Incredibile

Villa Zoja, coperto l'affresco dell'artista Manuela Bramati

La parete è stata imbiancata durante i lavori di restauro della storica dimora concorezzese.

Villa Zoja, coperto l'affresco dell'artista Manuela Bramati
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Villa Zoja, coperto l'affresco dell'artista Manuela Bramati. L'opera è stata imbiancata durante i lavori di restauro della storica dimora concorezzese.

L'amarezza dell'artista

«E’ come se avessi perso un figlio, anche se ovviamente è un tipo di dolore differente». Basterebbero queste parole per descrivere l’amarezza dell’artista concorezzese Manuela Bramati, che giovedì si è svegliata con una terribile sorpresa.

"Sfogliando l’informatore comunale ho scoperto qualcosa di incredibile - racconta la 62enne grafica pubblicitaria - In un articolo l’Amministrazione comunale presentava la riqualificazione di Villa Zoja, mostrando i nuovi interni. Improvvisamente mi sono accorta che qualcosa non andava: il mio affresco era stato cancellato, coperto con una mano di bianca data a tutta la parete. Di tutta l’opera si è salvato soltanto il simbolo della città di Concorezzo. Mi sono quasi sentita male, nessuno si era curato di avvisarmi, né di verificare il valore e l’importanza dell’opera".

L’affresco in questione non è un’opera qualunque, ma la prima realizzata in carriera dall’artista, che il giorno successivo alla scoperta ha inviato una lettera al sindaco Mauro Capitanio chiedendo spiegazioni.

"Nel 1984 vinsi un concorso indetto dall’allora sindaco Matilde Grassi - spiega la Bramati - All’epoca il Consiglio comunale si riuniva proprio in Villa Zoja e l’obiettivo dell’Amministrazione era quello di arricchire la sala consiliare con un dipinto o un affresco. La mia idea è risultata la preferita dalla giuria, presieduta dal Maestro Walter Bellocchio, e per due anni ho iniziato a lavorare sull’opera, portata a termine nel 1986. Nello specifico si tratta di un’opera realizzata con la tecnica dell’assecco e per la cui realizzazione ho utilizzato materiali molto pregiati".

Fresca di studi presso la Scuola Politecnica di Design di Nino Di Salvatore, dove la Bramati aveva potuto seguire le lezioni di Bruno Munari, l’artista aveva proposto un’opera di arte moderna, dal profondo valore artistico e dall’alto significato.

«Avevo utilizzato un disegno basato sulla sezione aurea, proprio per creare un equilibrio classico con l’architettura neoclassica di Villa Zoja - spiega la Bramati nella lettera inviata al sindaco - Per quanto riguarda il tema, si trattava di una raffigurazione semantica-astratta delle “accorate battaglie” (stemmini sul fascione basso) della giunta comunale e dei concorezzesi di ogni colore politico disputate per il bene del paese, (ora città) espressamente pensato per la sala consigliare. Ma la fruizione andava ben oltre alla sua ubicazione".

Una decisione che stupisce

L’atteggiamento dell’Amministrazione, e dello studio che si è occupato della riqualificazione di Villa Zoja (terminato a luglio), risulta di difficile comprensione.

"Ritengo che sia stato fatto un oltraggio all’arte di avanguardia italiana di fine millennio, non certo per il mio nome che conoscono in pochi, anche se in molti mi definiscono “artista” - ha concluso la Bramati - Concorezzo ha perso un cuore pulsante nella cultura italiana. Il mio".

Una durissima presa di posizione sostenuta anche dalle forze di minoranza del paese.

"E’ stato cancellato il caratteristico affresco di Villa Zoja - attacca la Rondine - Un lavoro di valore, che ha richiesto quasi due anni. Il tutto cancellato senza alcuna ragione, con un'imbiancata che ben rappresenta l'ignoranza di chi non conosce il valore di ciò che possiede".

Una buona notizia per la Bramati, ma non solo, è arrivata nella giornata di domenica: il sindaco Capitanio, infatti, avrebbe comunicato all’artista la possibilità di un recupero dell’affresco, che potrebbe essere riportato al suo stato originale grazie all’utilizzo di specifiche tecniche utilizzate da professionisti.

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Concorezzo Manuela Bramati affresco Villa Zoja
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