Aries Tech, la software House di Seregno sbarca nella Silicon Valley con un'Intelligenza Artificiale Made in Italy
Il progetto, infatti, è stato uno dei pochi selezionati tra i tantissimi presentati per il programma Innovit (Italian Culture and Innovation Hub)
Grazie ad un brevetto innovativo di Intelligenza Artificiale Luca Vajani, ceo della Software House di Seregno Aries Tech, è sbarcato in questi giorni nella Silicon Valley californiana, in cui da sempre interagiscono sinergicamente, non solo industria tecnologica e università, ma anche start up ed investitori, in particolare di venture capital.
Aries Tech, la software House di Seregno sbarca nella Silicon Valley con un'Intelligenza Artificiale Made in Italy
Il progetto, infatti, è stato uno dei pochi selezionati tra i tantissimi presentati per il programma Innovit (Italian Culture and Innovation Hub). Si tratta di un programma, promosso dalla Direzione Generale Sistema Paese del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, in collaborazione con l’ambasciata d’Italia a Washington e con il Consolato Generale a San Francisco, che fornisce alle aziende italiane la possibilità di presentare dei modelli innovativi, in questo caso di Intelligenza Artificiale Generativa, presso gli investitori della Silicon Valley.
La mission: poter migliorare lo stile di vita delle persone
“Il sistema di intelligenza artificiale che abbiamo proposto e di cui ho già depositato un brevetto in America - spiega Vajani, che insieme al suo board da più di dieci anni opera nel settore della ricerca ed innovazione tecnologica - si inserisce nel mondo dei videogiochi, e ha la peculiarità di riuscire ad effettuare delle analisi comportamentali tracciando i profili psicologici dei giocatori. Dati questi, che possono poi essere utilizzati sia per il marketing diretto o, come nel nostro caso, per adattare il gioco in base alle preferenze del giocatore. Ci tengo a precisare, - sottolinea Vajani - che non stiamo assolutamente parlando di piattaforme di “gioco d'azzardo” online, i così detti gambling, ma di videogiochi di avventura o di abilità che, grazie al nostro sistema del tutto rivoluzionario, sono in grado di offrire un'esperienza di gioco che non sia solo coinvolgente ed innovativa, ma anche in qualche modo “terapeutica”. Questo perché, grazie alla nostra collaborazione con il dottor Francesco Bocci, psicologo e ideatore di Video Game Therapy, abbiamo elaborato un metodo che utilizzando le informazioni dell’utente, riesce ad inserire all'interno delle logiche di gioco degli obiettivi e delle azioni costruttive, andando quindi a creare un impatto positivo sulla psiche di giocatori. Il nostro approccio, che è anche la mission che da sempre contraddistingue la nostra attività e che ritengo sia anche la vera logica dietro all’Intelligenza Artificiale, è quella di poter migliorare lo stile di vita delle persone. Insieme al dottor Bocci, infatti, abbiamo anche documentato che, utilizzare il videogioco in una maniera positiva può ad esempio aiutare anche chi soffre di depressione, di ansia o che necessita di maggiori stimoli per la socializzazione”.
“In questi giorni abbiamo già ricevuto tante manifestazioni di interesse da parte di grossi venture capital che vedono in noi un alto potenziale di crescita. Una riconferma - conclude Vajani - che l'eccellenza italiana, anche nel mondo tecnologico, riesce a dar del filo da torcere ai migliori del mondo”.