Arriva in Brianza il reliquiario della Madonna delle lacrime di Siracusa

Il reliquiario verrà accolto domenica a Villasanta e vi rimarrà fino al 26 maggio.

Arriva in Brianza il reliquiario della Madonna delle lacrime di Siracusa
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Un mese mariano speciale per la comunità pastorale «Madonna dell’Aiuto». Infatti arriveranno domenica, in città, le lacrime della Madonna di Siracusa. Si tratta di una prima volta in assoluto per la Diocesi di Milano, favorita dal fatto che monsignor Sebastiano Armenta, vicario generale di Siracusa, prima di entrare in seminario, da ragazzo, ha frequentato la parrocchia e l’oratorio di Villasanta.

Il reliquiario rimarrà a Villasanta per una settimana, fino a domenica 26 maggio

Il reliquiario rimarrà a Villasanta per una settimana, fino a domenica 26 maggio. E per la speciale occasione, la Comunità pastorale, guidata dal parroco don Alessandro Chiesa, ha messo a punto un programma intenso di incontri di preghiera che prenderà il via domenica con l’accoglienza del reliquiario alle ore 17 nel campo sportivo dell’oratorio. Alle ore 18 messa di apertura della settimana mariana celebrata da monsignor Francesco Moraglia, Patriarca di Venezia.
Poi da lunedì 20 a domenica 26 maggio è stato messo a punto un fitto programma di appuntamenti, che prenderanno il via al mattino con le lodi mattutine, la messa, la preghiera del Santo Rosario, l’Angelus, Vespri, messe solenni e compieta al termine della giornata.
Le giornate saranno dedicate a preghiere speciali per i migranti, i ragazzi e i giovani dell’oratorio, anziani ed ammalati, associazioni e movimenti, famiglie e comunità.

Un evento di fede straordinario

"Si tratta di un evento straordinario per la nostra comunità che ci aiuterà a vivere con maggiore intensità il mese mariano dedicato a Maria - ha sottolineato il parroco - Il reliquiario contiene al suo interno le lacrime cristallizzate della Madonna di Siracusa che sgorgarono dagli occhi di una statuina in gesso. La lacrimazione avvenne nella città siciliana tra il 29 agosto e il 1° settembre del 1953, nell’abitazione di due coniugi, in Sicilia".

Il liquido sgorgato dagli occhi della Madonna venne sottoposto ad analisi chimica. E dalle analisi emersero tracce di proteine ed urati, pertanto il liquido venne ritenuto compatibile con le lacrime umane.

L'appello del parroco

Don Alessandro ha anche colto l’occasione per lanciare un appello ai suoi parrocchiani: «Se ci fosse qualcuno disposto a dare una mano nel servizio d’ordine non deve fare altro che contattare la segreteria parrocchiale telefonando al numero 0392208625 oppure può inviare una mail all’indirizzo: parr.santanastasia@libero.it.

Il programma della settimana mariana

Il miracolo

La Madonna delle lacrime di Siracusa si riferisce a un prodigio avvenuto nella città siciliana nel 1953 e riconosciuto in pochi mesi dalla Chiesa. Si tratta di uno dei prodigi mariani come l'apparizione di Guadalupe in Messico all’indio Juan Diego nel 1548; quella del 1830 a Parigi, alla suora Figlia della Carità s. Caterina Labouré; quella di La Salette in Francia nel settembre 1846, ai due pastorelli Maximin Giraud e Mélanie Calvat; quella di Lourdes nel 1858 all’umile Bernadetta Soubirous, quella di Castelpetroso (Isernia) nel 1888, alle due contadine Serafina e Bibiana; quella di Fatima nel 1917 a tre pastorelli Lucia Dos Santos, Giacinta e Francesco Marto. Fino alle apparizioni, tuttora in corso, cominciate a Medjugorje in Bosnia nel 1981 a sei veggenti e sulle quali si attende il pronunciamento ufficiale della Chiesa.


Quando è avvenuto il miracolo?

Alla fine di agosto del 1953. Non c’era ancora la televisione, ma la radio, i cinegiornali e la stampa, diedero molto risalto al prodigio miracoloso, diffondendolo in tutta Italia e nel mondo.

Cosa accadde esattamente?

Due giovani coniugi, Angelo Iannuso e Antonina Lucia Giusti, sposatisi il 21 marzo del 1953, abitavano in una modesta casa in Via degli orti di S. Giorgio a Siracusa. La signora Antonina era in attesa del primo bambino, ma la gravidanza però si presentava difficile, al punto che a volte le procurava l’abbassamento della vista; il 29 agosto verso le 3 di notte, quel disturbo si acuì a tal punto, da renderla completamente priva di vista. Lo scoraggiamento fu totale, procurandole molta sofferenza, ma inaspettatamente verso le 8,30 del mattino, la vista tornò come prima e alzando lo sguardo verso il quadretto di gesso attaccato a capo del letto, incredula e meravigliata vide grosse lacrime scendere sul viso della Madonnina. Immediatamente richiamò l’attenzione del marito gridando: “La Madonnina piange”. Come era da aspettarselo, la notizia si sparse velocemente in tutta Siracusa e da lì nel mondo, suscitando enorme scalpore; la casa dei coniugi Iannuso si trasformò in meta di pellegrinaggio, che le foto dell’epoca documentano, perché tutti volevano vedere la “Madonnina che piange”. La statuetta-quadretto era un mezzo busto di gesso, raffigurante il Cuore Immacolato di Maria ed era un regalo di nozze, ricevuto dai giovani sposi.

Quanto durò la lacrimazione?

La misteriosa lacrimazione si protrasse a più riprese dal 29 agosto al 1° settembre; l’atteggiamento della Chiesa in questo frangente, fu di opportuna prudenza; il parroco di allora don Giuseppe Bruno, con il permesso della Curia arcivescovile di Siracusa, si recò il 1° settembre verso le 11 in casa Iannuso, con alcuni dottori del Laboratorio di Igiene e Profilassi della Provincia. Questi esperti, tra cui il dottor Michele Cassola, dichiaratamente ateo, e che in seguito presiederà la Commissione scientifica, una volta sul luogo, divennero testimoni oculari della lacrimazione; gli occhi di Maria si manifestarono gonfi di lacrime come di una persona presa da forte emozione, che presero a scendere rigando il delicato volto, andando a raccogliersi nel cavo della mano. Anche se alcuni presenti riuscirono ad assorbire con del cotone qualche lacrima, come già nei giorni precedenti, i chimici con la loro provetta, riuscirono ugualmente a raccoglierne una parte di circa un centimetro cubo.

Ci furono analisi tecnico-scientifiche?

Dopo questo prelievo la Madonna non pianse più; quasi aspettasse questa raccolta ufficiale. Il quadro fu poi nei giorni seguenti sottoposto all’esame di una Commissione scientifica, che ne diede un’ampia relazione; riportiamo solo alcuni punti salienti; la parte di apparente maiolica dell’effige della Vergine, fu staccata dal vetro nero di supporto e si poté constatare che era costituita da uno spessore di gesso da 1 a 2 cm circa e che al momento dell’esame era completamente asciutta; poi il liquido raccolto venne sottoposto ad una serie di analisi chimico-fisico-biologiche, che confrontate con il secreto lacrimale di un adulto e di un bambino di due anni e sette mesi, facevano riscontrare la stessa composizione e le stesse sostanze escretorie del tipo di lacrime umane; la relazione porta la firma dei componenti e dello stesso presidente della Commissione, dottor Cassola, il quale pur essendo ateo e non credente, non sapeva spiegarsi scientificamente il fenomeno; la data è del 9 settembre 1953.

Quale è stata la posizione della Chiesa?

Dopo la pubblicazione di questo documento, tre mesi dopo, il 12 dicembre 1953, l’episcopato della Sicilia, unanimemente dichiarò autentica e senza dubbio la lacrimazione prodigiosa. Un anno dopo papa Pio XII, il 17 ottobre 1954 diffuse nel mondo un radiomessaggio, dicendo tra l’altro: «Comprenderanno gli uomini l’arcano linguaggio di quelle lacrime? Oh, le lacrime di Maria!». Si era in pieno periodo della cortina di ferro sovietica e della Chiesa del silenzio, perseguitata dal regime comunista. Il 19 settembre 1953, il quadro ripristinato nella sua interezza, fu sistemato in una stele di pietra bianca in Piazza Euripide; il grande culto sviluppatosi, fece accorrere negli anni milioni di fedeli e si rese necessario nel tempo la costruzione di un Santuario più grande. Il quadretto rimase a Piazza Euripide fino al 1968, quando fu spostato sull’altare della cripta dell’erigendo Santuario; qui rimase dal 1968 al 1987 e dal 1° maggio 1994 al 4 novembre 1994.

Dove sono custodite le lacrime?

Sono state raccolte in un artistico e prezioso reliquiario, opera del professore Biagio Poidimani di Siracusa, è a tre ripiani sovrapposti e alla base, ai quattro angoli, vi sono le statuine di s. Lucia, patrona di Siracusa, San Marziano, primo vescovo della città e quelle dei santi apostoli Pietro e Paolo. E questo reliquiario fu richiesto sul letto di morte nel 1973, dal dottor Cassola, il quale se lo strinse al petto e dopo un po’ singhiozzando, chiese un confessore, dicendo: «Prima, vedevo davanti a me come una muraglia invalicabile. Ora quella muraglia, grazie al pianto della Madonna, è crollata». Il nuovo santuario accoglie circa un milione di pellegrini all’anno, provenienti da tutto il mondo.

Qual è la particolarità del prodigio di Siracusa?

Si distingue da tutti gli altri eventi eccezionali, che hanno visto la Madonna come protagonista perché se a Fatima, Lourdes, Parigi, La Salette, la Vergine ha fatto conoscere il suo dolore e la sua esortazione al pentimento, attraverso veggenti e umili ragazzi; qui a Siracusa parlò con il suo pianto, a migliaia di persone e quasi a confermare il prodigio, affinché fosse creduto, si è sottoposta a fredde analisi scientifiche e da laboratorio, perché a differenza di tutte le altre visioni e apparizioni, il prodigio di Siracusa resta comprovato dalla scienza. In un suo studio, il teologo Stefano De Fiores diceva nel 1978: «Maria piange per lanciare alla società, un ultimo monito a non rifiutare il regno di Dio e a non respingere ostinatamente i messaggi profetici dei suoi umili veggenti. Il suo è un pianto estremamente serio, saturo di tristi presagi, un richiamo a non respingere gli inviti divini, onde non incorrere nella rovina».

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