economia e politica internazionale

Spada incontra Cattaneo per parlare del conflitto in Medio Oriente

Al centro del confronto la salvaguardia della competitività industriale

Spada incontra Cattaneo per parlare del conflitto in Medio Oriente
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Il Presidente di Assolombarda, Alessandro Spada, e un centinaio di imprenditori del territorio hanno incontrato Raffaele Cattaneo, Sottosegretario con delega alle Relazioni Internazionali ed Europee di Regione Lombardia, nel corso del Consiglio Generale dell’Associazione, svoltosi lunedì 23 ottobre presso Palazzo Gio Ponti a Milano. Al centro dell’incontro, in particolare, gli impatti di una possibile escalation del conflitto in Medio Oriente.

Quali saranno le conseguenze del conflitto in Medio Oriente

Tanto più dopo l’intesa sfumata tra paesi arabi e Occidente durante il vertice al Cairo dei giorni scorsi, è diventata pressante l’urgenza di definire una strategia di politica industriale europea, che metta in sicurezza la competitività delle filiere industriali di fronte alle numerose sfide geopolitiche, economiche e ambientali in atto. Lo sa bene il presidente di Assolombarda Spada, che ha parlato così durante l'incontro con il Sottosegretario regionale Cattaneo.

“Non si può parlare del futuro del nostro territorio fuori dalla dimensione europea per via dell’altissimo livello di integrazione della nostra economia con il resto d’Europa. Per comprendere questa interconnessione, basti pensare allo stretto rapporto che abbiamo con la Germania, nostro principale mercato di sbocco continentale con il 14% del totale dell’export della Lombardia. Una Germania in crisi è un problema per le nostre imprese, così come lo è una mancanza di visione comunitaria di ampio respiro su dossier strategici come l’energia, la difesa e l’ambiente".

Un esempio importante di questa mancanza, secondo il presidente Spada, sono innanzitutto le politiche per la qualità dell’aria.

"Se seguissimo l’impostazione della Direttiva prevista dalla Commissione Europea riusciremmo a ridurre le emissioni inquinanti dell’80% se eliminassimo il 75% delle attività industriali. E questo non sarebbe ancora sufficiente. Come industriali di un territorio che contribuisce concretamente alla riduzione delle pressioni esercitate sul pianeta, condividiamo gli obiettivi di sostenibilità ambientale, ma per farlo nei modi e nei tempi imposti dall’Europa siamo convinti che servano strumenti comunitari adeguati: chiediamo quindi un fondo sovrano europeo basato sulla emissione di Eurobond. Altrimenti, il rischio è quello di desertificare la nostra industria. Ma non possiamo permettercelo, né come territorio, né come Paese e nemmeno come Unione Europea. L’industria, infatti, è uno degli asset principali di sicurezza per l’intera economia e società. E lo è a maggior ragione in un contesto fortemente instabile come quello che stiamo vivendo, con due guerre in corso ai confini dell’Europa”.

La risposta del sottosegretario Cattaneo

Il Sottosegretario con delega alle Relazioni Internazionali ed Europee di Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, partendo da una lettura storica dell’attuale situazione geopolitica, uno scenario economico e politico che non è più quello uscito a Yalta nel 1945, ha ricordato i tre fattori di sviluppo fondamentali: la demografia, la disponibilità di risorse naturali e l’incremento della produttività generato dalla ricerca e dall’innovazione tecnologica. Per Cattaneo, guardando a questi tre fattori si comprende che gli equilibri mondiali sono cambiati: il baricentro si è spostato da Stati Uniti ed Europa ad altri Paesi, Cina e India su tutti, che crescono più dei vecchi motori dell’economia.

“Oggi la sfida dello sviluppo si gioca su tre driver: innanzitutto la costruzione di un nuovo modello di sviluppo sostenibile non ideologico, che tenga conto anche di come i cambiamenti climatici orienteranno i fenomeni migratori. In seconda battuta occorre regolare e sfruttare l’intelligenza artificiale e la digitalizzazione per incrementare lo sviluppo economico. Terzo driver è la partita della space economy che ci deve vedere protagonisti. Dobbiamo scegliere come posizionarci su queste tre sfide e questo determina verso quali aree del mondo rivolgere attenzione e come rapportarci verso le istituzioni europee. Ci seve un’Europa che governi i fenomeni, anziché reagire ad essi in modo poco coordinato, per evitare che diventino inesorabili. L’Italia deve voler svolgere un ruolo da protagonista in un nuovo scenario. La Lombardia deve continuare ad essere la punta più avanzata ed apprezzata nel mondo, sia per quello che sa fare sia per come sa attrarre risorse umane ed economiche”.

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