Manzoni celebrato al Museo d'arte contemporanea
Due appuntamenti imperdibili nel 150esimo anniversario della scomparsa del grande autore lombardo
I 150 anni della scomparsa del grande Alessandro Manzoni, autore dei Promessi sposi, celebrati con una mostra d'autore al Museo d'arte contemporanea di Lissone.
Manzoni al Mac di Lissone
Il Museo d’arte contemporanea si prepara a celebrare i centocinquant’anni dalla scomparsa dell'autore lombardo. Venerdì 19 maggio, alle 21, nelle sale espositive della struttura di viale Elisa Ancona si aprirà il cartellone «Manzoni a Lissone».
Si inizierà con «Manzoni contemporaneo», una lectio magistralis del professor Stefano Motta, docente, autore e studioso manzoniano.
Contestualmente sarà proposta la mostra del poliedrico artista Afran. Le celebrazioni proseguiranno poi lunedì 22 maggio alle 9 a Palazzo Terragni con il convegno «Guardare i Promessi sposi».
Il commento dell'assessore
L’iniziativa al Terragni, rivolta agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, sarà tenuta sempre dal docente Motta che spiegherà nel dettaglio il capolavoro del Manzoni.
Sono molto soddisfatta della serie di iniziative volte a ricordare la figura di Alessandro Manzoni anche nella nostra città. Associare la Città del design alle opere dell’autore lombardo è sicuramente una cosa positiva anche e soprattutto se è rivolta ai giovani studenti e studentesse della città.
Ha sottolineato l'assessore alla Cultura e pubblica istruzione del Comune di Lissone Carolina Minotti.
La biografia
Nato a Milano nel 1785, è considerato uno dei maggiori romanzieri italiani di tutti i tempi per il suo celebre romanzo "I promessi sposi", caposaldo della letteratura italiana, Manzoni ebbe il merito principale di aver gettato le basi per il romanzo moderno e di aver così patrocinato l'unità linguistica italiana, sulla scia di quella letteratura moralmente e civilmente impegnata propria dell'Illuminismo italiano.
Il successo e i numerosi riconoscimenti pubblici e accademici (fu anche senatore del Regno d'Italia) si affiancarono a una serie di problemi di salute e famigliari che lo ridussero in un progressivo isolamento esistenziale.
Nonostante quest'isolamento, Manzoni fu in contatto epistolare con la migliore cultura intellettuale francese, con Goethe, con intellettuali di primo ordine come Antonio Rosmini e, seppur indirettamente, con le novità estetiche romantiche britanniche (influsso di Walter Scott per il genere del romanzo).
Morì nel capoluogo lombardo il 22 maggio del 1873.
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