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Blocco dei crediti per bonus e ecobonus, Federlegnoarredo chiede slittamento

Feltrin: "Impedire il prosieguo delle operazioni i cui lavori non siano iniziati significa vanificare tutte le operazioni in corso con enormi danni per la filiera"

Blocco dei crediti per bonus e ecobonus, Federlegnoarredo chiede slittamento
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Lo slittamento al 31 dicembre 2023, dell’entrata in vigore del provvedimento che, con decreto d’urgenza, ha bloccato la cessione dei crediti per bonus edilizi ed ecobonus a partire dal 16 febbraio. È quanto chiede FederlegnoArredo in una nota a firma del presidente Claudio Feltrin, inviata al Governo per evitare che, le imprese della filiera legno-arredo siano impattate in maniera così pesante dalla misura che coinvolge oltre al Superbonus anche gli altri bonus edilizi.

La richiesta di Federlegnoarredo

La motivazione alla base della richiesta è che:

"Si tratta di incentivi per cui è garantito il contraddittorio virtuoso tra cliente e fornitore e dal minor impatto sul volume complessivo dei crediti. È inoltre fondamentale consentire alle aziende l’evasione degli ordini già avviati alla produzione: impedire il prosieguo delle operazioni i cui lavori non siano iniziati significa vanificare tutte le operazioni in corso con enormi danni per la filiera”.

Aggiunge inoltre:

“Crediamo sia altresì necessario che il Governo metta in atto una strategia di lungo termine, concertata con gli imprenditori che consenta loro di strutturarsi e programmare su basi certe la propria attività e che preveda adeguati strumenti finanziari e fiscali che permettano il raggiungimento degli obiettivi di efficientamento energetico degli edifici e delle singole unità abitative, nonché l’adeguamento sismico del patrimonio immobiliare”.

Il rischio di bonus ed ecobonus per il Governo

Federlegno sottolinea inoltre di ritenere "più che condivisibile" l’obiettivo del Governo di non far saltare i conti pubblici, ma a riguardo tiene a precisare che:

"L’impatto della misura, se non rimodulato, rischia di ricadere comunque sulle casse dello Stato che dovrà pagare la cassa integrazione a quei lavoratori che, già in questi giorni, sono stati lasciati a casa per i blocchi produttivi che alcune aziende si sono trovate costrette a mettere in pratica”.

Per questo:

"FederlegnoArredo è disponibile a interloquire con il Governo affinché venga trovata quanto prima una soluzione che salvaguardi gli obiettivi di sostenibilità ed efficientamento energetico del patrimonio immobiliare che anche l’Europa ci chiede e, al tempo stesso, tuteli le imprese da noi rappresentate in Assolegno, Assotende ed Edilegnoarredo che contribuiscono per circa il 40% al fatturato della filiera impattata dalla misura”.

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