Il Segretario di Apa Confartigianato interviene sulla questione del caro benzina
Brambilla: "Con il 1° di gennaio e con il venir meno del taglio delle accise la benzina ripropone dei valori decisamente preoccupanti, che inevitabilmente si trasferiscono poi sui prezzi dei servizi, sulle merci, sui conti delle nostre imprese"
Si torna a parlare di caro benzina. Mentre i benzinai hanno annunciato uno sciopero in programma il 25 e 26 gennaio prossimi, a parlare in queste ore è stato anche il Segretario Generale di Apa Confartigianato Imprese Milano, Monza e Brianza, Enrico Brambilla.
Il Segretario di Apa Confartigianato interviene sulla questione del caro benzina
Il segretario Brambilla ha auspicato in prima battuta un ripensamento da parte del Governo sulla questione del taglio delle accise:
"All’inizio dell’anno nuovo siamo ancora alle prese con problemi vecchi: il caro energia, il caro bollette e soprattutto in questi giorni il discorso sul caro benzina che con il 1° di gennaio e con il venir meno del taglio delle accise ripropone dei valori decisamente preoccupanti, che inevitabilmente si trasferiscono poi sui prezzi dei servizi, sulle merci, sui conti delle nostre imprese. A questo proposito, sappiamo che è in corso da parte del Governo una verifica e quindi un auspicabile ripensamento sulle scelte adottate in particolar modo sul fatto che sia venuto meno il taglio delle accise, con conseguenti rincari dei prezzi alla pompa. Prezzi e componenti che hanno ragioni diverse, che affondano sicuramente in questioni non di recente proposizione: in particolar modo mi riferisco alla forte incidenza della componente fiscale e alle conseguenze dei rivolgimenti internazionali come il calo delle forniture, soprattutto dal punto di vista del gasolio".
"Il rischio è che le tensioni vadano a scaricarsi sui benzinai"
"Come spesso avviene, il rischio è quello che poi le tensioni che si producono vadano a scaricarsi soprattutto sulla parte finale della catena distributiva, in questo caso la categoria dei benzinai che oggi è additata e viene accusata in alcuni casi di favorire speculazioni, tanto da esser stata oggetto di una serie di verifiche della Guardia di Finanza - ha aggiunto Brambilla.
"Ci sono delle componenti strutturali che vanno affrontate"
"Senza volere prendere le parti di chi abbia eventualmente avuto dei comportamenti non perfettamente coerenti, però sappiamo che il guadagno dell’operatore finale sulla benzina che vende è una componente limitatissima del prezzo, i margini operativi sono veramente risicati, la fatica e il rischio d’impresa è tanto e quindi evitiamo di puntare il dito esclusivamente nei confronti di chi alla fine mette comunque il proprio lavoro al servizio della clientela. Ci sono, come dicevo, delle componenti strutturali che vanno invece affrontate, a partire da quella fiscale, anche da come è organizzato il nostro sistema di raffinazione e di distribuzione; è auspicabile che si intervenga fondamentalmente su questi aspetti per cercare di riportare il prezzo finale alla pompa entro dei limiti che siano compatibili con le risorse e con gli stipendi degli italiani" - ha concluso Brambilla.