Monza

«Un'odissea sfrattare chi non paga»

Le traversie di un 86enne di Regina Pacis alle prese con inquilini insolventi che sono arrivati pure a minacciarlo

«Un'odissea sfrattare chi non paga»
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Un appartamento acquistato coi soldi guadagnati in una vita di lavoro. Un investimento che, a dispetto delle aspettative, per l’86enne residente in zona Regina Pacis a Monza, si è rivelato un incubo.

«Un’odissea sfrattare chi non paga»

Prima un affittuario che, dopo aver smesso di corrispondere la quota mensile e avergli rubato persino un tappeto e i lampadari (sostituendoli con pessime copie), lo ha minacciato.
Ora un cittadino egiziano che non solo non paga il canone da tre anni, ma che - dopo aver cambiato la serratura della porta d’ingresso - ha cominciato pure a «ospitare» un’altra famiglia di connazionali.
«Tornassi indietro non lo rifarei», ha esordito amareggiato il pensionato che abita al piano inferiore rispetto all’alloggio in questione. «Troppi problemi e troppa lentezza nel cercare di risolverli. In Italia dare in affitto un appartamento è un rischio, altro che investimento».

Problemi iniziati una decina di anni fa

Per l’86enne i disagi erano cominciati già una decina di anni fa quando aveva firmato il contratto di locazione dell’abitazione (un appartamento di ampia metratura, completamente arredato) con un cittadino albanese all’epoca 34enne. Seicentocinquanta euro al mese oltre a 100 di spese condominiali. Canone che, però, nel 2013 aveva smesso di pagare, accumulando presto un debito di 4.500 euro. Il pensionato si era rivolto a un legale, l’avvocato Laura Anna Colombo, ed era partito, dopo una diffida ignorata dal destinatario, l’atto di sfratto per morosità.

Dopo anni di ingiunzioni, l’uomo aveva fatto armi e bagagli e se n’era andato. Non prima, però - come si legge nella denuncia presentata dal pensionato ai Carabinieri - di aver ripulito l’appartamento «portandomi via suppellettili di mia proprietà, tra cui un tappeto cui tenevo molto». A seguito di ciò l’anziano aveva incaricato l’avvocato di recuperare quanto sottrattogli. Ed è a quel punto che sono scattate le minacce. L’uomo si era infatti presentato sotto casa e, dal cortile, aveva inveito contro l’anziano e contro il legale. «Se non togli l’ingiunzione nei miei confronti, ammazzo te e pure l’avvocato», aveva urlato. Di qui la querela sporta presso il Comando di via Volturno.
Chiusa, non senza fatica, la parentesi col primo affittuario moroso, ecco che la medesima problematica si ripresenta. «Per due anni mi sono rifiutato di dare in affitto l’appartamento - ha proseguito a ricostruire l’86enne - Ero rimasto scottato da quella prima esperienza».

Problemi anche con il secondo affittuario

Poi però, tramite una conoscenza, si è presentata l’occasione di dare nuovamente in locazione l’abitazione. «Era ormai vuota da tempo e così mi sono deciso a riprovarci». Questa volta affittando a una famiglia egiziana: padre, madre e tre figli che poi sono diventati quattro.
Anche in questo caso, però, i problemi sono presto emersi. «In concomitanza con lo scoppio della pandemia hanno smesso di pagare l’affitto - ha spiegato il pensionato - Devo ammettere che, inizialmente, ho preferito non mettere di mezzo gli avvocati. Si trattava di un padre con quattro figli. Non potevo lasciarli in mezzo a una strada».

Ma la vicenda ha poi preso una piega diversa. «A un certo punto la moglie e i figli sono tornati in Egitto, mentre il padre è rimasto a Monza, dove so che ha tuttora un impiego. Ma ha cominciato ad assentarsi dall’appartamento sempre più a lungo. In compenso, senza che io ne sapessi niente, è comparsa un’altra famiglia, anch’essa egiziana, composta da padre, madre e un figlio. Non so a che titolo li ospiti, ma non hanno firmato alcun contratto con me».

La serratura è stata cambiata

La situazione si è quindi ulteriormente ingarbugliata. L’anziano ha più volte tentato di farsi aprire la porta per capire cosa stesse accadendo, ma nulla. «Le tapparelle sono perennemente abbassate e nessuno apre la porta. Ho provato a entrare con la mia chiave, ma hanno pure cambiato la serratura.
«Mi sono rivolto a un avvocato e ora c’è di mezzo lo sfratto esecutivo - ha aggiunto - Ma le tempistiche non sono brevi. L’ufficiale giudiziario sarebbe dovuto venire a gennaio, poi però l’appuntamento è stato annullato e sono ora in attesa che fissi una nuova data». Lo sconforto, ammette, è forte. «Acquistai l’appartamento coi soldi degli straordinari - ha concluso - Ho sempre lavorato tantissimo, da quando, ancora ragazzo, fui avviato al lavoro, fino al giorno della pensione. Pensavo sarebbe stato un buon investimento, invece si è rivelata un’odissea senza fine. Possibile che sia così complicato farsi pagare o riuscire a fare allontanare persone che non pagano quanto dovuto?».

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