Lotta alla mafia, sul palco in memoria di Lea Garofalo
L'iniziativa organizzata dal Comune insieme a Libera Monza Brianza, Arci Scuotivento e Brianza Sicura
La lotta alla mafia e alla criminalità organizzata, a Lissone, è passata anche dalla sensibilizzazione e dall’impegno civile. Una serata con i Pupi Antimafia, insieme a Libera Monza e Brianza, Arci Scuotivento e Brianza Sicura.
A Lissone la lotta alla mafia
Sabato sera, sul palco del teatro di Palazzo Terragni, è andato in scena lo spettacolo «Lea Garofalo» proposto dalla compagnia Opera dei Pupi antimafia.
Alla serata, oltre al sindaco Concetta Monguzzi e all’assessore alla Cultura e trasparenza Alessia Tremolada, ha partecipato anche Valerio D’Ippolito, referente del coordinamento di Libera contro le mafie per Monza e Brianza.
E’ importante qui, in Lombardia e in Brianza, proporre momenti di riflessione come quelli ospitati dall'Amministrazione comunale di Lissone, da sempre molto sensibile verso la tematica della legalità. Perchè è qui, nei nostri territori, che le mafie hanno messo le loro radici e fanno i loro affari.
Ha spiegato D'Ippolito che in Provincia si occupa di coordinare il presidio di Libera, l'associazione antimafia fondata da don Luigi Ciotti.
In città c'è una piazza per Lea Garofalo
Il primo cittadino, invece, ha ricordato il lavoro trasversale che in città da sempre si porta avanti sul tema della legalità, con il coinvolgimento delle scuole del territorio, grazie a momenti pubblici, a uno scaffale dedicato nella sede della biblioteca e a momenti simbolici come ad esempio la scelta di intitolare una piazzetta a Lea Garofalo, la testimonde di giustizia barbaramente uccisa nei pressi di Monza e cui la serata di sabato è stata interamente dedicata.
Alla serata hanno partecipato anche la senatrice Lucrezia Ricchiuti e l’ex assessore Roberto Beretta, entrambi del gruppo di lavoro provinciale «Brianza Sicura».
La pièce è stata rappresenta con l'accompagnamento della cantastorie calabrese Francesca Prestìa. L’importanza della lotta alla criminalità, oltre che con azioni di contrasto concreto, passa anche - e soprattutto - dalla sensibilizzazione della società civile.