Circolo Seregn de la memoria

Storia e curiosità sul Pantheon della Concordia

Il libro strenna sulla Basilica San Giuseppe è curato dall'architetto Carlo Mariani, progettista degli ultimi restauri, con suggestive fotografie di Maurizio Esni, schede tecniche e ampia bibliografia

Storia e curiosità sul Pantheon della Concordia

Un libro dedicato alla Basilica San Giuseppe, il cuore spirituale della città. S’intitola “Il Pantheon della Concordia. Storia e restauri della Basilica di Seregno” il nuovo volume della collana Pomm Granàa, edito dal circolo culturale Seregn de la memoria. Il libro strenna sarà presentato sabato 29 novembre (alle 16) in sala Gandini.

La Basilica, il Pantheon della Concordia

Autore del libro l’architetto Carlo Mariani, progettista degli ultimi restauri, fotografo Maurizio Esni, vice presidente del circolo culturale.
“Il titolo nasce da un duplice richiamo – spiega il presidente, Zeno Celotto – Pantheon allude alla cupola della Basilica, evocando il celebre edificio romano, mentre Concordia richiama l’evento storico che determinò l’edificazione della chiesa: la decisione, alla fine del XVIII secolo, di unire due comunità parrocchiali in conflitto, costruendo un unico edificio per raccogliere i fedeli in segno di unità”.

Il libro di Seregn de la memoria

Un libro che, attraverso un’accurata ricerca d’archivio e un’attenta documentazione fotografica, racconta una vicenda lunga e complessa: gli ambiziosi progetti settecenteschi, le fasi di costruzione e completamento, fino alle trasformazioni e agli importanti restauri tra il 2021 e il 2025. L’opera inquadra la Basilica nell’architettura sacra neoclassica in Brianza, “raccontando anche i progetti mai realizzati e analizzando, con chiarezza e rigore, l’evoluzione architettonica e artistica dell’edificio. Raccontare la storia della Basilica significa raccontare la storia di Seregno”.

“Conoscere il passato per progettare il futuro”

Il volume, con la realizzazione grafica di Fabio Valtorta, è corredato da schede tecniche (a cura della restauratrice Chiara Ferrario per gli apparati decorativi) e un’ampia bibliografia. “Come circolo, crediamo fermamente che conoscere il nostro passato sia il modo migliore per vivere consapevolmente il presente e progettare il futuro”, conclude il presidente Celotto.