L'evento

Assolombarda guarda al futuro con la Ricerca Monza Brianza 2050. Caimi: "Dopo l'analisi, passiamo alle linee strategiche"

Governance, territorio, imprese, capitale umano, infrastrutture, terzo settore. I temi toccati dal Rapporto realizzato da Assolombarda che analizza la provincia anche nel confronto con 9 province italiane

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Mercoledì 10 luglio nella sede di Assolombarda di Monza e Brianza è andata in scena la presentazione della "Ricerca Monza e Brianza 2050", un'analisi della Brianza industriale e di quella metropolitana, della sua governance, delle dinamiche in atto e degli gli scenari futuri che attendono il territorio. Una ricerca che è iniziata lo scorso anno con la prima edizione e che ora aggiunge a quelle valutazioni una comparazione con altre 9 province italiane assimilabili.

Il rapporto, realizzato e coordinato dal Settore Centro Studi, Territorio e Ambiente di Assolombarda in collaborazione con il Consorzio AAster, è stato presentato nei suoi punti cardine in un incontro indetto dalla stessa Assolombarda a cui hanno partecipato Giovanni Caimi, presidente della sede di Monza e Brianza di Assolombarda; Alessandro Balducci (a distanza), professore ordinario di Tecnica e pianificazione Urbanistica Politecnico di Milano; Paolo Denti (a distanza), amministratore delegato di Oversonic Robotics; Valeria Negri, direttrice del Centro Studi, Territorio e Ambiente Assolombarda; Luca Russo, amministratore delegato di Thermo Fisher; Francesco Seghezzi, presidente di ADAPT; e Arianna Squizzato, direttrice delle risorse umane di Schindler.

Ospiti speciali, infine, il sociologo Aldo Bonomi e il presidente di Assolombarda Alessandro Spada.

Il commento di Giovanni Caimi

Ad aprire la serata è stato Giovanni Caimi, presidente di Assolombarda Monza e Brianza, che ha commentato e spiegato così l'evento e le ragioni della ricerca:

“Poco più di un anno fa avevamo lanciato il progetto strategico Monza Brianza 2050, una prima importante e profonda analisi economica del territorio, delle sue infrastrutture, del suo capitale umano e della sua governance – ha sottolineato Giovanni Caimi - In quel momento era necessario aver ben chiaro lo stato di “salute” di Monza e della Brianza per condividere con le istituzioni, la comunità e il tessuto economico una fotografia molto dettagliata sui punti di forza e di debolezza e condividerli con i soggetti strategici del territorio. La Ricerca di quest’anno raccoglie le voci degli stakeholder sulle necessità della Brianza. Ora si deve passare dall’analisi alla individuazione concreta delle linee strategiche. In questo Assolombarda gioca un ruolo di stimolo, di proposta nell’ attivare tutte le forze necessarie per passare dai progetti sulla carta alla realizzazione delle nuove traiettorie di sviluppo”.

Le parole del presidente Spada

Presente, come accennato, anche il presidente di Assolombarda Alessandro Spada, che ha voluto sottolineare così l'importanza di una tale ricerca per capire quale direzione prendere in futuro.

“La forza del tessuto imprenditoriale di Monza e Brianza rappresenta un valore per tutto il territorio e per l'intero Paese - ha commentato Alessandro Spada, Presidente di Assolombarda -. In quest’area si concentrano numerose eccellenze, simbolo del Made in Italy di successo nel mondo, che investono nella tecnologia, nell’innovazione valorizzando la tradizione. Stiamo parlando di un territorio che, dopo la pandemia, è riuscito a crescere in modo robusto, riducendo notevolmente il tasso di disoccupazione e aumentando esportazioni e produttività. Questi importanti risultati possono essere ulteriormente rafforzati. È necessario, a questo proposito, migliorare le infrastrutture per collegare il territorio est-ovest e verso Milano: tra le opere prioritarie, occorre completare la Pedemontana Lombarda e prolungare le linee metropolitane 1 e 5 verso Monza e la linea 2 verso Vimercate. Si tratta di elementi fondamentali per sostenere la crescita, la competitività e incrementare l’attrattività. Sfruttando i propri punti di forza all'interno della crescente integrazione con Milano, la provincia di Monza e Brianza può liberare ancora di più il suo immenso potenziale. L’obiettivo è quello di costruire uno sviluppo solido per il territorio. È una sfida che richiede visione lungimirante e pianificazione strategica. L'impegno verso l'innovazione, la sostenibilità e l'integrazione territoriale sarà la base su cui costruire il futuro di Monza e Brianza, rafforzando la sua posizione di eccellenza a livello nazionale e internazionale”.

Tra i temi toccati dal presidente c'è anche il rapporto con Milano:

"Il rapporto sta crescendo, ma deve crescere di più. Milano oggi è una città molto attrattiva ma che da un certo punto di vista inizia ad avere i suoi limiti, per esempio nei costi. Il collegamento più intenso con la Brianza può aiutare per alleggerire e abbassare un po' la pressione, mentre Monza può sviluppare quella vocazione turistica che qua sul territorio manca nonostante abbiamo dei punti di attrazione unici al mondo come la Villa Reale, l'autodromo e poi il parco di Monza è sempre il parco cintato più grande d'Europa. Sono dei richiami turistici che con maggiore integrazione dal punto di vista viabilistico con Milano potrebbero portare Monza a una crescita importante".

I dati della Ricerca Monza Brianza 2050

La provincia di Monza e Brianza e i nove peer selezionati (Bari, Genova, Modena, Varese, Venezia, Verona, Vicenza, Padova e Treviso) si trovano generalmente tra il decimo e il ventesimo posto nel confronto nazionale per dotazione di risorse, con Monza e Brianza collocata in posizione intermedia di questa decina (878 mila abitanti, 281 mila addetti e 78 mila unità locali), nonostante sia una delle province più piccole d’Italia, precisamente la 105esima per estensione (appena 405 kmq di superficie territoriale). Monza e Brianza genera una ricchezza sostanzialmente coerente con la propria dotazione. Con 27,2 miliardi di valore aggiunto attivato nel 2022, a livello italiano è la 15esima provincia su 107 e nel confronto con 9 provincie italiane assimilabili occupa una posizione mediana. Rispetto agli altri territori benchmark si ritrova, in una posizione intermedia, anche guardando alla performance di lungo e di breve termine, con una crescita di valore aggiunto pro capite pari al +18,7% tra il 2015 e il 2022 e al +9,5% tra il 2019 e il 2022.

Altro parametro di performance sono le vendite sui mercati esteri, indice dell’apertura internazionale di un territorio e del suo posizionamento competitivo. In questo caso Monza e Brianza emerge nel gruppo di testa dei benchmark per incremento di export tra il 2015 e il 2023 (+51,9%) e soprattutto nella fase di ripartenza dopo il crollo del 2020 indotto dalla pandemia, distanziando nettamente anche la media nazionale (+43,1% l’export monzese nel 2023 rispetto al 2019 vs +30,4% a livello italiano). In aggiunta, gli indicatori di performance del mercato del lavoro nel post-Covid vedono Monza e Brianza diminuire sensibilmente i disoccupati, che nel 2023 calano del -58,2% rispetto al 2019, e incrementare di un più contenuto +4,6% gli occupati. Il tasso di disoccupazione nella provincia monzese scende così al 2,9% nel 2023, livello frizionale che posiziona il territorio primo tra i dieci peer individuati e addirittura solo secondo in Italia. Per produttività del lavoro, Monza e Brianza è la prima tra i benchmark e la quinta in Italia.

Tuttavia, se si guarda al livello dei NEET, i giovani tra i 15 e i 29 anni che sono fuori dalla scuola e dal mercato del lavoro, a Monza e Brianza l’incidenza, pari 16,2% nel 2022, è tra le maggiori dei peer. In termini di struttura, Monza e Brianza si connota per un’economia ‘bilanciata’ tra un manifatturiero radicato, vivace e a elevata vocazione internazionale (25,1% il peso sul valore aggiunto provinciale) e un terziario knowledge intensive (32,8%) sviluppatosi in complementarità con l’industria e nell’interazione con i servizi professionali del contiguo capoluogo milanese. In particolare, la struttura economica della provincia è forte sia nei servizi di informazione e comunicazione (4,2%), sia in quelli finanziari e assicurativi (5,6%), sia nell’immobiliare (13,9%) sia nelle attività professionali, scientifiche e tecniche (9,2%). In questo binomio sinergico tra industria e servizi alle imprese, Monza e Brianza esprime tratti fortemente distintivi rispetto alle altre province benchmark, evidenziando una struttura sia competitiva per le performance che consegue, sia bilanciata grazie alle molte vocazioni che la caratterizzano.

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