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Suor Alfieri: "protesta degli studenti? una pagina triste per la nostra scuola"

Suor Anna Monia Alfieri è tornata a parlare della necessità di garantire il pluralismo educativo, commentando la protesta dell'Unione degli studenti davanti a Regione Lombardia

Suor Alfieri: "protesta degli studenti? una pagina triste per la nostra scuola"
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"L'ideologia è frutto dell'ignoranza, sempre. Ignoranza nel senso pieno del termine, ossia di non sapere. Opporre qualsiasi rifiuto al confronto a partire da dati oggettivi. A proposito di questo ultimo flash mob organizzato oggi dall'Unione Studenti Lombardia è una pagina assai triste della storia della scuola italiana". Lo ha affermato all'Adnkronos Suor Anna Monia Alfieri, cavaliere al merito della Repubblica Italiana ed esperta di politiche scolastiche, commentando la protesta avvenuta nei giorni scorsi davanti al Pirellone durante la discussione del Bilancio regionale.

Ignoranza e pretese assurde

Commentando quanto richiesto dagli studenti Suor Anna Monia Alfieri ha affermato: "ignoranza del significato dell'aggettivo pubblico identificato con statale, tremenda definizione delle scuole paritarie come scuole con retta, totale ignoranza (sempre qui si ritorna) di cosa significhi la libertà di scelta educativa e delle sue positive ricadute sul sistema scolastico ed economico del Paese e a questa ignoranza si aggiunge l'assurdità di pretese quali la gratuità dei libri e dei mezzi pubblici. Ovviamente, non poteva mancare la richiesta dell'educazione sessuale e all'affettività".

Dopodiché ha aggiunto: "Ciò cui si è assistito oggi è uno spettacolo indegno per il nostro Paese e che offende tante famiglie, tanti docenti, tanti Gestori che non hanno il tempo di andare in piazza a manifestare perché sono impegnati in un lavoro continuo e massacrante per salvare il pluralismo educativo a beneficio anche di quei giovani che oggi erano in piazza".

La soluzione per la scuola? Garantire il pluralismo educativo

Suor Anna Monia Alfieri è poi tornata ad evidenziare come: "la Regione Lombardia risparmia denari dei contribuenti investendo nel pluralismo educativo con il sistema della Dote Scuola, lo stesso farebbe lo Stato se, anche in Italia, venisse riconosciuta la libertà di scelta educativa".

Da qui la richiesta di Alfieri perché Regione Lombardia continui a lavorare sulla strada intrapresa in questi anni, per sostenere le scuole paritarie: "Chiedo lo stanziamento di 500 milioni di euro nella prossima legge di bilancio al fine di salvare il pluralismo educativo. Diversamente le scuole paritarie applicheranno, per poter sopravvivere, rette da 8 mila euro annui, aprendo le porte esclusivamente a chi può permettersi una simile retta: spaccheranno in due la società non per loro volontà ma perché costrette da una cecità culturale che, nello sbandierare la scuola gratuita per tutti, in realtà lavora per una scuola non efficiente né da un punto di vista didattico, né da un punto di vista economico".

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