Biassono

Presidio di lavoratori e sindacati fuori dai cancelli della Rovagnati

Hanno scelto di astenersi dal lavoro per protestare contro la "terziarizzazione dei reparti", cioè l’affidamento di parti della produzione a società esterne

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Lo avevano annunciato nella giornata di sabato. E oggi, in concomitanza ad uno sciopero di otto ore, si sono ritrovati fuori dai cancelli della sede di Biassono per un presidio.

Presidio di lavoratori e sindacati fuori dai cancelli della Rovagnati

Sono i lavoratori della Rovagnati che hanno scelto di astenersi oggi dal lavoro per protestare contro la "terziarizzazione dei reparti", cioè l’affidamento di parti della produzione a società esterne.

Un nutrito gruppo di dipendenti, assieme alle sigle sindacali di Fai Cisl e Cgil Monza e Brianza hanno anche tenuto un presidio fuori dalla sede biassonese dell'azienda; azienda che conta in totale 430 dipendenti suddivisi nei quattro stabilimenti italiani (Biassono, Villasanta, Arcore e Felino).

Negli ultimi anni si è assistito a una progressiva cessione a cooperative di parti della produzione. "A Biassono – aveva spiegato solo pochi giorni fa Stefano Bosisio, segretario generale Fai Cisl Monza Brianza Lecco - i reparti nei quali si procede al disosso dei prosciutti sono stati tutti appaltati. Lo stesso processo riguarda le sale bianche, cioè quei reparti nei quali, in condizioni atmosferiche speciali, sono affettati i salumi".

La gestione a cooperative esterne

"La direzione  - aveva aggiunto sapere ancora il sindacalista - ha annunciato che, da lunedì (oggi ndr), un’altra sala bianca a Villasanta sarà gestita da una cooperativa esterna. Fai Cisl, Flai Cgil e la rappresentanza sindacale unitaria hanno chiesto di sospendere immediatamente l’operazione di appalto e hanno chiesto un incontro urgente. Nella convinzione che lo sviluppo passi attraverso forme di occupazione certe e durature. La Rovagnati ha fissato l’incontro il 26 gennaio, ma ha anche ribadito che da lunedì 24 il provvedimento di terziarizzazione diventerà operativo. È un atto grave – conclude Bosisio - In questo modo si colpiscono direttamente le lavoratrici e i lavoratori e il ruolo della rappresentanza sindacale. Rovagnati non vuole ascoltare e confrontarsi per trovare soluzioni condivise. I lavoratori e le lavoratrici hanno contribuito alla crescita e alla fama di questa azienda e non ci stanno a essere messi da parte. Un’azienda come Rovagnati deve investire nelle risorse umane interne, non può perdere preziose professionalità".

Alcune foto del presidio di questa mattina a Biassono: 

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