Al Mac di Lissone

Premio Lissone 2023, successo per l'arte che guarda al futuro

Consegnati durante l'inaugurazione dell'esposizione i premi ai vincitori delle categorie Gran Premio e Nuove Visioni

Premio Lissone 2023, successo per l'arte che guarda al futuro
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Si è conclusa sabato al Museo d’arte contemporanea di Lissone l'edizione 2023 del Premio Lissone.

Premio Lissone: un successo

Sabato sera, alla presenza dei giurati Lóránd Hegyi (storico e critico d’arte), Giovanna Forlanelli Rovati (presidente della Fondazione Luigi Rovati, Milano), Francesca Guerisoli (direttrice artistica del Mac) sono stati assegnati due premi alle opere ritenute più significative, che entreranno nella collezione permanente del Museo, già forte di oltre 450 opere d’arte moderna e contemporanea.

Premio Lissone 2023. La premiazione (11)
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Premio Lissone 2023. Allestimaneto (1)
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Premio Lissone 2023. La premiazione (1)
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Presenti all'inaugurazione al Museo di viale Elisa Ancona anche il sindaco Laura Borella e l'assessore alla Cultura Carolina Minotti.

Categoria "Gran Premio"

Per la categoria Gran Premio, l’artista rumena Marion Baruch (Timisoara, 1929) vince il premio del valore di 10mila euro per l’opera Bridging the gap, 2019, tessuto di cotone, presentata nella mostra "Cose che accadono" curata da Noah Stolz: “Un’opera apparentemente fragile che, dando nuova vita a un tessuto di scarto, nelle sue forme ci obbliga ad immaginare ciò che non è più presente, ma che la nostra sensibilità riattiva attraverso la memoria”, recita la motivazione della Giuria.

L’artista Marion Baruch riscopre con freschezza il gusto per l’arte formale e realizza sculture in materiale tessile, utilizzando i resti di produzione del prêt-à-porter.

Premio Lissone, Gran Premio
Premio Lissone, Gran Premio

I brandelli di stoffa di Baruch sono la parte negativa dei vestiti che indossiamo. Le forme dei ritagli ci appaiono geroglifiche ma perfettamente leggibili.

Allo stesso tempo, appaiono come oggetti elaborati oppure come fragili strutture sospese tra presenza materiale e immateriale, o tra una dimensione pittorica e una scultorea. La duttilità del tessuto e la sua non fissità fanno delle “sculptures” oggetti ombra, che dialogano con lo spazio e con le forme suggerite dalla memoria.

Bridging the gap fa riferimento a un modo di dire inglese che indica un’azione che ha lo scopo di riempire una mancanza. La mancanza rappresenta per Baruch un concetto seminale, ovvero la possibilità di intendere il vuoto come una potenzialità che può quindi essere abitata, letteralmente e anche fisicamente.

Categoria "Nuove visioni"

Per la categoria Nuove Visioni, vince il premio del valore di 5mila euro l’opera di Marco Eusepi (Anzio, 1991), Untitled (Flowering), 2023, olio su tavola, presentata nella mostra "Sonata #023" curata da Lucrezia Longobardi: “Un lavoro meditativo e poetico che in maniera astratta esprime il pensiero dell’artista sulla natura. Utilizzando una tecnica antica, olio su tavola, ed esprimendo una grande sensibilità cromatica e freschezza del tratto, l’artista mostra una conoscenza profonda della pittura europea, che interpreta in modo autentico e non banale”, questa la motivazione della Giuria.

Seguendo una gamma cromatica ora più fedele al vero, ora più di fantasia, affiorano dal fondo chiaro del legno lasciato grezzo corpi floreali pieni di grazia, con la stessa sregolata velocità con la quale percorrono, nel quotidiano, lo sguardo dell’artista.

Premio Lissone, Nuove visioni
Premio Lissone, Nuove visioni

Affidandosi alla rapidità di un gesto pittorico per restituire l’immediatezza di una sensazione – per lo più suscitata dalla natura – e rendere così partecipi gli spettatori, Eusepi, attraverso il suo lavoro pittorico, condivide l’esperienza percettiva dello sguardo; spontaneamente, senza ricorrere ad alcun artificio, così come, assecondando il corso naturale delle cose, l’evento ha avuto luogo.

In tal senso, questi fiori assumono un carattere quasi autobiografico – visto il carattere intimo che li ha determinati – e restano, nella freschezza del loro fatale gesto, armoniche testimonianze della ricerca di un’interiorità che si rispecchia nel circostante.

Il Premio Lissone

Alla base del Premio Lissone 2023, completamente rivoluzionato nella sua formula dalla direttrice artistica Francesca Guerisoli, c’è il desiderio di far emergere le linee di ricerca legate al mezzo pittorico attraverso lo sguardo di curatori e artisti di generazioni diverse.

Le ricerche attuali che possono essere ricondotte alla pittura contemporanea sono declinate in molteplici linguaggi, che espongono il concetto di pittura a innumerevoli letture. La sensibilità individuale, i contesti differenti in cui operano i curatori e gli artisti coinvolti e le generazioni di cui sono espressione hanno descritto alcuni tra i temi di ricerca più vivaci della produzione artistica odierna.

Sulla base di un concept, ad ogni curatore del Premio Lissone 2023 è stato chiesto di selezionare cinque proposte per un totale di venti artisti: Ludovica Anversa, Sonia Arienta, Marion Baruch, Andrea Barzaghi, Simone Berti, Martina Biolo, Linda Carrara, Simona Da Pozzo, Marco Eusepi, Alice Faloretti, Pietro Librizzi, Eva Marisaldi, Lucas Memmola, Isabella Pers, Tiziana Pers, Nazzarena Poli Maramotti, Giulio Saverio Rossi, Andrea Sala, Alessandra Spranzi e Andreas Zampella.

La mostra aperta fino a settembre

La mostra del Premio Lissone 2023, che si potrà visitare dal 13 maggio al 17 settembre, è suddivisa in due capitoli: il primo è costituito dalla sezione Gran Premio, con le mostre "Pittura come pratica progettuale" curata da Gabi Scardi e "Cose che accadono" a cura di Noah Stolz.

Il secondo capitolo dalla sezione Nuove Visioni, con le mostre "Vedute, visioni, voragini" e "Sonata #023", curate rispettivamente da Saverio Verini e Lucrezia Longobardi.

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