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BCC Triuggio: una realtà in crescita, efficiente e con una forte identità

La banca guidata da Silvano Camagni chiude il 2022 in territorio positivo, generando un utile d’esercizio pari a 3 milioni

BCC Triuggio: una realtà in crescita, efficiente e con una forte identità
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Una banca in crescita, trainata dal fattore efficienza e che sta facendo della propria identità la cifra che la differenzia rispetto alle altre realtà in circolazione. E’ BCC Triuggio, il cui bilancio, sarà sottoposto il 5 maggio all’approvazione dei soci in assemblea, ha chiuso in territorio positivo, generando un utile netto d’esercizio pari a 3 milioni e vedendo centrare i primi obiettivi legati alla riorganizzazione della rete distributiva delle sue filiali.

L'intervista al presidente Camagni

Diversi i temi passati in rassegna dal presidente, Silvano Camagni, che nella sua analisi si focalizza prima sulla stretta attualità, toccando il tema tassi d’interesse, e poi sulla necessità da parte delle banche del territorio di migliorare l’offerta dei prodotti attraverso gli investimenti nella formazione del personale.

Quale significato ha assunto l’approvazione dell’ultimo bilancio e quali le implicazioni per una BCC come la vostra?

"Sotto il profilo del bilancio abbiamo registrato una crescita complessiva. E lo abbiamo fatto dopo una riorganizzazione più efficace delle filiali. Un’operazione finalizzata alla cura della nostra identità. Infatti la banca si è impegnata nella riorganizzazione della rete distributiva delle filiali, rendendole più efficienti. In pratica abbiamo messo mano all’area mercato, che governa proprio queste ultime. Abbiamo introdotto inoltre nuove figure professionali, dando impulso a una trazione commerciale della banca. Abbiamo sviluppato l'attività di intermediazione, soprattutto l'area dell'erogazione del credito alla clientela e incrementato, al tempo stesso, i prestiti. Si tratta di credito a medio e lungo termine e a beneficiarne sono i settori industriali, per esempio quello manifatturiero. Tutti fattori che si sono tradotti in risultati economici che vedono la banca girare in territorio positivo, e che denota una crescita significativa in termini di volumi e impieghi, per un utile netto d’esercizio pari a 3 milioni"

A preoccupare, tuttavia, è il tema dei tassi. Ci aiuta a fare chiarezza?

"Bisogna anzitutto sottolineare che l’aumento tassi si trasferisce prima, con rapidità, sui prestiti e poi, gradualmente, sulla raccolta. Nel mese di marzo dello scorso anno questi hanno iniziato ad aumentare. Se l’anno scorso abbiamo quindi registrato utili importanti. Quest’anno probabilmente ci sono le base per risultati positivi, ma le incertezze non mancano. C'è molta concorrenza sulla raccolta dopo che negli anni scorsi il Quantitative easing Bce aveva favorito la crescita, l'acquisizione di liquidità a costi insignificanti per le banche. I tassi erano azzerati. Tale fenomeno è andato avanti per parecchi anni. Lo scopo era quello di ottenere un livello inflazionistico pari al 2%. Adesso ci troviamo di fronte al fenomeno opposto: un’inflazione al 10% e tassi che vengono aumentati dalla Bce, la quale anziché incrementare la liquidità in circolazione finisce di fatto per stringerla. Questa è una logica monetaria, ma dal punto di vista economico può essere una tendenza che può portare a una recessione, perché le imprese pagano molto di più il denaro dalle banche. A livello pratico, dunque, l’incremento dei tassi lo si vede soprattutto sul fronte dei mutui. Un mutuo che un anno e mezzo fa costava l'1%, oggi costa il 4,30%. Si sono quadruplicati i tassi dei mutui a tasso variabile. E' stato stravolto il mondo della finanza. Dal punto di vista economico temo che possano verificarsi col tempo effetti potenzialmente negativi sulla qualità del credito. Inoltre con l'aumento dei tassi ci sarà la riduzione dei finanziamenti. Ci si aspettava che nel 2023 le sofferenze, i crediti deteriorati sarebbero saliti. Ma fino a questo momento questo non è accaduto nonostante le attese. Ci sono poi la volatilità dei costi dell’energia e altre variabili che rendono il futuro più incerto, poiché le banche sono costrette a elaborare strategie e budget annuali in un contesto nel quale diventa difficile elaborare programmi, prevedere cosa succederà negli anni. Persino il personale che vanta maggiore esperienza nel nostro organico si è trovato ad affrontare una situazione, quella relativa al movimento dei tassi, senza precedenti".

In uno scenario del genere come si sta muovendo e si muoverà BCC Triuggio?

"In questa fase il nostro compito è quello di migliorare l’offerta dei prodotti e insistere sulla formazione del personale. Ogni banca deve - e lo sta facendo - cercare di non commettere l'errore di basare esclusivamente la redditività sulla crescita dei tassi. Si tratta di un fenomeno limitato nel tempo, e nel momento in cui la guerra dovesse terminare e normalizzarsi, questa altalena dei mercati finanziari verrebbe meno. Giocoforza bisogna migliorare l'offerta dei prodotti alla clientela, quindi l'approccio con la clientela nella vendita dei prodotti finanziari. Il che richiede formazione da parte del personale. La normativa ci impone infatti di prestare particolare attenzione al tema dei rischi per il cliente. Faccio un esempio pratico: se prendiamo in considerazione una polizza finanziaria complessa, che comporta derivati, e la proponiamo a una persona che non ha conoscenza, compiano un’operazione scorretta. Le nostre banche fanno invece molta attenzione all'interesse reale del cliente. Pensiamo che le banche di credito cooperativo non pagano nessun incentivo per i dipendenti, che invece sono chiamati a svolgere il loro compito. Un comportamento serio e basato sulla fiducia è il perno su cui fondiamo la nostra attività di consulenza. Comportamento che, come abbiamo visto, alla lunga paga. Infatti la raccolta è molto cresciuta. Secondo me è il segno della fiducia che il cliente accorda alla banca. Perché prestare denaro è molto più semplice. Ma ottenere quest’ultimo in deposito esige una serie di valutazioni fiduciarie da parte del cliente nei confronti della banca. E lì subentra la serietà dei comportamenti".

Guardando in prospettiva, dunque, quali sono le vostre priorità?

"Vorremmo proseguire sulla riorganizzazione della rete, E’ un lavoro lungo e che richiede attenzione. Serve un cambio di passo strutturale e anche nella mentalità del personale. Visto che i risultati che stiamo ottenendo sono molto positivi, andremo avanti in questa direzione. Amplieremo i prodotti che forniamo alla clientela, il cosiddetto cross selling; miglioreremo la professionalità del personale con attività formativa sempre più profonda e sistematica; sosterremo la concorrenza, attività che richiede un continuo adeguamento da parte del personale; lavorare sul cliente indipendentemente dalle oscillazioni dei tassi. Ma non è tutto. Sappiamo infatti che il gruppo è sorto nell'aprile 2019. Trascorsi 4 anni dalla sua nascita, non è ancora a regime l'organizzazione del gruppo stesso. Tutte le banche sono coinvolte nel portare avanti nel modo migliore le capacità non solo della singola banca ma nell’ottica di un discorso di squadra. Tanto più forti e sofisticati saranno i servizi offerti dalla capogruppo quanto più saranno i benefici per le singole realtà. Quando ci si accentra, c'è sempre il rischio di burocratizzazione delle attività. E' il rischio che stiamo correndo. Da una parte c'è l'esigenza di essere meno sommersi dalle norme, i regolamenti e le policy, dall'altra purtroppo c'è la Bce e la capogruppo che invece sono portate a normare e standardizzare tutte le attività delle nostre banche".

Nel frattempo sono tanti gli obiettivi che si stagliano all’orizzonte per BCC Triuggio, anche dal punto di vista delle iniziative in favore del territorio in cui quest’ultima opera. Ce li può elencare?

"All'interno della banca stiamo cercando di assicurare la continuità del nostro modo di fare banca, dello stile cooperativo, attraverso la sensibilizzazione dei giovani. Stiamo favorendo l'ingresso dei ragazzi nella compagine sociale della banca. Abbiamo messo loro a disposizione agevolazioni per i Giovani soci, il numero è infatti aumentato. Si stanno organizzando fra di loro facendo richieste alla banca per ringiovanire le nostre strutture. Per far sì che ci sia maggiore attenzione verso le fasce giovanili. Cerchiamo di essere radicati sul territorio sostenendo tutte le buone pratiche che lo caratterizzano, e ponendo un occhio di riguardo per il sociale. Siamo in contatto con associazioni che si occupano di beneficenza e che hanno necessità di essere sostenuti con contributi economici da parte delle nostre banche. Con la pandemia abbiamo erogato risorse finanziarie per gli ospedali. Sono servita a comprare attrezzature di vitale importanza. Stiamo infine sostenendo l’Università per il tempo libero intitolata a Carlo Tremolada. Una realtà che oggi ingloba 250 iscritti e che svolge corsi di ogni genere, mettendo la cultura al primo posto".

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