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Violenza di genere, sportelli di ascolto per i colpevoli

Un nuovo tassello dall'accordo Questura Comune per fronteggiare l'odioso fenomeno

Violenza di genere, sportelli di ascolto per i colpevoli
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Punire, ma anche rieducare. La Questura di Monza in collaborazione con il Comune  di Monza e con il Cipm ha deciso di promuovere la realizzazione di spazi d’ascolto per persone che in Brianza hanno ricevuto l’Ammonimento del Questore per atti persecutori, violenza domestica e cyberbullismo.

Sportelli di ascolto non solo per le vittime

Nell’ambito delle iniziative poste in essere per la prevenzione della violenza sulle donne, in occasione della giornata dell’8 marzo, il Questore della Provincia di Monza e della Brianza, Marco Odorisio, il sindaco Paolo Pilotto, e il presidente del Cipm, il “Centro Italiano per la Promozione della Mediazione”,  Paolo Giulini, oggi 7 marzo 2023 presso la sede della Questura, hanno sottoscritto il “Protocollo di Collaborazione per rendere operativo il  “Protocollo Zeus” per la “presa in carico” degli autori dei reati di violenza di genere.

Grazie alla sinergia tra gli attori coinvolti, il Comune di Monza metterà a disposizione degli psicologi  all’interno del Centro Civico San Carlo – San Giuseppe in via Silva, 26, per favorire incontri periodici con i destinatari dell’Ammonimento del Questore: con tale provvedimento, infatti, viene formalmente ingiunto di seguire un percorso per arrivare alla consapevolezza di quanto causato con il proprio comportamento sbagliato.

La lotta alla violenza di genere

Questa procedura operativa si inserisce nella più ampia strategia di prevenzione e contrasto al fenomeno della violenza di genere, messa in atto su tutto il territorio nazionale dalla Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato attraverso la sottoscrizione di specifici protocolli di collaborazione tra le Questure e Centri Specialistici ai quali vengono indirizzati i soggetti ammoniti (ad oggi già seguita da 63 Questure).

E del resto i primi effetti  del binomio Ammonimento del Questore-Protocolli per la presa in carico del maltrattante è testimoniata dai dati statistici nazionali: 2398 ammonimenti nel 2020 (1110 per violenza domestica, 1288 per stalking); 2898 ammonimenti nel 2021 (1448 per violenza domestica, 1450 per atti persecutori); 3559 ammonimenti nel 2022 (2016 per violenza domestica, 1543 per stalking), con una crescente diminuzione dei casi di recidiva.

La percentuale dei soggetti ammoniti che ha aderito al trattamento e che è, successivamente, stata denunciata per maltrattamenti in famiglia o atti persecutori ha, infatti, un andamento decrescente nel tempo: se nel 2020 i soggetti denunciati per atti persecutori, dopo essere stati ammoniti, erano il 20% di tutti quelli a cui era stata irrogata la predetta misura di prevenzione, nel 2022 la percentuale è scesa al 9%; stesso andamento per le persone ammonite per violenza domestica. Nelle Questure dove sono attivi accordi di collaborazione, le percentuali di recidiva scendono, nel 2022, al 7%.

Sportelli anche per le vittime

L’accordo sottoscritto oggi a Monza – oltre che agli autori - guarda però anche alle vittime, non dimenticando ovviamente di aiutare anche i soggetti più fragili del ciclo di violenza.   "Così si dà stabilità ad una innovativa collaborazione di recente avviata tra Questura e Comune di Monza sul tema dell’accoglienza, ascolto e supporto di prossimità delle vittime", ha spietato il Questore.

Infatti già dai mesi di gennaio e febbraio scorsi, educatori, mediatori e assistenti sociali esperti nell’ascolto delle vittime aderenti al progetto “Un futuro in Comune, per essere affianco di chi è vittima” dello Sportello Giustizia Riparativa e Ufficio Vittime del Comune di Monza.

"L’affiancamento rientra nella prima fase di questo ulteriore progetto - per certi versi pionieristico - che prende le mosse dalla necessità, condivisa da Questura e Amministrazione comunale, e Procura della Repubblica, di sperimentare presidi prossimi alle vittime di reato nei luoghi in cui si manifestano più abitualmente i loro bisogni", hanno spiegato i soggetti coinvolti.

In particolare, nella fase iniziale, si stanno valutando le necessità degli utenti che si rivolgono all’Ufficio Denunce della Questura, orientandoli con colloqui mirati negli sportelli comunali competenti per le singole esigenze e verso i servizi di ascolto presenti sul territorio.

Nella seconda fase, si valuterà l’opportunità di dare vita, presso gli Uffici della Questura brianzola, a un presidio stabile, ove - parallelamente agli atti di denuncia/querela gestiti esclusivamente dal personale della Polizia di Stato - i funzionari comunali e i mediatori dei loro partner di progetto accoglieranno le vittime di reato, le informeranno sulla possibile partecipazione ai programmi di giustizia riparativa, fornendo loro prime indicazioni sulle possibilità offerte dal sistema per la consulenza legale e il sostegno psicologico, in costante raccordo con i referenti istituzionali della “Rete Antiviolenza Artemide”.

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