Tutto esaurito per le giornate di primavera del Fai
Quasi 4mila persone hanno visitato i sei gioielli aperti a Monza, Varedo e Giussano
Un successo da tutto esaurito il weekend del Fai per le celebre giornate di primavera che sabato e domenica 26 e 27 marzo 2022 hanno visto andare in scena la trentesima edizione. Quasi 4mila persone si sono presentate nei sei beni culturali aperti per l'occasione a Monza, Varedo e Giussano.
Giornate di primavera del Fai, ecco i numeri
I numeri erano ancora contingentati a causa dal Covid e quindi qualcuno purtroppo non ha potuto partecipare perché molti dei beni sono andati "sold out", pur avendo aumentato le visite per accogliere più persone. E alla fine i numeri sono stati incredibili. Sabato i visitatori in tutti i luoghi aperti sono stati 1579 e domenica addirittura 2156 per un totale assoluto di 3735 per questa trentesima edizione. Un po' sottotono solo la chiesa di Triante che era stata un po' una scommessa, ma il cui valore - purtroppo - non è stata recepito in assoluto essendo una proposta un po' più complessa.
"Il fatto di essere in città diverse e di aver proposte storie su un arco temporale che va dal Sedicesimo secolo al Ventunesimo con le meravigliose architetture brianzole è stato il valore aggiunto. Il successo è stato incredibile e siamo felici di aver raccontato le architetture della nostra terra con un occhio di riguardo a quell'elemento identitarioche è il design con l'apertura del Museo Molteni", ha commentato soddisfatta Elena Colombo, presidentessa del Fai di Monza e Brianza.
Tra i volontari che raccontavano i beni culturali aperti a Monza, c'erano anche i ragazzi delle scuole Dehon, del Porta e del Nanni Valentini, coinvolti grazie a un progetto di Ptco che per l'occasione sono stati novelli ciceroni. "Un'opportunità molto bella per i ragazzi per mettersi alla prova e al tempo stesso per noi del Fai che ci siamo impegnati a formarli nella conoscenza dei luoghi storici della nostri città perché potessero farsene divulgatori".
I beni aperti per l'occasione
La Delegazione Fai Monza e il Gruppo Giovani grazie al supporto di oltre 140 volontari e 70 apprendisti Ciceroni di 3 licei monzesi hanno potuto alla fine aprire al pubblico 2 Chiese, 2 Ville storiche, 1 Teatro e 1 Museo. Si trattava in particolare a Monza della Cappella Reale e del Teatrino di Corte; della Chiesa Sacro Cuore di Triante, della Villa Bagatti Valsecchi di Varedo; di Villa Borsani sempre a Varedo e del Molteni Museum a Giussano. Affascinanti (e spesso ancora sconosciute) molte delle storie raccontate, come l'origine del Teatrino di Corte che una volta non si trovava in Villa Reale e che poi venne ricavato dagli spazi delle cucine della Villa Reale (per la sua realizzazione vennero ingaggiati gli scenografi del Teatro alla Scala, mentre Andrea Appiani eseguì il fondale di scena, una tela a soggetto mitologico). Una scoperta anche la Chiesa del Sacro Cuore e del quartiere di Triante, durante la cui visita sono stati mostrati i dieci grandi splendidi patchworks che “vestono” le pareti della chiesa, frutto dello straordinario ventennale lavoro delle donne della parrocchia (presenti sul posto).