Contesto e prospettive

Estate in (e a tutta) Confimi

Trezzo ha ospitato la tradizionale conviviale che quest’anno ha «unito» Monza e Brianza e Bergamo

Estate in (e a tutta) Confimi
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L’appuntamento è, ormai, diventato tradizionale. Ma anche le belle tradizioni possono essere arricchite di nuovi elementi. E così è stato per «Estate in Confimi», l’evento dell’associazione di categoria che, questa volta, ha visto riunirsi nello splendido scenario di Villa Cavenago a Trezzo sull’Adda, i soci e i rappresentanti delle territoriali di Monza e Brianza e Bergamo.

Estate in (e a tutta) Confimi

Un momento sì conviviale, ma anche un’occasione per affrontare una tematica sempre più importante nel mondo del lavoro: il welfare come elemento chiave di attrattività delle imprese, questione affrontata con la collaborazione dei partner Unipol e Unisalute, e delle agenzie Dodi e Robazza srl e Futura Assicurazioni srl. Perché l’esperienza di tutti i giorni insegna che nel «nuovo» mercato del lavoro, caratterizzato in alcuni settori da una domanda superiore all’offerta, le prospettive si sono ribaltate: sono le aziende a dover comunicare il proprio valore e il welfare aziendale, sta diventando un fattore di attrattività sempre più importante, per i dipendenti di tutte le fasce di età con interessi che vanno oltre l’aspetto prettamente remunerativo.

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«Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da un desiderio sempre più marcato di vivere al di fuori del lavoro - hanno rimarcato gli esperti - Prima, quando si chiedeva a un imprenditore in cosa consistesse il proprio welfare aziendale, capitava spesso di ricevere risposte del tipo “paghiamo lo stipendio il giorno giusto del mese”. Oggi tutto questo non basta più. Il welfare aziendale è sempre più richiesto, genera valore per le imprese. Perché sicuramente impatta ed è un beneficio per i dipendenti, ma serve anche all’azienda. Per questo è importante averlo e altrettanto importante comunicarlo e valorizzarlo».

Il punto sul primo semestre dell'anno e sulle prospettive

Comunicazione che non riguarda solo il welfare aziendale, ma in generale l’attività di Confimi. Perché l’evento ha rappresentato anche l’occasione per fare il punto del primo semestre dell’anno e delle prospettive future con Franco Goretti, CEO della Assograph Italia Group di Cesano Maderno, al secondo mandato come presidente di Confimi Industria Monza e Brianza che può contare su un Consiglio Direttivo di sedici membri e su una Giunta di sei («tutte donne», ha specificato Goretti) più il presidente. Un semestre a dir poco sui generis.

«Abbiamo assistito, a causa soprattutto di scelte della Banca Centrale Europea poco condivisibili, a una paralisi della produzione tanto che dopo sei mesi siamo arrivati a vedere il fondo del magazzino, con l’esaurimento delle scorte - ha rimarcato - Ora le cose sembrano cambiate. Il fatto è che noi imprenditori di buona tempra brianzola sappiamo affrontare le difficoltà, ma non le incertezze. L’economia è una creatura estremamente mobile ed estremamente paurosa».

Goretti è da 4 anni e mezzo presidente di Confimi MB.

«Mi ero preso l’impegno di far crescere Confimi MB e i risultati ci hanno dato ragione, con un aumento di circa il 20% di associati l’anno. A livello nazionale parliamo di circa 60mila associati, capaci di fatturare tra gli 80 e i 90 miliardi di euro, con una grande rappresentatività nel mondo manifatturiero, con aziende da piccole a medio grandi. In Brianza siamo partiti con 80 aziende, ore siamo a più di 200: se guardo alla fine del mandato puntiamo ad arrivare a 260-280 imprese». Crescita a due cifre che fanno interrogare su quale sia il valore aggiunto di Confimi MB rispetto ad altre realtà associative del territorio brianzolo. Goretti ha sulla questione una idea molto chiara. «La nostra praticità è ciò che fa la differenza rispetto ad altri. Noi riteniamo che i problemi degli imprenditori debbano essere affrontati con competenza di risposta, velocità nell’individuare la soluzione e condivisione dei problemi e delle soluzioni con altri associati che possono rappresentare un punto di valido confronto. Ogni associato può esprimersi mediante il proprio voto; voto che è uno, a prescindere dalle dimensioni dell’impresa e dalla numerosità dei dipendenti che ne fanno parte: questo è uno stimolo a iscriversi perchè ciascuno sa di poter contare e la sua voce potrà trovare ascolto».

Verso gli accorpamenti per una maggiore incisività

La decisione di organizzare una conviviale con Bergamo non è stata casuale, ma evidenzia una visione del futuro. «Stiamo cercando di creare degli accorpamenti per bacini al fine di avere maggiore incisività d’azione, non solo a livello provinciale ma regionale - ha proseguito Goretti - Sinergie tra zone che potrebbero sia estendere l’accesso ai servizi sia ridurre i costi di gestione. Altri prossimi passi riguardano il potenziamento dell’imprenditoria femminile e il sostegno alla fiscalità. Oltre che essere più incisivi nel mondo della scuola: abbiamo intrapreso un percorso di collaborazione attiva con primari ITS del territorio, al fine di agevolare l’incontro fra scuola ed impresa, ed abbiamo inoltre sostenuto progetti di orientamento allo studio e al lavoro tramite il progetto Adotta una Scuola».

Il contesto

Insomma, impegno e idee non mancano. Non sempre accompagnato da un contesto propizio.

«Attualmente assistiamo ad uno Stato che da un lato adotta iniziative degne di nota, come Industria 4.0; dall’altra opta per scelte sicuramente non adeguate e non sufficientemente controllate, come il Superbonus - ha spiegato Goretti. Altra nota dolente riguarda i lavoratori: prima del Covid avevamo un mercato molto reattivo, con offerte di dipendenti forse anche superiori alla capacità delle imprese di assorbirne la richiesta. Oggi assistiamo ad una vera e propria carenza di offerta; ci sono tanti giovani che non studiano. non hanno lavoro e non lo cercano. E questo è un grande peccato; forse occorrerebbe maggiore orientamento dei giovani anche nel contesto scolastico. Ed è per questo che sono fiero del forte ed entusiasta impegno da parte del nostro Gruppo Giovani Imprenditori, da poco insediatosi, e attivo sui temi del passaggio generazionale, della formazione e dell’orientamento dei giovani, futuri lavoratori.»

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