Mafia, gridati ad alta voce i nomi delle vittime innocenti
Questa mattina, in largo Lea Garofalo, sono stati ricordati gli eroi che hanno perso la vita per mano della criminalità organizzata
Anche Lissone ha aderito alla Giornata della memoria e dell'impegno in memoria delle vittime innocenti di mafia e della criminalità organizzata. Questa mattina la commemorazione in largo Lea Garofalo.
Mafia, "ora basta"
Si è tenuta oggi, sabato 20 marzo, la Giornata della memoria e dell'impegno dedicata alle vittime di tutte le mafie. Il sindaco Concetta Monguzzi, accompagnata da esponenti della Giunta, del Consiglio comunale e della società civile, ha voluto ricordare chi ha perso la vita per mano della criminalità organizzata.
La cerimonia, che solitamente è scandita dagli interventi dei ragazzi delle scuole della città e che ha coinvolto anche altri Comuni, si è svolta nella piazzetta dedicata alla memoria di Lea Garofalo, la testimone di giustizia uccisa nel 2009 a Monza.
Il 21 marzo, Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie promossa dall’associazione Libera, è un momento di riflessione, approfondimento e di incontro. Di relazioni vive e di testimonianze attorno ai familiari, persone che hanno subito una grande lacerazione. Leggere i nomi delle vittime, scandirli con cura, è un modo per far rivivere quegli uomini e quelle donne, bambini e bambine, per non far morire le idee testimoniate, l’esempio di chi ha combattuto le mafie a viso aperto e non ha ceduto alle minacce o ai ricatti.
Ha sottolineato il primo cittadino, che ha scandito i nomi delle vittime durante la cerimonia cui hanno partecipato anche il prevosto don Tiziano Vimercati e il maresciallo dei Carabinieri Luigi Iacobucci.
Per non dimenticare
Sono stati 150 i nomi scanditi dai presenti. Anche i ragazzi delle scuole di Lissone, a modo loro, hanno voluto celebrare la 26esima Giornata posizionando sui cancelli delle scuole (chiuse a causa delle misure di contenimento) delle cartoline con i nomi degli eroi che si sono battuti contro la criminalità organizzata.
Sentiamo il dovere di essere custodi di un patrimonio storico fatto di eventi tragici e gesti di reazione e di rottura, dall’altro abbiamo la necessità di portare le nostre battaglie oltre quel periodo per saldarle alle emergenze sociali che schiacciano e indeboliscono oggi le nostre comunità. Le mafie sono cambiate ed è cambiata anche la società attorno. Ciò che evidenzia la recente relazione della Commissione Antimafia è una tensione espansionistica al centro e nord Italia.
Un messaggio forte partito proprio dalla piazza intitolata a chi, come Lea Garofalo, ha cercato di difendere la sua famiglia dal giogo mafioso.
In occasione di questa Giornata contro la mafia, l’elenco dei nomi da leggere sarebbe composto da più di 1000 persone: forze dell’ordine, carabinieri, magistrati, sindacalisti, giornalisti, politici, imprenditori, sacerdoti, sindaci, commercianti, bambini, mogli, madri. A loro si sono aggiunti anche nomi di giovani stranieri, morti il 6 agosto 2018 in un drammatico incidente stradale, vittime del capolarato. Nomi che ci devono far riflettere e che vogliamo conservare nella nostra memoria.
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