Monza

Da Renoir a Fontana passando per Picasso: in mostra capolavori della grafica

Aprirà domani l'esposizione all'Orangerie della Villa Reale

Da Renoir a Fontana passando per Picasso: in mostra capolavori della grafica
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Centoventi capolavori della grafica realizzati dai maestri dell'arte, da Renoir, a Manet, passando per Picasso, Mirò, Kandinskij fino ai rappresentanti delle correnti più sperimentali del Novecento, come Burri e Fontana.

Da Renoir a Fontana passando per Picasso

Aprirà domani all'Orangerie della Villa Reale di Monza, la mostra "Da Renoir a Picasso, da Mirò a Fontana: 120 capolavori della grafica del '900" curata da Simona Bartolena con Enrico Sesana e Luigi e col patrocinio del Comune di Monza. Esposizione che resterà visitabile fino al 23 febbraio del 2025.

Un'indagine della scena artistica europea tra la fine dell'Ottocento e il secondo Dopoguerra attraverso una produzione che spesso in Italia, come ha evidenziato Bartolena in occasione della presentazione della mostra che si è tenuta oggi, venerdì 27 settembre 2024, "viene ancora, e a torto, considerata un po' la sorella minore della pittura. Nel resto d'Europa e del mondo non è così. La grafica viene considerata alla stregua delle altre tecniche. Il Moma di New York è stato pioniere in tal senso. E' stato il primo museo a mescolare le grafiche coi dipinti, senza relegarle in percorsi distinti". La grafica, soprattutto a partire dalla metà dell'Ottocento, è stato terreno fertile per le sperimentazioni degli artisti. "Andava di pari passo con la pittura - ha osservato ancora la curatrice della mostra - Anzi, in alcuni casi era un po' il contrario. Si pensi a Toulouse-Lautrec, divenuto celebre per i suoi manifesti".

Acqueforti, silografie, litografie

Acqueforti, silografie, litografie "erano tutte tecniche che gli artisti usavano liberamente. A volte venivano scelte per particolari affinità, come gli artisti dell'avanguardia tedesca Die Brüke che prediligevano la silografia perché il legno restituiva il gusto del tribale".

Il percorso espositivo

La mostra, che raduna le principali opere grafiche di due raffinati e coltissimi collezionisti Enrico Sesana e Luigi Tavola, si apre simbolicamente con i principali rappresentanti della seconda metà dell'Ottocento: Manet, accanto a un Renoir "che restituisce la morbidezza della sua pennellata nei colori a stampa". Ci sono le grafiche politiche di Paul Signac che dialogano col simbolismo del sincretista Pierre Bonnard.  ma c'è anche Cézanne che an ripropone i temi a lui cari: il nudo e il mounte Saint-Victoire. Vera e propria chicca per intenditori, l'unica stampa mai prodotta dal naïf Henri Rousseau che, scelta singolare, optò per una carta rossa.

Le sperimentazioni

"Se i futuristi non apprezzarono la grafica, tutti i cubisti ne hanno utilizzato le varie tecniche per sperimentare - ha spiegato ancora Simona Bartolena - Ma nessuno osò come Picasso, qui rappresentato da diversi lavori, uno anche con tecnica di lineoleumgrafia. Ma l'opera  più significativa è la serie dei tori: il primo, perfetto, viene mano a mano "pulito" finché, dopo 11 passaggi di lito, non arriva alle sue linee essenziali". Terminate le avanguardie, spazio al figurativismo italiano con Campigli, Casorati, De Chirico, Carrà e Morandi. Particolarmente  rappresentato anche il mondo dell'Informale, per terminare co Burri e Fontana.

 

 

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