L'allarme della Cgil

Crisi energetica e caro bollette, cresce la preoccupazione per il lavoro in Brianza

“Non possiamo aspettare il nuovo Governo, occorre prendere subito delle iniziative” - ha sottolineato Angela Mondellini, segretaria generale della Cgil Monza Brianza.

Crisi energetica e caro bollette, cresce la preoccupazione per il lavoro in Brianza
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La Crisi energetica e il caro bollette preoccupano sempre più le aziende e il tessuto economico brianzolo. A lanciare l'allarme in queste ore è stata la Cgil che ha posto l'attenzione su uno dei temi più importanti del momento e sui rischi che si prospettano nella prossime settimane se non si porrà in essere interventi ad hoc.

Crisi energetica e caro bollette, cresce la preoccupazione per il lavoro in Brianza

L’aumento dei costi  - spiegano i sindacati in un comunicato diffuso in queste ore - colpisce duramente le aziende energivore della metalmeccanica, l’intero settore della ceramica e sta fiaccando anche un settore in crescita come quello cartario che, proprio negli ultimi mesi, stava iniziando a godere delle positive influenze della green economy che favorisce la riduzione dell’impiego di plastica preferendo il riutilizzo degli scarti di cellulosa per la produzione di imballaggi.

Il rischio - sottolinea la Cgil -  è che, nelle prossime settimane, le imprese siano costrette a chiedere la cassa integrazione generando un cortocircuito pericolosissimo: a rimetterci sarebbero i lavoratori, le cui famiglie sarebbero costrette a far fronte al caro energia e all’aumento dei prezzi con le entrate ridotte.

“Occorre intervenire immediatamente con misure a sostegno delle famiglie per garantire che i rincari previsti non impattino sul salario e le pensioni, tutelando il potere di acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati - ha rimarcato Angela Mondellini, segretaria generale della Cgil Monza Brianza. È necessaria un’iniziativa del Governo per far fronte al più presto a possibili stop della produzione determinati dai rincari energetici, senza smettere di insistere nella direzione di una maggiore autosufficienza energetica del nostro Paese e per la produzione di energia pulita”.

La situazione nei diversi settori 

Metalmeccanica

Al momento, per il settore della metalmeccanica in Brianza, non sono partite richieste di cassa integrazione. Ma diverse aziende stanno chiedendo incontri alle parti sociali per iniziare ad affrontare il tema. Ad occuparsene, per la Cgil, è la Fiom.

Le prime ad attivarsi sono le imprese legate alla siderurgia e alla lavorazione dei metalli, aziende con i grandi forni che per funzionare hanno bisogno di bruciare molta energia.

Ceramica e vetro

IPA Porcellane è una delle realtà del settore della ceramica che già a giungo aveva chiesto di usufruire della cassa integrazione come impresa energivora. I sindacati, tra cui la Filctem Cgil, stanno attendendo un nuovo incontro con la proprietà per affrontare la crisi.

Anche l’industria del vetro è in difficoltà. Alcune aziende stanno pensando di convertire gli impianti per consumare meno energia, ma questi sono investimenti che non si fanno dall’oggi al domani.

Industria cartaria

Le cartiere sono tra le aziende che per funzionare hanno bisogno di più energia. La Slc Cgil di Monza e Brianza sta già avendo colloqui con le proprietà per valutare l’attivazione degli ammortizzatori sociali. Per ora, la situazione è stata tamponata chiedendo ai lavoratori di utilizzare le ferie accumulate, ma quando gli istituti saranno terminati, se il costo dell’energia rimane quello altissimo di questi giorni, non ci sarà alternativa alla cassa integrazione.

La Cartonstrong di Monza ha ritardato l’avvio della produzione, ma nelle altre cartiere del gruppo (a Mantova e a Villa Lagarina in provincia di Trento) la cassa è già stata attivata. Anche le notizie che arrivano dall’International Paper di Bellusco non fanno ben sperare: per ora la crisi è stata tamponata invitando i lavoratori a consumare le ferie arretrate, ma quando saranno esaurite non rimarrà che la cassa.

Gli scatolifici, infine, hanno sempre lavorato molto anche in estate: quest’anno, invece, le aziende hanno preferito chiudere tre o quattro settimane.

Edilizia e lavorazione del legno

Le bollette sono triplicate per tutti, ma c’è grande preoccupazione per le imprese, altamente energivore, che producono pannelli di legno truciolare nobilitato. Una crisi che ha coinvolto anche le aziende che producono materiale bituminoso. Una situazione che tiene in apprensione i rappresentanti della Fillea Cgil impegnati in incontri con le associazioni datoriali che, in alcuni casi, stanno chiedendo di ritoccare al rialzo i capitolati degli appalti pubblici.

Ristorazione

Qualche difficoltà anche nella ristorazione. A soffrire di più sono le mense per via dell’aumento dei costi delle materie prime. La Filcams Cgil sta monitorando, anche in Brianza, le situazioni più a rischio.

“Non possiamo aspettare il nuovo Governo, occorre prendere subito delle iniziative”, conclude la segretaria generale della Cgil in Brianza.

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