Violenze su un detenuto: cinque agenti del carcere rinviati a giudizio
I reati loro contestati sono gravissimi. Vanno dalle lesioni aggravate, al falso, alla calunnia, fino alla violenza privata, all'abuso di ufficio

Violenze su un detenuto: cinque agenti del carcere di Monza rinviati a giudizio. I reati loro contestati sono gravissimi. Vanno dalle lesioni aggravate, al falso, alla calunnia, fino alla violenza privata, all'abuso di ufficio ai danni di un uomo che all'epoca si trovava al Sanquirico.
Violenze su un detenuto
A renderlo noto è l'associazione Antigone, la stessa che denunciò il fatto nel 2019. L'udienza, in Tribunale a Monza, si è tenuta ieri, venerdì 2 luglio 2021 e si è deciso per il rinvio a giudizio di quattro poliziotti - gli uomini che avrebbero materialmente colpito il detenuto - e per l’ispettrice capo.
Oltre al detenuto stesso, nel caso si è costituita parte civile anche l’associazione Antigone (ammessa in occasione dell’udienza che si è tenuta a Monza il 21 maggio), rappresentata dall’avvocato Simona Filippi.
Il pestaggio in carcere
I fatti risalgono al 3 agosto del 2019. In quel periodo il detenuto aveva iniziato uno sciopero della fame e della sete e quel giorno sarebbe dovuto andare a fare una visita medica. L’aggressione da parte degli agenti sarebbe avvenuta nel corridoio che conduce all’ambulatorio del carcere e sarebbe stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza della sezione i cui filmati sono stati acquisiti come prove.
"Il caso - ha fatto sapere Simona Filippi, avvocato che segue il caso per conto dell'Associazione - fu portato a conoscenza di Antigone nell'agosto del 2019, quando venimmo contattati dal fratello dell'uomo che raccontò di una violenta aggressione fisica ad opera di diversi agenti di polizia penitenziaria. I fatti sarebbero avvenuti nel corridoio della sezione dove il detenuto sarebbe stato preso a calci e pugni. II 25 settembre presentammo un esposto alla Procura che avviò le indagini. Antigone si è costituita anche parte civile nel procedimento".
"Nei giorni in cui è esploso il caso delle violenze nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, quello che arriva da Monza è un altro segnale di come non ci debba essere spazio all'impunità davanti a episodi di questo tipo - ha dichiarato il presidente di Antigone Patrizio Gonnella - Ora attendiamo l'inizio del processo penale che, anche in questo caso, dovrà stabilire cosa accadde nell'istituto di Monza. Come sempre ci auguriamo che il Governo si costituisca parte civile per dare un segnale forte a tutti gli operatori penitenziari, soprattutto a coloro che ogni giorno svolgono il proprio lavoro nel rispetto della Costituzione e quindi della dignità dei detenuti".