Villa Reale, appello a Regione e Ministero

Villa Reale, riconsegnate le chiavi del Corpo centrale. Il passaggio definitivo si formalizzerà a febbraio per consentire sopralluoghi e perizie

Villa Reale, appello a Regione e Ministero
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Oggi il Consorzio Villa Reale e Parco ha riavuto le chiavi del Corpo centrale della Reggia. Il passaggio definitivo si formalizzerà però il 19 febbraio per consentire sopralluoghi e perizie di professionisti. Il presidente del Consorzio Dario Allevi per ripartire lancia un appello a Regione e Ministero dei beni culturali e avvisa l'(ex) concessionario: "Se ci fa causa, noi faremo causa a lui".

Villa Reale, la consegna delle chiavi

Si è conclusa poco fa la conferenza stampa del presidente del Consorzio Dario Allevi e del direttore generale Giuseppe Distefano dopo che in mattinata si era concretizzata la consegna delle chiavi del gestore della parte centrale della Reggia che ha salutato così con 14 anni di anticipo rispetto ai termini della concessione.

Villa Reale, nuovo corso: il commento di Allevi

"Una giornata storica, lunghissima che ci porterà al 19 febbraio - ha osservato Allevi - Un passaggio di consegne delicatissimo, di un bene così importante stanza dopo stanza, piano dopo piano, centimetro quadrato per centimetro quadrato. L'iter definitivo e il verbale conclusivo si esaurirà tra un mese per avere la fotografia più precisa possibile, quasi una Tac, quanto mai necessaria soprattutto in caso di una controversia giuridica. La verifica ha riguardato anche gli impianti".

L'affondo del presidente

"Mi sento contento e sollevato - ha aggiunto Allevi - Oggi sono entrato in Villa Reale con uno spirito diverso visto che da più di un anno eravamo praticamente dei separati in casa. Abbiamo sempre cercato di volare basso, di non accettare o cadere nelle polemiche. Negli ultimi giorni c'è stato un polverone creato ad arte dal concessionario, il modo peggiore per uscire di scena. Una verità falsa e in un'unica direzione. Nostro malgrado abbiamo preso parola in questi giorni proprio per arginare questo vortice di notizie infondate, su tutte, quella della vendita all'asta del mobilio. Il concessionario probabilmente metterà all'asta gli arredi che aveva messo sei anni fa. Noi non abbiamo ritenuto di acquistare quei beni anche a fronte di una valutazione che ci sembrava sproporzionata: 1 milione e 200mila, di cui 650mila euro per una cucina. Credo che la Brianza abbia designer che possano contribuire meglio a quegli arredi. Anzi, a dir la verità stiamo pensando a collocazioni diverse, solo la cucina sicuramente rimarrà al suo posto. Oggi finalmente la Villa Reale torna in mano pubblica anche se sostanzialmente dal 20 febbraio. Lì inizierà la fase 2. Stiamo già lavorando da settimane a una gestione diretta del bene e ci daremo una scadenza, un anno, un anno e mezzo. È un lavoro che si sta completando, poi lo illustreremo. In questi giorni tantissime telefonate di privati, associazioni e aziende che vogliono rimanere al nostro fianco. Settimana prossima dedicherò due giorni solo per incontrare queste persone. Sfida che ci affascina molto ma che al tempo stesso fa tremare i polsi".

La polemica e l'avvertimento

Rotti gli indugi Allevi non ha risparmiato stoccate al gestore: "Non è fallita l'idea, abbiamo trovato il partner sbagliato, succede anche nei matrimoni migliori. Secondo me il concessionario non aveva le idee molto chiare, la sua filosofia iniziale è stata quella di un amministratore di condominio. Il privato che gestisce un bene del genere doveva avere una vision altissima. E quando i sub concessionari sono andati via, l'amministratore di condominio è andato in crisi. Ci ha chiesto una mano, non potevamo dargliela. Non per cattiveria, ma perché non potevamo, siamo un ente pubblico". E sullo spauracchio di una causa civile che potrebbe annunciarsi lunga e onerosa, Allevi avverte: "Se il concessionario ci farà causa pretendendo gli otto milioni e forse di più che ha provato a chiedere, un secondo dopo saremo noi a fare causa a  lui, anche perché il saldo tra dare e avere è nettamente a favore del Consorzio".

Villa Reale, l'appello a Regione e Ministero

Per ripartire, appena il Covid lo consentirà Allevi, ha lanciato un appello a Regione e Ministero: "Tutto sarà fatto alla luce del sole, tutto all'unanimità e abbiamo bisogno di tutti: del Ministero, della Regione, del comune di Milano, degli altri enti del consorzio e di tutte le realtà del territorio. Vogliamo azzerare tutto, in questi tre anni e mezzo questa vicenda mi ha rovinato parecchie giornate, anche umanamente. È un luogo bello come pochi altri al mondo. Cerchiamo di volare alto. Un sostegno economico? Sì, ne avremo bisogno. Regione ha sempre dimostrato l'amore per la Villa Reale, ma ora, con una gestione pubblica, anche il Ministero potrà fare la sua parte come accade per Caserta e Venaria, ma anche noi potremo partecipare a bandi e finanziamenti".

Villa Reale come sede di rappresentanza per le Olimpiadi

Allevi ha poi recepito le buone indicazioni avute ieri da Andrea Monti (consigliere regionale della Lega) dopo un incontro in Regione con all'ordine del  giorno le Olimpiadi invernali 2026 e la possibilità (avanzata dal Consiglio comunale di Monza attraverso una mozione) che la Villa Reale possa essere sede di rappresentanza per i Giochi olimpici invernali del 2026 di Milano Cortina. "E' un'idea che è piaciuta - ha osservato Allevi - Nelle prossime settimane presenteremo il dossier necessario".

La chiosa del direttore

La chiosa finale è arrivata dal direttore generale del Consorzio, Giuseppe Distefano: "Arriviamo da giornate tese, snervanti. Abbiamo instaurato un approccio oggettivo, abbiamo redatto un cronoprogramma di quello che accadrà in queste settimane. Una prima ricognizione degli spazi. Settimana prossima ci sarà un calendario fitto di appuntamenti sopralluoghi con architetti, ingegneri, tecnici, andranno verificati gli impianti. Un approccio che è stata accettato dal concessionario. Del resto, le complessità sono tantissime. In queste settimane abbiamo pensato a quale futuro, a quale modello per la Villa Reale. Obiettivo numero uno è ridare l'accessibilità al pubblico, redigere un programma, rispondere al territorio. Penseremo noi a nuovi arredi, ma potrebbe anche essere occasione per sperimentare nuove soluzioni e nuove opportunità".

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