Siamo la seconda provincia più ricca d'Italia
Con un reddito pro capite pari a 29 mila e 597 euro, la Brianza è dietro solo a Milano
La nostra provincia è la seconda più ricca d’Italia per reddito pro capite (29.597 euro). Solo nel Milanese si sta meglio (33.703 euro); in Bergamasca invece va la medaglia di bronzo (29.090 euro).
Siamo la seconda provincia più ricca d'Italia
A dirlo sono i dati diffusi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze sulle dichiarazioni dei redditi ai fini Irpef del 2021, pubblicati dal «Sole 24 Ore». Evidenziano che lungo lo Stivale il reddito imponibile pro capite medio (al netto delle eventuali detrazioni) è di 20mila e 745 euro, in ripresa (+ 949 euro), come era lecito aspettarsi, rispetto a quello del 2020 fortemente condizionato dall’emergenza sanitaria. In crescita è anche il numero di contribuenti (+0,8 per cento), passati da 41,1 a 41,5 milioni.
A Vedano i «paperoni»
Focalizzando lo sguardo sui 55 comuni brianzoli, tutti presentano entrate superiori alla media, tranne uno, Limbiate. A guidare la classifica è Vedano al Lambro, patria dei «Paperoni» (che pagano le tasse): con un reddito pro capite di 31mila e 70 euro, stacca di oltre 2mila euro la dirimpettaia Monza che occupa il secondo gradino del podio. Al terzo e quarto posto si trovano Lesmo e Correzzana, separati da una manciata di euro: 29mila e 587 euro il reddito pro capite nel primo, 29mila e 513 nel secondo. Se la passano bene pure a Villasanta, Vimercate, Camparada e in generale nella parte orientale della Brianza, come si nota nella cartina che pubblichiamo sopra.
Limbiate fanalino di coda
Fanalino di coda, invece, è Limbiate, unico comune della provincia con un reddito pro capite inferiore alla media: 20mila e 453 euro da moltiplicare per i suoi 24mila e 798 contribuenti. Comunque in crescita di 734 euro rispetto al 2020. Poco sopra ci sono Cavenago Brianza e Mezzago: sotto la soglia dei 22mila euro entrambi i comuni del Vimercatese (21mila e 399 il primo, 21mila e 921 il secondo).
Il paese di Bocelli guida la classifica
I vedanesi sono i più ricchi del nostro territorio ma restano ben distanti da chi risiede a Lajatico: il borgo toscano della provincia di Pisa è il più facoltoso d’Italia, con 25 posizioni guadagnate rispetto all’anno scorso. I suoi soli mille e 10 contribuenti hanno dichiarato un reddito complessivo Irpef medio pari a 52mila e 378 euro. Merito soprattutto del cittadino più illustre, il tenore Andrea Bocelli, a cui tutto rimanda nel paesino della della Valdera, a partire dalla sua statua in bronzo che svetta davanti al Municipio, donata dall’ugola italiana più nota nel mondo dopo averla ricevuta dall'autrice, Gina Lollobrigida. Seguono Basiglio (Milano) e Bogogno (Novara). Tra le novità del 2021, l’entrata in top ten di Varenna, nel Lecchese, che guadagna 760 posizioni.
La ricchezza in mano a pochi
C’è infine un ultimo dato che emerge dall’analisi dei redditi: la ricchezza resta concentrata nelle mani di pochi. Esattamente come nel 2020, anche nel 2021 solo il 5 per cento dei contribuenti italiani guadagna più di 55mila euro annui, mentre il 43 per cento meno di 15mila euro.
La Beverly Hills targata «MB» (r)esiste ancora
Il mito della «Beverly Hills» della Brianza sembrava ormai essere stato sfatato negli ultimi anni. Invece Lesmo si conferma ancora una volta terra di Paperoni. E anche la vicina Correzzana non è da meno, che anzi si propone come diretta «concorrente».
A dirlo sono i numeri, quelli pubblicati recentemente dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre (Associazione Artigiani e Piccole Imprese) che ha analizzato i dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze riferiti alle dichiarazioni dei redditi ai fini Irpef del 2021. Ogni anno, infatti, viene diramata la classifica dei Comuni più ricchi d’Italia e Lesmo, ancora una volta, si piazza nella parte alta della speciale graduatoria. Anzi, altissima, visto che attualmente occupa la 34esima posizione. Poco distante ecco anche Correzzana, che si trova al 36esimo posto della graduatoria. Per entrambi si tratta comunque di un piccolo balzo in avanti rispetto al passato, segno che anche la Brianza ha assorbito il contraccolpo della pandemia Covid e fortunatamente è già ripartita anche da un punto di vista economico.
Nel mezzo, la ben più celebre Courmayeur, meta di vacanze notoriamente dedite al lusso e al turismo prettamente sciistico. Un target ben lontano da quello delle due località brianzole, che pur non avendo particolari connotazioni, consolidano il proprio status di «buen retiro» pre collinare del Vimercatese. Lo testimoniano soprattutto i residence che caratterizzano il territorio. Basti pensare a «Lesmo Country», «La Cerchia», oppure il più quotato «Lesmo Green»: supercondomini che ospitano (o lo hanno fatto in passato) personaggi famosi come Iva Zanicchi, Fausto Leali, Ezio Greggio o Gianluca Grignani, solo per citarne alcuni. Ma anche imprenditori, sportivi e personaggi di spicco che scelgono quest’angolo di Brianza per vivere con le proprie famiglie.
In aumento le famiglie in difficoltà
Eppure non è tutto oro quel che luccica. Perché se è vero che da un lato il territorio si conferma sempre più ricco, dall’altro sono in aumento anche le famiglie in difficoltà economica che chiedono aiuto.
«Le persone che si sono rivolte a Caritas chiedendo un sostegno concreto sono certamente aumentate nel corso di questi anni - spiegano i referenti del sodalizio parrocchiale attivo sui Comuni di Lesmo, Camparada e Correzzana - I numeri con i quali si manifesta il bisogno non sono “esplosi”, certo, ma sono comunque in costante crescita. Si tratta di un disagio che non coinvolge e non riguarda solo famiglie straniere, ma anche quelle italiane. Paradossalmente l’accresciuto benessere comporta anche un aumento del bisogno in conseguenza dell’allargamento della “forbice” che divide e separa il primo dal secondo».
I poveri della Brianza facoltosa: donne, immigrati e pure occupati
C’è anche l’altra faccia della medaglia. Quella fotografata dall’Osservatorio delle povertà e delle risorse di Caritas Ambrosiana.
Il rapporto, basato sui dati 2022, restituisce un quadro del disagio in espansione nonostante il contesto nazionale di ripresa economica e occupazionale. Anche nella nostra provincia, abbracciata dalla zona pastorale 5.
Ventidue i centri di ascolto brianzoli analizzati, capaci di rispondere a 10mila e 559 richieste d’aiuto in un anno. Provenienti in maggioranza da donne che rappresentano ben il 69,8 per cento delle presenze, il 5 per cento in più rispetto al 2021. E da immigrati, anch’essi in crescita, in particolare, come era logico aspettarsi visto il conflitto in corso, ucraini, seguiti da marocchini, peruviani e albanesi.
Gli extracomunitari che si sono rivolti alla Caritas sono in gran parte giovani, dai 25 ai 44 anni; più in là con gli anni gli italiani, dai 45 ai 64 anni. Ci sono persone sole ma anche molti nuclei familiari,
«Nel 2022 è stata registrata la presenza di mille e 447 minorenni, di cui 476 in età prescolare», si legge nel rapporto.
Scorrendo i numeri, si fa notare quello delle persone con un lavoro, a tempo pieno e part time, comunque seguite dai centri d’ascolto: il 18,7 per cento. Sono impegnate nell’assistenza agli anziani (154 utenti), come operai generici (153), nel lavoro domestico (142) e come addetti alle pulizie (88).
A conferma dell’impoverimento economico che ha interessato il campione in Diocesi, anche nella nostra zona pastorale ciò che spinge a rivolgersi alla Caritas è soprattutto un bisogno legato al reddito, per ordinarie esigenze di vita e sostentamento, che resta ancora significativamente più alto rispetto al periodo pre pandemico; segue chi è in cerca di un’occupazione o di una casa. In crescita, poi, i problemi causati dall’immigrazione, così come le richieste di beni materiali e servizi: dal 53,9 per cento del 2021 al 57,7 del 2022.
Gli interventi più frequenti
Il report, infine, elenca i dieci tipi di intervento più frequenti messi in atto dai volontari e dagli operatori dei centri di ascolto monzesi: alimentari, ascolto, vestiario, prestazioni tecnico-professionali, informazione, sussidi per pagamento bollette e tasse, consulenza e orientamento al lavoro, ascolto telefonico, sussidi per acquisto di alimentari, sussidi vari.