Spettacolo

Riapre il Teatrino restaurato, ma manca il sipario

Sabato sera col concerto di Natale l'inaugurazione della struttura della reggia dopo il restauro

Riapre il Teatrino  restaurato, ma manca il sipario
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Manca solo il sipario, ma il teatrino di Villa Reale di Monza ha riaperto ufficialmente con un grande concerto sabato sera, il 14 dicembre 2024.

Inaugurazione del Teatrino

Il direttore generale del Consorzio della Villa Reale e del Parco, Bartolomeo Corsini, non ha voluto chiamarla reinaugurazione o riapertura, ma Concerto di Natale. Ma quello andato in scena sabato al Teatrino di Corte della Villa Reale è stato davvero un concerto di riapertura, che ha portato alla città un vero e proprio regalo di Natale.

Il teatrino, chiuso da anni e interessato da lavori di recupero partiti nel lontano 2018 e che hanno interessato struttura, sicurezza, capienza (scesa da 99 a 84 posti, oltre al palchetto reale) è tornato a risplendere quale vera e propria bomboniera, quale è e come fu pensata da Luigi Canonica. Lo scorso gennaio ne venne annunciata, forse con un po’ di avventatezza, l’imminente riapertura. Gli ultimi lavori di questi mesi (per 250 mila euro di spesa) hanno riguardato soprattutto l’adeguamento alle normative di sicurezza e il rifacimento degli impianti, compresi quelli dei camerini e del foyer. I lavori hanno comportato una pulizia generale e soprattutto importanti interventi per tenere lontana l’umidità. Recuperati tutti i meccanismi scenici, pulite le decorazioni e il fondale, un’allegoria di Bacco giovinetto, dipinto partendo dal bozzetto di Andrea Appiani.

Manca il sipario

Manca ancora il sipario, in fase di tessitura, che sarà montato secondo i movimenti originali. Potrà essere alla greca o all’italiana, a seconda di come si accartoccerà ai lati del palcoscenico. Senz’altro non potrà essere alla francese (movimento verticale, su e giù) perché non c’è lo spazio sufficiente. A riaprire il teatrino è stata l’Orchestra da camera Canova, diretta da Enrico Saverio Pagano, che ha proposto un programma imperniato su alcuni brani di Edvard Grieg, su alcune arie da Le Nozze di Figaro di Mozart e su alcuni brani della tradizione scandinava legati alle nozze e alle pub songs.

La scelta delle arie più note dell’opera mozartiana (interpretate dal soprano Barbara Massaro) non è stata casuale. Come ha spiegato Pagano, la prima rappresentazione assoluta in Italia delle Nozze di Figaro avvenne proprio a Monza: era il 1787 (un anno dopo l’esordio dell’opera a Vienna) e la rappresentazione si tenne al Teatro arciducale, nei pressi dell’ attuale piazza Trento e Trieste, che fu poi distrutto da un incendio nel 1802. il teatrino di Corte sarà costruito nel 1808, per volere di Eugenio di Beauharnais, al posto di alcune cucine. D’altronde Mozart aveva «rischiato» di diventare monzese. Suonò alle nozze di Ferdinando d’Austria e Beatrice d’Este nel 1771 e il giovane Ferdinando, figlio di Maria Teresa d’Austria, scrisse alla madre del suo progetto per far diventare Mozart maestro di Corte a Monza. Ma una lettera di Maria Teresa bloccò tutto, per non avere ulteriori spese. Ora il Teatrino, oltre al sipario, attende una programmazione stagionale vera e propria che, ha annunciato Corsini, potrà svariare dalla musica da camera a quella colta, al jazz: «Lavoriamo ogni giorno per rendere ordinari eventi come quello di stasera, ridando senso a questi luoghi».

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