Limbiate

Preoccupazione alla Avicel, domani presidio davanti ai cancelli dell'azienda 

"Annunciati 27 esuberi. Presidio e sciopero domani dalle ore 8.00 alle12.00 davanti ai cancelli dell'azienda"

Preoccupazione alla Avicel, domani presidio davanti ai cancelli dell'azienda 
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C'è preeoccupazione tra i sindacati e i dipendenti della Avicel di Limbiate dove, fa sapere la Cisl in una nota, sono stati "annunciati 27 esuberi". Proprio per questo domani mattina, martedì 5 novembre, è previsto un presidio e uno sciopero dalle 8.00 alle 12-00 davanti ai cancelli dell'azienda
di Limbiate.

Preoccupazione alla Avicel, domani presidio davanti ai cancelli dell'azienda

Nel corso del 2024 - si legge nel volantino firmato da Cisl e Uil oltre che dalla RSU - "nonostante le forti preoccupazioni delle lavoratrici e dei lavoratori portate dalla RSU a tavoli di incontro, l’azienda, nel corso dei periodi di fruzione della CIGO, ci ha sempre tranquillizzato in merito alla situazione aziendale senza mai far trasparire ciò che sarebbe emerso dopo il periodo estivo: l’avvio di una Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS) e l’annunciata apertura di una procedura di licenziamento collettivo come unica via per dare un futuro allo stabilimento".

"Nessuno si aspettava misure così socialmente drammatiche - prosegue il sindacato - soprattutto con queste tempistiche. La discussione è iniziata subito in salita trovando difficoltà nel reperire al tavolo le informazioni per valutare consapevolmente la condizione aziendale e le prospettive e per discutere adeguati strumenti che portassero alla salvaguardia dei posti di lavoro, alla riduzione dell’impatto sociale e alla continuità aziendale. Nonostante le difficoltà si è raggiunto l’accordo sindacale che portava ad un estensione del periodo di CIGS inizialmente richiesto dall’azienda e iniziava a tracciare un percorso di negoziazione per ridurre il più possibile l’impatto sociale a fronte di una possibile procedura di licenziamento collettivo che l’azienda in quel momento annunciava poter coinvolgere fino a 30 unità complessive. Nel corso delle settimane successive l’azienda ha unilateralmente proceduto a rassicurare alcuni/e dipendenti in merito al proprio futuro occupazionale, cercando di creare una spaccatura tra le lavoratrici e i lavoratori, condizionando di fatto l’intera discussione e “drogando” il clima aziendale. Una scorrettezza intollerabile nei confronti della RSU, delle OO.SS. e di tutte le lavoratrici e i lavoratori".

"Nel corso dell’ultimo incontro di mercoledì 30 Ottobre - si legge ancora nel comunicato - la Direzione Aziendale si è presentata con una proposta inaccettabile (misura di incentivazione) che riteniamo offensiva nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori e totalmente fuori dai binari del  percorso definito dall’accordo. Abbiamo altresì registrato estrema rigidità nell’individuare soluzioni che portino a ridurre “i numeri” dichiarati (27 esuberi) - per noi sono persone - ad oggi presenti in una procedura non ancora aperta, obiettivo che per noi rimane prioritario.

L’azienda ha una responsabilità sociale a cui non può venir meno, una realtà aziendale dove l’organico è prevalentemente femminile - in un mondo del lavoro in cui ancora oggi si deve lavorare ancora molto sul gender pay gap e le opportunità di occupazione - e con un’età media anagrafica che nel mercato del lavoro odierno non aiuta la rioccupabilità"

Le richieste

"Chiediamo alla Direzione Aziendale di fare una profonda riflessione aprendo una vera discussione nel merito atta a ridurre l’impatto sociale e aumentando sensibilmente la misura di incentivazione. Per questi motivi martedì 5 Novembre è indetto uno sciopero delle prime 4 ore del turno con presidio davanti ai cancelli (Avicel - Via Monte Rosa 27, Limbiate) a partire dalle ore 8.00 alle ore 12.00."

(foto archivio)

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