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Come migliorare il welfare aziendale? A Monza se n’è parlato in un convegno

Giovedì 11 aprile imprenditori e stakeholders brianzoli hanno affrontato l’argomento, condividendo tecniche, esperienze e consigli

Come migliorare il welfare aziendale? A Monza se n’è parlato in un convegno
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Come migliorare il welfare aziendale? A Monza se n’è parlato in un convegno andato in scena giovedì 11 aprile al Saint Georges Premier. Presenti in sala imprenditori e stakeholders, che hanno affrontato l’argomento condividendo tecniche, esperienze e consigli. Ad organizzare il tutto è stato WelfAIre, in collaborazione con SGP, Generali - Agenzia di Monza Largo XXV aprile e Linea Aziende.

Come migliorare il welfare aziendale?

Ad aprire l’incontro è stato Carlo Abbà, assessore alle attività produttive del Comune di Monza: “Il servizio di welfare è un’opportunità di sviluppo intelligente, in grado di ricreare lavoro, favorire la nascita di nuove aziende e consolidamento delle stesse, purché non sia visto in ottica isolazionista. Il welfare è una realtà complessa, con molte sfaccettature, importante anche per attivare i talenti che, proprio in questo periodo storico, le aziende fanno tanta fatica a trovare”. Spazio poi all’intervento introduttivo di Sara Re, ceo e founder di WelfAIre: “Nel corso della mia vita professionale, relazionandomi con tantissime aziende del territorio, ho imparato ad ascoltare i lavoratori, cercando di capire bisogni a volte non espressi. Quando si parla di famiglia emergono un senso di incertezza per il futuro e il bisogno di una sicurezza economica. Quando invece si tratta di persone ecco il bisogno di svago, socialità e formazione. Il welfare è la volontà di andare incontro alle esigenze dei lavoratori, ma si scontra con il cuneo fiscale, capace di scoraggiare anche i cuori più generosi. Siamo qui per capire se c’è, e oggi c’è, una nuova soluzione che può portare a percorrere un percorso insieme”.

L'intervento delle aziende

Nel corso dell’evento sono stati mostrati i risultati di un’indagine Censis sul mercato del lavoro che ha messo in luce come sta cambiando, ha confrontato i dati occupazionali 2012-2022, ma anche desideri ed esigenze dei lavoratori. È emerso che il welfare sta crescendo in termini di richiesta, nel 2018 c’erano alcune diffidenze, oggi l’83% lo vorrebbe migliorare. In seguito ha preso parola Mauro Califano, HR Director di Rodacciai: “Serve fare passi avanti nel welfare, l’aspetto culturale deve fare breccia su persone, dipendenti, deve essere capito, conosciuto. La nostra azienda ha avviato da tempo un programma di welfare, utile per ottenere benefici che scavalchino le problematiche che tutti abbiamo conosciuto”. Maria Stella Cecconello, Responsabile amministrazione e finanza Gruppo Meregalli, ha puntato l’attenzione sul tema della salute: “Un momento difficile può capitare a tutti e dare assistenza a dipendenti e famigliari è importantissimo. Così è nato il nostro welfare, poi seguito dalla ricerca del benessere di dipendenti e collaboratori”. L’ultima azienda intervenuta è stata Brivio & Viganò, presente con Enrico Strufaldi, HR Manager - Payroll&Administration: “Due anni fa abbiamo accettato la sfida più complicata, ossia partire con il personale degli autisti, quindi abbiamo intavolato accordi di secondo livello con i sindacati, cercando di far comprendere ai lavoratori la convenienza del premio di risultato convertito in welfare. Oggi siamo sulla buona strada per allargare il welfare alla totalità dell’azienda”.

La proposta della start-up monzese WelfAIre

Dopo le considerazione delle aziende è venuto il turno di Pietro Fortunato, partner e insieme a Sara Re e direttore marketing della start-up monzese WelfAIre, nata alla fine del 2022 e dotata di partnership importanti: “Il welfare è uno strumento straordinario che consente di contribuire al benessere dei lavoratori, con un risparmio fiscale molto importante sia per l’imprenditore che per il dipendente. Tuttavia, nonostante dati in crescita, fatica ancora a prendere davvero piede e ciò è dovuto a problemi di tipo culturali, territoriali e tecnologici. Ciò è emerso da un lavoro che abbiamo fatto con aziende del territorio come Geico, Rodacciai, Generali, Novatex, operanti in comparti differenti fra di loro”. La nuova proposta è dunque rappresentata da welfAIre, la prima comunità di beni e servizi che trasforma il welfare aziendale in un’esperienza da condividere con colleghi e con le altre aziende: “Al centro dell’idea c’è il cliente, ossia il lavoratore, inteso come persona e l’obiettivo è fare modo che sia soddisfatto. Per fare ciò usiamo un approccio diverso per la nostra piattaforma, che al di sopra come un abilitatore dei provider e che non si sostituisce a loro, implementato con intelligenza artificiale e algoritmi. L’interfaccia usata è stata sviluppata sul social più conosciuto, ovvero Facebook, che tutti sanno usare e consente di partecipare attivamente alla community. I vantaggi sono molteplici, il lato HR può gestire la sua community in modo più dinamico, inoltre si traggono benefici in termini di territorialità, con un’economia che andrà a ricadere sugli esercizi di prossimità. Infine non va scordata la presenza di welfare coach, capaci di comprendere qual è il miglior utilizzo del welfare per ogni singola azienda, e community manager, pronti ad analizzare le abitudini di consumo dei lavoratori e a fornire consigli”.

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