Cambio gestore gas, ecco come funziona

Il primo passo, soprattutto se si sta abbandonando il mercato tutelato, è scoprire i propri consumi

Cambio gestore gas, ecco come funziona
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Cambio gestore gas, ecco come fare. Conviene a tutti iniziare a mettere la testa su questa operazione, soprattutto nel caso in cui ci si trovi ancora nel mercato tutelato. Quest’ultimo infatti, secondo quanto definito dal Decreto Milleproroghe, andrà a chiudersi entro il 31 dicembre 2021. È la vittoria del mercato libero e della concorrenza, introdotto proprio per favorire una diminuzione del prezzo di gas ed elettricità pagato dai clienti finali. Oltre che per migliorare complessivamente il servizio. In sostanza ognuno dovrà adeguarsi entro la fine del prossimo anno, perciò è bene iniziare a muoversi fin da subito, approfittando delle offerte attualmente circolanti.

Come muoversi per il cambio gestore gas

Come illustrato nelle guide per il cambio gestore gas che si trovano in rete, il primo passo da compiere è piuttosto semplice: servirà infatti andare a scoprire il nostro consumo annuo reale di gas. Per “scovare” questo dato è sufficiente prendere la propria bolletta e verificare il dato riferito alla voce interessata. Un’operazione da pochi secondi capace però di darci maggiore consapevolezza quando si andranno a verificare le proposte dei fornitori energetici. Dati alla mano possiamo procedere alla selezione e una volta optato per ciò che più ci aggrada (e sottoscritto il contratto) arriverà il tempo dello switching.

Dal vecchio al nuovo senza patemi

Una volta stipulata la nuova fornitura, sarà il venditore ad occuparsi della procedura di switching, pensando anche alla cessazione del precedente contratto. Il consumatore può dunque stare tranquillo per tutta una serie di motivi. Non ci sono particolari incombenze burocratiche su di lui e il passaggio ad un nuovo gestore non comporta mai il pagamento di nessuna penale: è bene diffidare da chi dice il contrario. Non solo, il servizio non sarà mai interrotto e il contatore utilizzato non è da sostituire (quindi non ci sono sovrapprezzi). Escluso anche il rischio di pagare due volte gli stessi consumi, visto che il dato di lettura del contatore all’atto del cambio sarà utilizzato sia dal venditore entrante che da quello uscente, nella bolletta di chiusura.

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