Veglia per il lavoro ad Arcore, Scola "striglia" i giovani
L'arcivescovo di Milano ha presieduto l'incontro di preghiera che si è svolta negli stabilimenti della Peg-Perego

Una veglia diocesana per il lavoro sobria, ma ricca di tanti spunti quella che si è celebrata ieri sera ad Arcore e che ha visto la presenza dell'Arcivescovo di Milano Angelo Scola. Teatro dell'incontro di preghiera, intitolato "Un lavoro per la vita", sono stati gli stabilimenti della ditta Peg-Perego, famosa in tutto il mondo per la produzione di passeggini e articoli per l'infanzia.
Oltre 500 i presenti, tra i quali molti sacerdoti del vimercatese: don Giandomenico Colombo, don Renato Vertemara e don Enrico Caldirola per Arcore, monsignor Giuseppe Ponzini e don Mirko Bellora per Vimercate, oltre al vicario episcopale monsignor Patrizio Garascia. Tra le autorità civili hanno presenziato il sindaco di Arcore Rosalba Colombo e il collega di Vimercate Francesco Sartini.
Alla veglia anche i licenziati della K-Flex
Anche una ventina di licenziati della K-Flex di Roncello hanno partecipato alla veglia di preghiera. In prima fila il sindacalista Matteo Moretti il quale, al termine dell'incontro di preghiera, si è intrattenuto in un fitto dialogo con il cardinale Scola che ha voluto essere aggiornato gli ultimi sviluppi della vicenda.
La fede...e i passeggini
Ad accogliere Scola negli stabilimenti Peg-Perego c'era Lucio Perego, patron della multinazionale che da oltre 50 anni produce prodotti per l'infanzia. E il tema scelto per la veglia dice sia il legame tra lavoro e qualità della vita, sia il desiderio che, col lavoro, le persone tornino a scommettere sulla vita e ritornino a mettere al mondo dei bimbi.
«Abbiamo chiesto di ospitare questo incontro alla Peg Perego, una grande azienda che produce passeggini e tutta l’accessoristica per l’infanzia, perché ci è sembrato un luogo simbolico dove riflettere sul nesso tra lavoro e vita: pregheremo affinché il lavoro dia a tutti una vita dignitosa e permetta alle famiglie di essere generose generatrici di futuro», ha spiegato don Walter Magnoni, responsabile del servizio diocesano per la Pastorale del Lavoro, durante l'incontro.
La Veglia
L'incontro di preghiera è stato aperto dai canti del coro (per l'occasione formato dalle corali delle chiese arcoresi) e da un video girato durante la recente visita di Papa Francesco a Milano.
Durante la prima parte dell'incontro un attore ha dato voce a Michele, il trentenne friulano che rifiutando un futuro da precario ha detto addio alla vita, e di Roberta, una ragazza che lavora in un call-center.
Il secondo momento, invece, è stato dedicato alla lettura di alcuni brani tratti dall’enciclica di papa Francesco Laudato si’, del Libro di Geremia e del Vangelo secondo Matteo.
Il richiamo ai giovani
Scarsa la presenza di giovani under 30 al momento di preghiera . E proprio su questo aspetto l'Arcivescovo ha puntato la sua attenzione durante il suo discorso.
"In questo tempo viviamo il dramma della disoccupazione giovanile - ha sottolineato Scola - Nel nostro Sud Italia la disoccupazione sfiora il 40%. Ma stasera dove sono i giovani? Purtroppo li ho contati e non arrivano alle dita di due mani. E' una domanca che di dobbiamo fare con molta serietà come cristiani, perchè se la questione riguarda soprattutto loro, come mai non si sono sentiti coinvolti da questo gesto? Abbiamo relazioni con loro? Abbiamo uno stile che mobiliti le loro energie e che non sia paternalistico o assistenziale? Non possiamo non dirci queste cose in faccia se non vogliamo trasformare un gesto così bello, che abbiamo vissuto con gioia, in una sorte di rituale che poi si spegne di fronte all'impegno di dormire che avremo subito dopo...".
Rodrigo Ferrario
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