All'ADI Design Museum di Milano in mostra il riformismo progettuale di Caimi
"Feeling Good. Caimi design per il futuro" è il titolo dell'espozione che traccia la storia della nota azienda di Nova Milanese tra scienza, design, arte e impresa
Sarà visitabile fino al 28 aprile il progetto culturale dedicato a Caimi "Feeling Good. Caimi design per il futuro"- e presentato da ADI Design Museum – Compasso d'Oro.
All'ADI Design Museum di Milano in mostra il riformismo progettuale di Caimi
"Feeling Good. Caimi design per il futuro" è un’esposizione non celebrativa, un focus narrativo sul vero DNA dell’azienda di Nova Milanese, che aspira a tracciare una linea a tendere: non guarda al passato, ma disegna un nuovo percorso, contribuendo al sistema design Made in Italy.
Curata da Aldo Colonetti, filosofo, storico e teorico dell’arte e del design, e dall’architetto e ricercatrice Valentina Fisichella, la mostra offre ai visitatori un percorso articolato in ambienti sinestetici che ospitano oggetti, video, opere d’arte, prodotti, documenti e disegni.
Il progetto di allestimento dell’architetto Matteo Vercelloni, che dà molteplici dimensioni e forme all’esperienza di mostra, insieme alla multimedialità e live performance del collettivo Ex Anima, arricchiscono il momento di visita di significati e livelli di interpretazione, restituendo la contaminazione tra disegno industriale e arte, il rapporto sinergico tra scienza e design e il riformismo progettuale, firma di Caimi. Fin dalle sue origini infatti l’azienda opera con coerenza e metodo all’interno di un progetto riformista, riflettendo in termini non ideologici o rivoluzionari attorno ai grandi temi che caratterizzano la contemporaneità del nostro mondo.
Il progetto infatti, al di là di prodotti e documenti, è una storia di idee, illustrate, oltre che nella mostra, in un libro e in un podcast dedicati ai temi e agli attori della storia del marchio: imprenditori, designer, ricercatori, artisti, comunicatori. Attraverso gli interventi dei curatori e dei protagonisti, con le caratteristiche di un saggio, il libro inserisce l’evoluzione del marchio e la sua storia familiare, ininterrottamente condotta con successo da tre generazioni, nel quadro di settantacinque anni di cultura del progetto e di vita sociale.
Il progetto editoriale intende restituire al lettore la complessità e soprattutto l’originalità del metodo di lavoro di Caimi. In questa prospettiva sono stati inseriti, parallelamente a ogni capitolo, alcuni punti di vista privilegiati (Point Of View, P.O.V.), sviluppati in forma di intervista o brevi riflessioni che offrono uno sguardo laterale e al contempo diretto e intimo sull’azienda e sui suoi protagonisti.
I P.O.V. costituiscono quindi nel loro insieme una sezione a sé stante o una specie di diario che amplifica i livelli di lettura. Inoltre citazioni e rimandi culturali costituiscono approfondimenti ulteriori, utili al lettore per orientarsi nel vasto territorio concettuale di questo momento del design italiano. Una serie di testimonianze inedite quindi tracciano la narrazione di un’attività passata dall’invenzione e dalla produzione di oggetti semplici ma celeberrimi (la schiscetta, nome lombardo del contenitore ermetico che permetteva agli operai di portare con sé con sicurezza il pasto nel percorso casa-lavoro), alle più sentite esigenze della vita della casa e dell’ufficio di oggi: tutelare insieme il comfort, la salute e l’estetica attraverso un assorbimento acustico ed elettromagnetico efficiente e versatile.
Il centro di ricerca
Indispensabile componente di questa storia di concretezza è l’attenzione alla scienza e alle sue applicazioni, che ha visto la realizzazione di un centro di ricerca – Caimi OpenLab – nato per l’azienda, ma reso da subito disponibile a Università, Istituti di Ricerca, Fondazioni, che intendano usare strumenti di indagine sulla realtà contemporanea dell’acustica.
La coerenza di questo lungo percorso è nella formula che dà il titolo alla mostra e al progetto: Feeling good, "Star bene”. Un invito a porsi i bisogni e le condizioni degli utenti come riferimento concreto, qualunque sia il prodotto cui designer e azienda pensano. Al centro ci sono la capacità di pensare e produrre progetti fattibili che rispondano a necessità reali, la contaminazione tra disegno industriale e arte, la collaborazione indispensabile tra scienza e design.
Ed è dalla volontà di analizzare e ricercare queste tematiche cruciali di vita e di prodotto che nasce la sinergia fra ADI Design Museum e Caimi, riflessione dell’affinità elettiva che unisce un museo esperienziale e di ricerca con un’impresa del miglior Made in Italy.
(nella foto di copertina da sinistra: Franco Caimi, amministratore delegato Caimi, la curatrice Valentina Fisichella, Luciano Galimberti, presidente ADI, il curatore Aldo Colonetti, il progettista dell’allestimento Matteo Vercelloni, Costanza Giordano, regista Ex Anima)