Indagine

Vittima di una rapina nella sua abitazione: il caso risolto 14 anni dopo

L'indagine legata a un'impronta lasciata da uno dei malviventi durante l'irruzione in un appartamento di Brugherio.

Vittima di una rapina nella sua abitazione: il caso risolto 14 anni dopo
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Carabinieri e Ris di Parma risolvono il caso di una rapina in casa di 14 anni fa. L'indagine legata a un'impronta lasciata da uno dei malviventi durante l'irruzione in un appartamento di Brugherio.

Rapina in casa: colpevole incastrato da un'impronta 14 anni dopo

Quattordici anni di attesa. Tanto si è dovuto attendere per identificare uno dei rapinatori che nell'inverno del 2007 avevano colpito all'interno di un'abitazione del centro di Brugherio. L'appartamento era stato svaligiato alla presenza della proprietaria, che venne immobilizzata su una sedia. Ora, grazie alle indagini biologiche e dattiloscopiche mai interrotte nel corso degli anni, è stato possibile dare un'identità a uno dei rapinatori: si tratta di un 40enne di origine cilena, in Italia senza fissa dimora, che è stato denunciato.

Il colpo messo a segno nel 2007

Il colpo venne messo a segno nel pomeriggio di un giorno di novembre del 2007, all'interno di un palazzo di Brugherio. La proprietaria sentì bussare alla sua porta e si trovò davanti due uomini che, dopo qualche banale domanda, la spinsero all'interno dell'immobile. Da lì iniziò l'incubo: la vittima venne immobilizzata e bloccata su una sedia da uno dei due rapinatori, mentre l'altro setacciò tutta l’abitazione. I malviventi alla fine riuscirono a fuggire con un cospicuo bottino composto da monili in oro, orologi di valore e denaro contante. In pochi istanti la donna, rimasta legata con dei capi di abbigliamento, si liberò e avvisò i Carabinieri. Da subito partirono le indagini da parte della Compagnia dell'Arma di Monza.

I rilievi sulla scena del crimine

I rilievi all'interno dell'abitazione permisero ai militari di repertare alcuni oggetti sulla cui superficie, grazie agli accertamenti effettuati dal Ris di Parma, vennero individuate alcune impronte ritenuti utili, ma non ancora associabili a un nome e a un volto. Almeno fino a oggi. Grazie alla comparazione tra il dato papillare già acquisito e quelli effettuati a seguito di altre rapine commesse recentemente dallo stesso malvivente, è stato possibile ricollegare l’impronta dandole finalmente un’identità. E per il 40enne è scattata la denuncia. Il complice al momento non è ancora stato identificato.

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