Vento e trombe d’aria in Lombardia: crolla la Cattedrale vegetale
Le raffiche di domenica sera hanno fatto crollare una ventina di colonne dell’opera di Giuliano Mauri.
Cattedrale vegetale: una ventina di colonne cadono a causa del forte vento di domenica sera.
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Cattedrale vegetale: cadono colonne
Non c’è pace per la Cattedrale vegetale di Lodi. Dopo i disagi delle scorse settimane che avevano portato alla chiusura dell’area per ultimare i lavori di rinforzo dell’opera di Giuliano Mauri, questa volta, complice il vento forte di domenica sera, sono cadute una ventina di colonne. Ad accorgersi di quanto accaduto, secondo quanto riporta il GiornalediLodi.it, Francesca Regorda, la nipote dell’artista lodigiano e responsabile dall’associazione dedicata a Mauri. Il forte vento, che a partire dalle 19 ha travolto la città, non ha lasciato scampo alla composizione dell’artista lodigiano.
I precedenti
A fine settembre, altre due delle 108 colonne che compongono la Cattedrale vegetale avevano ceduto. Responsabile un fungo che avrebbe intaccato il terriccio al di sotto delle colonne stesse mangiandosi letteralmente il legno. Prima ancora, il 7 agosto scorso aveva ceduto una colonna, che successivamente era stata raddrizzata.
“Non è solo fatalità”
Dura replica, su quanto accaduto, del Segretario cittadino del Partito Democratico, Andrea Ferrari.
“Non basta invocare l’eccezionalità di un evento climatico per giustificare lo sconvolgente crollo della Cattedrale Vegetale. L’opera versava già da tempo in evidenti condizioni di fragilità, che l’amministrazione comunale ha accertato tardivamente nonostante ripetuti e autorevoli richiami e che ha fronteggiato solo con una “messa in sicurezza” che non è servita a porre freno al degrado strutturale, limitandosi a isolare l’area, senza nessun intervento di prevenzione.
Dopo il trauma di ieri sera, lo scenario odierno è se possibile ancora più doloroso tanto è sconsolante lo stato di abbandono dell’opera, nel silenzio assoluto dell’amministrazione, incapace di esprimere una valutazione, assumersi una responsabilità e provare a spiegare come intende ora intervenire.
Dall’inaugurazione avvenuta nella primavera del 2017, le esigenze di manutenzione sono state completamente trascurate, a dispetto delle precise indicazioni fornite dall’Associazione Mauri e dei continui inviti a programmare un’attività costante di cura e monitoraggio di un’opera che per sua natura richiedeva una scrupolosa attenzione e che era ovviamente soggetta all’azione di elementi climatici e ambientali.
Conosco bene la distinzione tra i compiti e le prerogative degli organi politici e degli apparati tecnici di una amministrazione e non sono interessato a gare di accuse reciproche: si facciano tutti gli accertamenti necessari sulla coerenza dei lavori di realizzazione con le indicazioni progettuali, sulla qualità dei materiali, sulla scrupolosità dei collaudi e sulle omissioni e carenze delle manutenzioni, ma soprattutto si pensi nell’immediato a non lasciare la Cattedrale Vegetale in uno stato di pietoso abbandono e a programmare con tempi e modalità certi il ripristino di un’opera che era già diventata un simbolo della città e che non può finire in questo modo miserevole”.
La nota dell’amministrazione comunale
“Ricordo che per garantire l’incolumità della cittadinanza è tuttora in vigore l’ordinanza del Sindaco Casanova di interdizione dell’intera area pertinenziale della Cattedrale Vegetale, delimitata da transenne già dallo scorso 25 settembre. E’ consentito esclusivamente l’accesso degli addetti ai lavori autorizzati.
La trasgressione del divieto comporta una violazione dell’Art. 650 del Codice Penale. Considerato che in queste ore sono stati diffusi a mezzo stampa e sui social network immagini e filmati realizzati in situ, senza preventiva autorizzazione all’accesso, l’Amministrazione si riserva di procedere presso le opportune sedi nel caso in cui detti comportamenti dovessero reiterarsi”.
Così l’assessore al Patrimonio Claudia Rizzi che ieri sera ha effettuato un primo sopralluogo con i tecnici. Questa mattina l’assessore Alberto Tarchini ha effettuato un secondo sopralluogo per la verifica definitiva dello stato dei luoghi. L’Amministrazione valuterà quindi ulteriori interventi per la messa in sicurezza dell’opera.
L’opera
L’opera postuma dello scultore lodigiano Giuliano Mauri, è stata inaugurata un anno e mezzo fa, ed è composta da 108 colonne lignee a proteggere altrettanti alberi di quercia e a formare cinque navate gotiche su un perimetro di 75 per 22 metri.