E in tv è arrivato il film "L'ultimo giorno di re Umberto"
Il docufilm è stato realizzato dall'Associazione Monza Regale dal regista e storico locale Ettore Radice che ha raccontato una storia "sconosciuta"
Quella tragica serata, in cui re Umberto I d'Italia perse la vita a Monza, accanto al sovrano c'era il conte Ponzio Vaglia, suo fidato attendente. E proprio sulla base di questa (secondaria) figura storica è stato realizzato un importante progetto cinematografico completamente "made in Brianza".
La storia dell'attendente di Umberto I
E' stato proposto mandato in onda oggi, alle 14.05 su Rai Storia, il docufilm «L'ultimo giorno di re Umberto» realizzato dall'associazione Monza Regale in occasione del 120esimo anniversario dalla morte di re Umberto I.
Un progetto ambizioso che segue idealmente la rappresentazione teatrale «Tre pallottole per il re», il processo all'anarchico Gaetano Bresci che l'associazione ha portato in scena l’anno scorso al Teatro Binario 7.
A firmarne la regia (per la sua prima volta) e la sceneggiatura lo storico Ettore Radice, che ha curato anche la ricerca documentale e che ha inteso affidare la narrazione del regicidio all'attendente del sovrano.
Tramite un collezionista privato sono riuscito a entrare in possesso dell'invito che il conte Ponzio Vaglia, per l'appunto attendente di campo generale di re Umberto e successivamente ministro per la Real Casa, aveva ricevuto per l’inaugurazione della Cappella Espiatoria il 29 luglio del 1910. Di lì ho tentato di immaginare il suo ritorno in città, in quei luoghi cari al sovrano e alle prese con il ricordo di quella che è stata l’ultima giornata del re buono. Sebbene, a dire il vero, non è ancora chiaro se quel ritorno a Monza sia avvenuto o meno.
Ci aveva raccontato Radice, in occasione della prima ufficiale del documentario presentato in Arengario l'altra settimana alla presenza del sindaco Dario Allevi. Una vera e propria licenza poetica quella dello storico, che ha voluto immedesimarsi nella psicologia del protagonista, desideroso di omaggiare in solitudine il sovrano scomparso mentre nel resto della città andava festeggiandosi il patrono dei cappellai San Giacomo.
E di ripensare alla regina Margherita che insieme alla duchessa Eugenia Litta, l’amante del re, condivideva il dolore e le lacrime per quella morte inattesa.
Dal giardino della Cappella Espiatoria allo scalone e agli appartamenti privati dei sovrani in Villa Reale, fino al vecchio ospedale dove un busto e una lapide sono a ricordare la donazione di 500mila lire elargita dal sovrano, e alla saletta d'attesa del re in stazione, il video ha toccato tutti i luoghi regali della città.
Il cast del docu-film
In scena gli attori Alessandro Castelluccio nel ruolo di Ponzio Vaglia, Claudio Brivio nei panni del sovrano con tanto di fascinosi baffi all'umberta posticci, mentre la bella regina Margherita è stata interpretata da Debora Migliavacca Bossi. Con loro alcune comparse della compagnia teatrale monzese Sarabanda e altri attori, con indosso i costumi messi a disposizione dalla sartoria dell’attrice e soprano Elena D’Angelo.
Le uniformi e i giornali dell’epoca sono invece stati dati in prestito dai collezionisti Vincenzo Panza, Roberto Gobetti e Paolo Paleari mentre le carrozze sono state messe a disposizione dalla cascina La Lodovica di Vimercate.
A finanziare l’opera, infine, la mecenate Fiorella Pierangeli, imprenditrice milanese e appassionata di storia monzese e Acsm-Agam, mentre il montaggio è stato affidato all'agenzia Pixcube di Saul Ripamonti.
Per le riprese dall’alto è stato utilizzato anche un drone. Abbiamo girato un giorno e mezzo e devo ammettere che è stata un'esperienza tanto impegnativa quanto emozionante.
Il documentario è andato appunto in scena su Rai Storia oggi alle 14.05 e sarà riproposto questa sera alle 20.25. Le scene sono state registrate alla Cappella Espiatoria, in Villa Reale, al vecchio ospedale San Gerardo (eretto proprio per volontà del re e della regina), a Vimercate e nella sala reale della stazione centrale di Monza.
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