Il segretario di Apa Confartigianato Monza Brianza fa il punto sulla questione dei fringe benefit
"Si tratta di uno degli strumenti che hanno a disposizione imprese e lavoratori per affrontare il tema del caro vita e per creare nelle imprese un clima aziendale sereno e che faciliti la permanenza dei lavoratori qualificati"
Come già avvenuto più volte il Segretario di Apa Confartigianato Milano Monza e Brianza, Enrico Brambilla, torna a parlare dei temi "caldi" che riguardano l'economia e le piccole e medie imprese del territorio.
Il segretario di Apa Confartigianato Monza Brianza fa il punto sulla questione dei fringe benefit
Il punto questa volta è sui fringe benefit aziendali, ovvero compensi in forma non monetaria, consistenti nella messa a disposizione di beni e/o servizi a favore dei lavoratori di una azienda.
"Questa volta - spiega Brambilla in una lunga videointervista - parliamo della nuova disciplina dei fringe benefit che viene modificata ripristinando solo per alcuni lavoratori il tetto dei 3mila euro già presente negli anni passati".
"Torno ad occuparmi di questa questione perché si tratta più correttamente di uno degli strumenti che oggi hanno a disposizione imprese e lavoratori per affrontare il tema del caro vita e per creare nelle imprese un clima aziendale sereno e che faciliti la permanenza dei lavoratori qualificati - ha spiegato Brambilla.
"Il decreto lavoro interviene e fissa a 3mila euro il tetto, ma solo nei confronti di alcune categorie di lavoratori - aggiunge Brambilla - in particolare quei lavoratori che hanno a proprio carico figli e che quindi devono sostenere delle spese per il loro mantenimento. Normalmente per gli altri il tetto di esenzione rimane fermo da molto tempo a 258 euro".
Cosa non convince
Ci sono diversi aspetti su cui Apa Confartigianato pone l'attenzione sottolineando che la norma, così come si sta configurando - non soddisfa l'Associazione. Non è chiaro - spiega ad esempio Brambilla nel suo lungo intervento - cosa succeda in caso di genitori separati. Inoltre la norma non distingue tra lavoratori che hanno a proprio carico dei figli e altri che magari possono avere comunque situazioni familiari complesse e ai quali, sottolinea Brambilla, "sarebbe bene estendere l'applicazione della normativa". Infine c'è il tema di un riassetto più complessivo anche in relazione dei beni e dei servizi che possono essere oggetto di benefit".
"Insomma è un argomento complesso e che è in via di continua definizione - conclude Brambilla. Sul tema del welfare noi abbiamo avviato uno specifico servizio di assistenza dedicato alle piccole imprese del territorio. Un servizio che suggeriamo soprattutto a coloro che si pongono il tema di come fidelizzare e premiare i propri lavoratori".