Una mamma sprint

Vigilessa e cuore di mamma: "La paura più grande è di contagiare le mie figlie"

Cinzia Franzo dal 1999 è in servizio al comando di Polizia Locale di Meda. Ha due figlie di 18 e 16 anni.

Vigilessa e cuore di mamma: "La paura più grande è di contagiare le mie figlie"
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Vigilessa e cuore di mamma, Cinzia Franzo ci racconta quali sono i timori di una madre in prima linea come lei nell'affrontare l'emergenza coronavirus.

Vigilessa e cuore di mamma: "Ho paura di contagiare le mie figlie"

Quando l’abbiamo contattata aveva appena terminato il suo turno di pattuglia sul territorio, per controllare il rispetto delle norme finalizzate a contenere la diffusione del coronavirus. E tra i tanti automobilisti fermati ce n’era uno che dopo aver contratto il Covid-19 e aver combattuto la sua battaglia si stava recando all’ospedale per essere sottoposto al tampone di controllo dopo trenta giorni di quarantena. Lei, ligia al dovere, dopo aver appurato che stesse dicendo la verità l’ha ovviamente lasciato andare, ma ha ammesso: «Un po’ di paura in questi casi c’è, non tanto per me. La paura più grande è quella di portare il virus a casa e di contagiare le mie figlie».

In prima linea nell'affrontare l'emergenza

Dietro alla sua fermezza e al rigore con cui ha sempre svolto la sua professione si nasconde un grande cuore di mamma. Cinzia Franzo, 51enne di Figino Serenza dal 1999 in servizio al comando di Polizia Locale di Meda, è in prima linea, come tutti i suoi colleghi, a fronteggiare l’emergenza. Ed è consapevole di appartenere a una delle categorie che più rischiano di contrarre il virus, «ma d’altra parte bisogna metterlo in conto, con il nostro lavoro si è sul territorio, a contatto con tante persone, e nonostante la massima accortezza e tutte le precauzioni del caso la possibilità di ammalarsi c’è».

"Vado sempre io a fare la spesa"

E il timore è che poi si ammalino anche gli affetti più cari, quelli che ti accolgono a casa quando togli la divisa. «La mia mamma ha una certa età e per le persone anziane le conseguenze possono essere peggiori. Ma cerco di stare attenta il più possibile anche per le mie figlie, Federica e Fabiola, di 18 e 16 anni». Rispetto a molte mamme che in questo periodo devono fare i salti mortali per conciliare smart working e compiti da far fare ai bambini, «sono fortunata perché le mie ragazze sono grandi e quindi autonome, organizzano le loro giornate tra lezioni online e attività di svago, come i loro coetanei». E per la spesa «esco sempre io. Voglio che loro stiano a casa per proteggerle il più possibile».

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