Venticinquenne accusata di riduzione in schiavitù
La giovane, irreperibile, deve rispondere anche di sfruttamento della prostituzione

L’accusa del Tribunale di Monza è quella, pesantissima, di aver soggiogato una connazionale. La 25enne, irreperibile, deve rispondere anche di sfruttamento della prostituzione.
Accusata di riduzione in schiavitù
La vittima era sola e disorientata in una nazione straniera, ed è stata costretta dalla donna, ora 25enne ma ai tempi dei fatti poco più che maggiorenne, a prostituirsi. Ma non solo: le faceva fare le pulizie della stessa casa in cui la faceva dormire per terra sul pavimento, costringendola a restrizioni alimentari e della libertà personale, vietandole di comunicare con altre persone.
La 25enne è irreperibile
Per la nigeriana, Kate Abuswman, ufficialmente residente in Germania, 25 anni, irreperibile, l’imputazione di cui deve rispondere davanti alla Corte d’Assise di Monza è quella di riduzione in schiavitù e sfruttamento della prostituzione ai danni di un’altra ragazza nigeriana oggi trentenne.
I reati tra Monza e Bergamo
I fatti contestati risalgono al 2016, e secondo la procura distrettuale (competente per questo tipo di reati) sono avvenuti a Monza e a Sorisole, comune di circa 9mila abitanti della provincia di Bergamo.
Il capo di imputazione ricalca il copione classico del racket delle donne africane, con la vittima costretta a prostituirsi per ripagare agli sfruttatori il viaggio dalla Nigeria all’Europa.
Le minacce
Ovviamente, la minaccia era che se si fosse rifiutata, ci sarebbero state conseguenze gravi contro la famiglia rimasta in Nigeria, in gravi difficoltà economiche.