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Smart working, l'indagine del sindacato in due multinazionali del territorio

La Fiom Cgil: "Il lavoro agile piace. Utile una contrattazione di tempi, pause e condizioni economiche".

Smart working, l'indagine del sindacato in due multinazionali del territorio
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Smart working, la Cgil: "Utile una contrattazione di tempi, pause e condizioni economiche". L'indagine del sindacato in due grosse multinazionali del territorio.

Covid e smart working

L'emergenza sanitaria ha indotto le aziende a ripensare il proprio modello organizzativo e, in nome della tutela della salute delle lavoratrici e dei lavoratori, a privilegiare l'uso dello smart working.

Come testimonia anche la Fiom Cgil di Monza e Brianza, sono tante le aziende metalmeccaniche della Brianza che hanno usufruito del lavoro agile, del lavoro da remoto.
Ed è presumibile che una volta usciti dall'emergenza sanitaria l'utilizzo dello smart working possa
essere utilizzato con una certa strutturalità ed in maniera più massiccia di quanto non sia stato fatto finora.

Il lavoro agile piace ma ci sono delle criticità

“In queste settimane – afferma Pietro Occhiuto, Segretario Generale della Fiom Cgil Brianza – abbiamo posto alcune domande ai lavoratori di due grosse multinazionali del territorio su come stiano vivendo l'esperienza dello smart working e le risposte che ci sono arrivate sono molto interessanti".

Attraverso la sua indagine la Fiom Cgil ha potuto constatare che lo smart working piace ai lavoratori, che però al tempo stesso invitano a riflettere su alcune criticità come la difficoltà con la disconnessione, la necessità di confrontarsi con i colleghi e compagni di lavoro e di passare almeno una parte della settimana in ufficio.

La casa come un ufficio

“E' indubbio che il lavoro agile possa essere uno strumento prezioso, utile – continua Occhiuto -
ma è altrettanto vero che può dare il via libera a una situazione di sfruttamento del lavoratore. Noi questo dobbiamo evitare che avvenga ed è per questo motivo che risulta necessario il ruolo della contrattazione. Ci sono diritti da salvaguardare e tutele da garantire anche e soprattutto quando le nostre case diventano degli uffici”.

La necessità di una contrattazione

“Dovremo contrattare – dice il Segretario Generale della Fiom Brianza – i tempi, le pause, le
condizioni economiche, la partecipazione democratica dei lavoratori, i percorsi per la loro crescita professionale ed anche i termini di come quel lavoro debba essere fatto in sicurezza. Ed è per questo motivo che apriamo un confronto tra le nostre delegate ed i nostri delegati per individuare soluzioni opportune a raggiungere questi obiettivi”.

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