Villa Reale, Corsini: "Ripartiamo dal teatrino"
Il nuovo direttore generale del Consorzio si è insediato ufficialmente stamattina
Rafforzare l’identità di Villa Reale e Parco, irrobustire il personale a disposizione. E il primo step è riaprire il Teatrino di corte. Sono i primi punti programmatici enunciati da Bartolomeo Corsini, nuovo direttore generale del Consorzio Villa Reale e Parco di Monza, presentato oggi, lunedì 4 marzo 2023 dopo 45 giorni di interregno dalle dimissioni del suo predecessore, Giuseppe Distefano.
Il nuovo direttore del Consorzio
Un direttore che, munito di taccuino e di scarpe adatte, ha già iniziato a girare in lungo e in largo Parco e Villa Reale e a prendere appunti.
Corsini, 62 anni, milanese, è presidente della Fondazione Guelpa di Ivrea, consigliere d’amministrazione della FilmCommission Torino Piemonte, manager culturale, docente universitario, imprenditore e fondatore della Sede Lombardia e della Sede Sicilia della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia-Scuola Nazionale di Cinema-Cineteca Nazionale.
«Considerare la storia come elemento che aiuta nelle decisioni future è un elemento di forza -ha detto-. Così non si perde tempo. Certo, per gestire questa complessità tre anni di mandato sono pochi, ma non c’è discontinuità col mio predecessore, col quale in questi giorni mi sono relazionato diverse volte. Vedo affetto, attenzione, vigilanza, fiducia: già nella prima fase di attuazione del Masterplan le cose da fare sono strabilianti, anche se non tiene conto dell’Agenda 2030 dell’Onu».
Gli interventi urgenti
La prima fase, in corso, ha ricordato il sindaco (e presidente del Consorzio) Paolo Pilotto, prevede per oltre 23 milioni di euro interventi su muri di cinta, portinerie, Porta Monza, cascina Fontana, eliminazione dell’amianto in diversi immobili, cura dei boschi e dei giardini, conservazione delle piante monumentali, revisione degli accessi e della sicurezza, riqualificazione dei filari, sistemazione dei percorsi, ripristino delle rogge. Da far tremare i polsi. Seguiranno la Fase 2 (32 milioni, interventi analoghi alla Fase 1) e la Fase 3 (98 milioni, interventi ancora da decidere). «Questa Villa -ha ricordato il sindaco- radica attenzione. Ieri (domenica, ndr) nonostante il tempo avverso c’erano mille persone in visita e altre 700 alla mostra Immagini della fantasia».
Corsini ha insistito molto sul concetto di identità: «Questi luoghi hanno molti proprietari, e ciò crea complessità. Dobbiamo essere abili nel creare fiducia. Più alta è l’identità di un luogo, più la gente ci pensa prima di toccarlo. Villa e Parco non sono beni usa e getta. Si tratta di armonizzare amministrazione e concessioni: la premessa è tutelare il Parco e la Villa. Questa non è la Fiera campionaria, da riempire con stand. Servono iniziative che accrescano il valore storico ferito nel tempo».
Villa Reale, tra storia e futuro
Di “lutti” subiti dalla reggia ha parlato l’assessore alla Cultura Arianna Bettin, riferendosi al regicidio, all’abbandono di Monza da parte di casa Savoia, alla troppo breve stagione dell’Isia, al corpo ex Borsa abbandonato da anni: «Ma qualcosa si sta muovendo, stiamo lavorando sulla Torretta e su cascina del Sole per recuperarli a un uso pubblico».
«La Villa Reale e il Parco, purtroppo -ha sottolineato Corsini- non hanno ancora una forte identità, quindi la responsabilità verso questi luoghi è ancora debole. Vedo gli studenti del liceo Valentini arrivare al mattino: la presenza del liceo è una ricchezza, va coinvolto, può essere una risorsa di idee. Ma, visti da fuori, i ragazzi non sembrano avere consapevolezza e cura della Villa. Forse vale la pena dare loro dei compiti da fare, riguardo alla reggia. Colgo una indifferenza di fondo tra un luogo e l’altro di tutto il complesso Villa-Parco. E una sostanziale assenza fuori da Monza e Brianza: nel recente bando “Oltre il giardino” con cui il ministero della Cultura vuole addestrare giardinieri specializzati dei giardini storici, sono coinvolti Venaria Reale e Caserta: di Monza non si fa cenno. Com’è possibile?».
Il teatrino, per Corsini, può essere la base da cui partire: «Un gioiellino con due foyer, un cortile, una sala conferenze. Può diventare un polo culturale e un modello di lavoro. Ad aiutare l’identità della Villa e per superare la “sindrome da vuoto” può essere utile anche il cinema: film, documentari, video, serie Tv». In passato non furono pochi i film e gli spot televisivi girati nel parco.