L'ex sindaco di Varedo vince un premio di poesia
Con il componimento "Settantesimo anno", Sergio Daniel ha ricevuto il premio speciale della giuria
L'ex sindaco di Varedo vince un premio di poesia. Con il componimento "Settantesimo anno", Sergio Daniel ha ricevuto il premio speciale della giuria
L'ex sindaco di Varedo vince un premio di poesia
L’ex sindaco di Varedo Sergio Daniel tra i vincitori della 21esima edizione del Premio Nazionale Biennale di Poesia "Città di Rovigo". Il suo componimento "Settantesimo anno" ha ricevuto il premio speciale della giuria. Daniel ha ritirato il riconoscimento durante la cerimonia di premiazione organizzata nella cittadina veneta dalla scrittrice Angioletta Masiero.
Ha scritto anche la sua autobiografia
Sergio Daniel, in carica per due mandati, fino al 2011, compone poesie da anni e recentemente ha scritto la sua autobiografia "A piedi scalzi": partendo dall’infanzia trascorsa a Monastier di Treviso, poi l’educazione in seminario, l’arrivo a Milano, il lavoro, l’impegno politico e varie vicissitudini personali. Il grave infarto subito una decina di anni fa è stata l’occasione per ripensare alla sua vita e rimettere in ordine i pensieri.
Ispirata al suo 70esimo compleanno
La poesia vincitrice è ispirata al suo 70esimo compleanno. "Ho ripensato a quello che ho vissuto quando avevo 20 anni, erano periodi di lotte dure, gli Anni di piombo, io in quel periodo ero solo a Milano. Ho vissuto esperienze forti che hanno costruito la persona che sono oggi" ha spiegato l’autore. Questo premio è il secondo dopo quello ricevuto nel 2019: "Il momento della lettura delle poesie premiate è sempre molto emozionante perché fa comprendere gli stati d’animo dei vari autori quando le hanno scritte" ha ammesso Daniel.
La poesia "Settantesimo anno"
Il vento che in questi giorni
ha reso terso il cielo, mi ha
ricordato quando lo sfidavo
e camminavo contro per
chilometri, con il senso di
spingere ogni passo
contro il destino. E mi è caro
il ricordo di ogni momento.
Avevo vent’anni ed il vento
mi scompigliava i pensieri,
mi rendeva veri i sogni e
allontanava le delusioni.
Forse era soltanto amore
la forza che mi si opponeva,
che mi faceva mancare
il respiro, che dava ai miei
sensi un abbraccio tenero e forte,
una carezza. Mi scoprivo in
balia della mia tenerezza.
L’anima nuotava nella tempesta
degli anni di piombo ed i flutti
non erano sogni ma speranze
ed io galleggiavo avvinghiato
alle mie radici, agli ideali.
Vorrei non perdere nemmeno
un momento di quel vissuto,
quando il dolore era sempre
un atto d’amore. Adesso,
quando si alza il vento,
riprovo a giocare con il mio
destino. E ritrovo nel mio lungo
cammino, il respiro che mi era
mancato. Ritornano le voci
delle persone amiche, tutte le
ragioni per cui ho lottato.
Mi ritorna amore. Come il vento,
mi investe, mi abbraccia. Ed il tempo
passato vivendo non è
che un lungo sospiro.