Cultura in rosso

Teatri svuotati da restrizioni e paure: "Non dimenticateci"

Il grido disperato del direttore del Villoresi di Monza: con Omicron è peggio del lockdown

Teatri svuotati da restrizioni e paure: "Non dimenticateci"
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Teatri svuotati da Omicron. Insomma, si stava meglio quando si stava peggio. Dai teatri monzesi si leva un grido di aiuto di quelli disperati.

Teatri svuotati, l'appello

«Oggi siamo messi peggio di quando eravamo in lockdown, allora eravamo chiusi ma avevamo i ristori, oggi siamo aperti e siamo vuoti. Le persone sono vaccinate ma hanno più paura di prima», denuncia Gennaro D’Avanzo, direttore storico del Teatro Villoresi di Monza.
Il problema è stato l’arrivo della variante Omicron e la paura che si è diffusa quando si è capito che si contagiano anche i vaccinati. «Speravamo che il fatto che assomigliasse più a un’influenza rispetto alle variante precedenti più pericolose avrebbe rassicurato le persone e invece dal 6 dicembre è stato il disastro», spiega D’Avanzo.

Grande attenzione alle norme

«Eppure noi vorremmo far sentire la nostra voce, dire: venite a teatro che è un luogo sicuro! Venite a divertirvi, vi misuriamo la temperatura, i locali sono sanificati e restate con la mascherina, non smettete di vivere!», aggiunge il direttore del Villoresi.
A dare una mazzata ai teatri (come del resto ai ristoranti e ai cinema) anche il fatto che ora serva il Super Green pass (non basta più il tampone, insomma, ci vuole il vaccino come per il ristorante). Senza contare che tra persone in quarantena, no vax che non possono più fare il tampone per accedere a teatro e persone spaventate che preferiscono restare a casa la platea degli spettatori si è ridotta fino a quasi ad azzerarsi. «C’è terrorismo psicologico ma nessuno parla di cultura. Con il divieto di mangiare e bere ci hanno tolto anche l’introito del bar e ci hanno rovinato il Capodanno, perché non si poteva nemmeno fare il brindisi, abbiamo dovuto regalare bottiglia e fetta di spumante da consumare fuori dal teatro a chi ha avuto il coraggio di venire».

La paura degli anziani

E la paura resta. «L’85% della clientela sono anziani che pensavano di essere al sicuro, ora ci chiamano per chiederci se sono distanziati visto che ci si contagia anche da vaccinati. Siamo tornati indietro, per due stagioni ci hanno chiuso per il lockdown e ora siamo qui a combattere ancora con il Covid». Oltretutto con la beffa che quest’anno ricorreva il centenario dello storico teatro monzese. «E invece tutte le iniziative per le scuole sono state rimandate, il cabaret del weekend è saltato per delle positività, in pratica siamo bloccati - ha concluso D’Avanzo, lanciando un appello ai monzesi - Il prossimo spettacolo è il 5 e 6 febbraio, è il divertente “A spasso con Daisy”, venite a vederlo!»

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