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Dazi, respinta la mozione della minoranza: "La Lombardia deve agire"

Guidesi: "Noi siamo con le associazioni di categoria, continueremo a sostenere le imprese ma le decisioni vanno prese a livello europeo"

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Il clima di incertezza economica dovuto alle minacce di dazi statunitensi ha acceso il dibattito nella giornata di martedì 1 aprile nell'aula del Consiglio Regionale lombardo. Durante la seduta, l'assessore allo Sviluppo Economico Guido Guidesi è stato chiamato a rispondere a una mozione presentata dal PD, con prima firma del consigliere Piloni, che chiedeva a Regione Lombardia di esprimere "forte preoccupazione e netta contrarietà" alle minacce di dazi che il governo USA a guida Trump sta predisponendo contro l'Europa e l'Italia.

La mozione e le ragioni della minoranza

Il consigliere Matteo Piloni del PD, nel suo intervento presentando la mozione ha attaccato duramente la Giunta: "Avete perso l'occasione di essere Regione Lombardia. Voi oggi avete dimenticato cosa vuol dire essere lombardi". E a margine della seduta, ha poi  spiegato:

"Abbiamo voluto innanzitutto alla Giunta non solo di dichiararsi preoccupata ma di dichiararsi soprattutto contraria a questi dazi che sono nuove tasse. La Regione Lombardia è la principale regione italiana che ha un rapporto in export con gli Stati Uniti. Parliamo di oltre 14 miliardi di euro che, se colpiti duramente da queste nuove tasse, rischiano di mettere in ginocchio non solo la nostra regione, che è già a rilento dal punto di vista economico, ma l'intero paese".

Ancora più incisivo l'intervento del vicepresidente del Consiglio Regionale Emilio Del Bono:

"Io sono molto preoccupato dal dibattito di oggi, ma noi stiamo difendendo la Regione Lombardia o no? Ma voi sapete che il 30% della ricchezza prodotta in Lombardia è esportazione? Questa era l'occasione in cui il Consiglio Regionale poteva lanciare insieme un allarme nei confronti del governo sul rischio che dei dazi americani rallentino pesantemente la crescita. Ad oggi le stime prevedono che potrebbe penalizzare la crescita del Pil della Regione per uno 0,3% quasi la metà della crescita stimata per il prossimo anno (dello 0,7%). Mi preoccupa che per ragioni politiche, si sia scelto di restare in un'ambiguità dalla quale invece bisogna uscire".

La posizione della Giunta

L'assessore Guidesi ha mantenuto una posizione cauta, sottolineando che "in questo momento non c'è ancora con estrema chiarezza se i dazi ci saranno e cosa andranno a colpire. Anche le conseguenze dal punto di vista economico sono ancora ipotetiche". Ha chiarito che la sua posizione è "quella delle associazioni di categoria", ricordando che la competenza in tema di politica commerciale internazionale "non rientra nelle competenze specifiche di Regione Lombardia" ma va affrontata a livello europeo.

"Questa Regione ha adottato misure concrete per favorire la competitività del tessuto produttivo e continueremo a farlo", ha aggiunto Guidesi, elencando le iniziative già in campo:

"La misura per favorire l'internazionalizzazione, le misure per sostenere gli investimenti, Lombardia Venture, la linea competenza per la transizione industriale, la misura di microcredito destinata ai lavoratori autonomi, i bandi per la transizione digitale".

La cautela non significa però che l'amministrazione regionale non si stia muovendo, l'assessore all'Agricoltura Beduschi ha fornito infatti alcuni dati significativi: "L'export totale agroalimentare verso gli USA è dell'8,7%. Il 2,9% del PIL lombardo dipende dagli USA", ed ha poi riferito di recenti incontri negli Stati Uniti riguardo al settore agroalimentare, esprimendo una cauta fiducia:

"Abbiamo assunto notizie non dico confortanti ma che ci hanno aiutato a capire meglio quel mondo. Abbiamo fiducia che la nostra offerta agroalimentare possa essere meno penalizzata rispetto ad un'offerta generalista".

La difesa della maggioranza

Prima della votazione sono intervenuti anche i consiglieri di maggioranza, che hanno respinto le accuse di ambiguità. Il capogruppo della Lega in Lombardia Alessandro Corbetta ha dichiarato:

"Non sarà la Lega a contestare i dazi in sé. Il nostro movimento aveva sempre parlato di introdurre i dazi alla Cina. In questo momento il muro contro muro non serve. Questa potrebbe essere un'occasione per imparare a tutelare la nostra economia per davvero, riscrivere le regole del mercato internazionale".

A margine della seduta, Corbetta ha ribadito la posizione del suo partito:

"È una mozione a cui la Lega ha votato contro, perché evidentemente è una mozione strumentale. Il problema di questi anni non sono stati i dazi, tra l'altro la Lega ha una storia anche in cui già ai tempi di Umberto Bossi chiedeva dazi per proteggere l'economia italiana ed europea nei confronti della concorrenza sleale cinese".

Ancora più duro il capogruppo di Fratelli d'Italia Christian Garavaglia:

"Non siamo a favore dei dazi, siamo a favore del libero commercio tra continenti. Non siamo a favore però nemmeno della superficialità di questa mozione. Dov'era il PD quando Biden approvò misure protezionistiche contro le regole della commissione internazionale del commercio? Quello che propone il PD sono proposte evanescenti, loro risolvono i dazi 'segnalando che sono preoccupati'. Non è così che si tutelano le imprese lombarde".

L'esito del voto

Al termine del dibattito, la mozione presentata dal PD non è stata approvata, sancendo così la posizione ufficiale di Regione Lombardia che, pur esprimendo preoccupazione, ha scelto di non prendere una posizione netta per il momento, in attesa di conoscere nel dettaglio le misure che verranno effettivamente adottate e preferendo rinviare la questione alla competenza delle istituzioni europee.

Questo ha provocato la reazione della minoranza e in particolare dei consiglieri del PD che hanno protestato a seguito del voto esponendo dei cartelli in segno di protesta.

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