Una Pietra d'inciampo per ricordare Fumagalli, internato militare
Il sampietrino sarà posato nei mesi prossimi all'ingresso di Cascina Panceri dove il lissonese viveva con la famiglia prima della guerra
A Lissone una nuova Pietra d'inciampo è in arrivo per ricordare un deportato militare, caduto nel lager nazista di Dora.
Una Pietra d'inciampo per Aldo Fumagalli
Questa mattina, venerdì 27 gennaio, in occasione delle celebrazioni per la Giornata della memoria è stata posata una targa in memoria del lissonese Aldo Fumagalli morto di stenti a poco più di vent'anni in un campo di concentramento nazista nel 1944.
Il sindaco Laura Borella, insieme all'assessore alla Cultura Carolina Minotti, alla consigliera provinciale Antonella Casati e alle associazioni civili e militari della città, ha posato la stele - nel luogo dove poi sarà posizionata la Pietra d'inciampo - all'ingresso di Cascina Panceri, in via Jenner.
Presenti la famiglia e le scuole
Alla cerimonia era presente anche la famiglia di Fumagalli e i discendenti del lissonese che perse la vita dopo essere stato deportato - come Imi, internato militare italiano - dopo l'armistizio dell'8 settembre del 1943.
E' toccato agli studenti delle scuole superiori della città, poi, ricordare i motivi che hanno portato all'istituzione della Giornata della memoria dedicata a livello internazionale al ricordo e alla celebrazione delle centinaia di migliaia di vittime innocenti che hanno perso la vita a causa delle barbarie nazifasciste del secolo scorso.
L'intervento del sindaco Borella
Le parole dell'assessore alla Cultura
Franchini, di Anpi e Comitato Pietre d'inciampo
Provincia, l'intervento di Antonella Casati
Le foto della cerimonia
Alla cerimonia hanno partecipato tutti i vertici delle associazioni civili e d'Arma, il presidente del Consiglio comunale Roberto Perego, i Carabinieri, il comandante della Polizia locale Matteo Caimi e il prevosto don Tiziano Vimercati.
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