StMicroelectronics, la mozione del Pd approvata all'unanimità in Consiglio Regionale
La Cgil "Un segnale politico chiaro, ora servono atti concreti da parte di Governo e Azienda"

Oggi il Consiglio Regionale della Lombardia ha approvato all’unanimità la mozione presentata dal consigliere Gigi Ponti del Partito Democratico sulla vicenda STMicroelectronics e sul futuro dello stabilimento di Agrate Brianza.
StMicroelectronics, la mozione del Pd approvata all'unanimità in Consiglio Regionale
No al piano industriale presentato dalla società e sì alla richiesta di rilancio con investimenti e nuove tecnologie: questo il contenuto della mozione presentata stamani, in consiglio dal Gruppo regionale del Pd e approvata all’unanimità, appoggiata da Giunta e maggioranza, dopo un lavoro di rafforzamento dei concetti espressi a favore dei lavoratori e su indicazione dei sindacati che da mesi stanno seguendo la vertenza.
“Esprimiamo il nostro apprezzamento per le parole chiare che sono state dette dall’assessore allo Sviluppo economico Guidesi. Ricordiamo però che è il Governo che deve essere in grado di esercitare una funzione utile per questo territorio, cosa che non è ancora successa perché anche l’incontro con il Ministro delle Imprese Urso non ha dato grandi risultati. Siamo, comunque, soddisfatti per l’impegno che tutta l’Aula, tutte le forze politiche hanno preso per proseguire in questa battaglia a fianco dei lavoratori”, commentano al termine Gigi Ponti, consigliere regionale monzese del Pd, e Pierfrancesco Majorino, capogruppo dem.

“La nostra mozione è stata implementata dalle richieste della maggioranza e soprattutto dell’assessore, che abbiamo accolto favorevolmente, e pone due punti fondamentali: innanzitutto, il piano industriale presentato dalla società va respinto perché è ostile con i sindacati e con lo stesso Governo; secondo aspetto, la richiesta di rilancio in termini di investimento deve garantirci un pezzo di futuro sulle nuove tecnologie”, aggiungono i due esponenti Pd.
Nell’atto, si dice chiaramente che Regione Lombardia ritiene essenziale sviluppare le azioni relative alle agevolazioni a valere sul Contratto di innovazione tra Regione Lombardia, Regione Sicilia e STMicroelectronics, il cui schema di accordo è stato approvato nel 2021 e a cui l’azienda è stata ammessa; che Regione ha espresso con fermezza la totale contrarietà al recente piano industriale, ribadita anche di fronte al Ministro Urso. Nella mozione si prende anche atto dell’impegno del Governo a individuare soluzioni utili a limitare l’impatto sociale ed economico degli esuberi e a prevedere particolare attenzione alla salvaguardia della forza lavoro e al suo mantenimento nel tempo. Inoltre, si ritiene fondamentale che Regione Lombardia abbia le stesse garanzie di tutela del sito di Agrate che ha avuto Regione Sicilia per quello sul suo territorio.
“Il consiglio regionale ha votato all’unanimità gli impegni chiesti a presidente e Giunta a tenere costantemente aggiornata l’Aula sugli esiti delle interlocuzioni istituzionali in corso, rappresentando le iniziative che saranno messe in campo a tutela dei lavoratori coinvolti e di un comparto industriale strategico a livello nazionale; a sollecitare e monitorare l’impegno dell’azienda a presentare a breve nuove soluzioni che confermino l’importanza strategica e produttiva per il futuro dei siti lombardi, con particolare attenzione alla tutela dell’occupazione e agli investimenti; a sollecitare il Ministero delle Imprese a convocare, prima della pausa estiva, un nuovo tavolo fra tutte le parti per affrontare le criticità relative al nuovo piano industriale, che va profondamente riformulato in particolare nelle modalità della sua attuazione”, riferiscono infine Ponti e Majorino.
Paola Pizzighini “Piano Industriale inadeguato"
Per Paola Pizzighini (M5s Lombardia):
“Da mesi le vicissitudini vissute dalla STMicroelecronics di Agrate Brianza suscitano crescenti preoccupazioni tra i lavoratori dell’azienda. La settimana scorsa, mercoledì 21 maggio, proprio davanti ai cancelli del sito di via Olivetti, oltre 800 dipendenti hanno partecipato allo sciopero indetto dalle sigle sindacali e hanno fatto sentire il proprio grido di disperazione davanti a uno scenario allarmante. Le preoccupazioni dei lavoratori e dei sindacati sono sempre legate all’inadeguatezza del piano industriale, che non garantisce una visione di lungo periodo e non valorizza le competenze presenti. Non possiamo permettere che un polo tecnologico come StMicroelectronics venga sacrificato, per logiche finanziarie o scelte strategiche che penalizzano l’Italia. Serve agire in primis sul fronte della tutela dell’occupazione: ogni posto di lavoro va difeso.

Il Ministro Urso è intervenuto personalmente per salvaguardare la crisi del sito di Catania, ma si è dimenticato di Agrate Brianza. Pretendiamo la revisione di un piano industriale che gli stessi sindacati hanno definito inadeguato e l’apertura di un tavolo di crisi permanente con Governo, Regioni e rappresentanze sindacali. Parallelamente è necessario un impegno concreto della Regione Lombardia: le istituzioni locali non possono restare spettatrici. Serve un impegno chiaro per il rafforzamento dei poli industriali e per la formazione delle nuove competenze”, conclude la consigliera Pizzighini.
Villa (Fratelli d'Italia): "Fratelli d’Italia ribadisce il pieno sostegno alla linea della Regione Lombardia"
“Il piano industriale presentato da STMicroelectronics è fumoso e inaccettabile. Dietro la retorica del riequilibrio si nasconde la sola, drammatica certezza di 2800 esuberi, di cui fino a 1000 nel sito strategico di Agrate Brianza. Così non va. Il piano deve essere radicalmente rivisto” - stato invece il commento del consigliere regionale di Fratelli d’Italia Alessia Villa durante il dibattito in Consiglio Regionale sulla mozione relativa al futuro del sito ST di Agrate, che ha ricevuto ampio consenso e acceso un confronto politico trasversale.
“Non possiamo permettere – ha spiegato Villa – che la transizione industriale in corso penalizzi ancora una volta il Nord del Paese. A fronte di un piano industriale poco chiaro, orientato alla delocalizzazione e alla riduzione dei costi, dobbiamo rivendicare un impegno concreto a tutela della Lombardia, dei suoi lavoratori e di un settore strategico come quello dei semiconduttori.”
Fratelli d’Italia denuncia come il sito di Agrate, che impiega oltre 5300 lavoratori in produzione, uffici e ricerca, sia di fatto escluso da un piano di sviluppo tecnologico e industriale degno di questo nome.
“Mentre a Catania – ha continuato Villa – vengono programmati investimenti per 5 miliardi di euro con il supporto pubblico, al Nord si lascia in piedi un progetto in clamoroso ritardo e con scarsissime garanzie occupazionali. Non possiamo accettare uno squilibrio simile".
La mozione discussa oggi impegna la Giunta regionale a sollecitare un confronto urgente con i Ministri Urso e Giorgetti e a pretendere una revisione sostanziale del piano industriale di ST.
"Fratelli d’Italia - prosegue Alessia Villa - ribadisce il pieno sostegno alla linea della Regione Lombardia, che – anche grazie al lavoro degli assessori Guidesi e Tironi – ha già avviato un’interlocuzione chiara e determinata con il Governo.
“Non servono bandiere di partito, serve compattezza. La difesa dei lavoratori e dello sviluppo industriale lombardo è una battaglia che va combattuta insieme. Facciamo squadra, davvero. L’obiettivo deve essere comune: tutelare l’occupazione, l’indotto e riportare l’Italia al centro della strategia industriale di una multinazionale a controllo pubblico come STMicroelectronics, nata qui e qui cresciuta. Occorre fare squadra su questa situazione delicata - ha concluso il consigliere Villa - Facciamo di tutto per passare dalle ragioni della politica alla politica della ragione”.
Corbetta "Si conferma la necessità di incalzare la proprietà"
“Regione Lombardia prosegue il suo forte impegno nel seguire la vicenda di STMicroelectronics che non può e non deve sottrarsi alla sfida della crescita con il paventato ridimensionamento del sito di Agrate Brianza” dichiara Alessandro Corbetta, Capogruppo della Lega in Regione Lombardia, eletto nella provincia di Monza e Brianza, che ha presentato un emendamento al testo della mozione accolto e approvato dall'aula.

“Come Lega abbiamo sottolineato il ruolo propositivo dell’Assessore Guidesi nel mettere più volte le parti a confronto con il Ministero, evitando le sterili polemiche politiche. Con il nostro emendamento approvato all'unanimità il consiglio si è espresso con un giudizio fortemente negativo sul piano industriale presentato dall’azienda che non tutela né l’occupazione né lo sviluppo di un sito, che è invece un asset strategico per creazione di competenze e valore aggiunto” prosegue Corbetta.
“Oggi si conferma la necessità di incalzare la proprietà, ricordando che si tratta di una società con partecipazioni pubbliche di due Stati europei, per arrivare a una sostanziale revisione di quanto inizialmente prospettato: la Lombardia metterà in campo ogni azione sinergica necessaria a sostenere il distretto della microelettronica e del digitale, evitando qualsiasi sbilanciamento con gli altri siti, sia quello in Sicilia che quelli francesi. Regione Lombardia, come ribadito dall’Assessore Guidesi, non è disponibile a fare da ‘cuscinetto sociale’ all’azienda e si fa parte diligente per attrarre quegli investimenti a lungo periodo che il sito di Agrate Brianza merita” conclude Corbetta.
Dozio (FI) "Sono a fianco dei lavoratori di Agrate"
«Io continuo a stare al fianco dei lavoratori di St Microelectronics di Agrate a rischio licenziamento e ringrazio Regione Lombardia che è in prima linea su questo tema così delicato» ha detto il consigliere regionale Jacopo Dozio di Forza Italia.

«Continuo a monitorare con attenzione la situazione di St - ha aggiunto l’azzurro -, rammento che sono stato tra i primi a chiedere un’audizione con sindacati e azienda in IV Commissione, che si è svolta lo scorso aprile e la dirigenza non si è neanche presentata, dimostrando una mancanza di rispetto per le istituzioni. Sono molto dispiaciuto perché rappresenta l’ultimo baluardo di Silicon Valley. Noi di Forza Italia siamo arrabbiati per questa situazione e sottoscriviamo la mozione proposta da Gigi Ponti ».«Il possibile taglio di 800 dipendenti nel sito brianzolo è inaccettabile - ha concluso Dozio - e ora attendiamo un nuovo tavolo di confronto dell’impresa con la nostra Regione per rivedere questo piano industriale. Condivido pienamente la posizione della nostra giunta di non voler assolutamente aprire un tavolo di crisi per St che si occupa di un settore strategico. Ricordo che la società prevede anche l’assunzione di 300 operai per il Summer Job, segni che ad Agrate la produzione di semiconduttori è fondamentale».
Anche la Cgil ai lavori del Consiglio
Ai lavori del Consiglio hanno partecipato anche alcuni delegati RSU della Fiom, Fim e USB di Agrate, a testimonianza dell’attenzione e della determinazione dei lavoratori nel difendere il proprio futuro.
"La mozione rappresenta un riconoscimento istituzionale importante della gravità della situazione in cui versa il sito di Agrate- si legge nella nota del sindacato -: evidenzia l’insufficienza del piano industriale presentato da ST, le forti ricadute occupazionali, l’assenza di una strategia chiara per l’innovazione e il rilancio del sito lombardo, e il rischio concreto di delocalizzazioni verso l’estero".
Il sindacato fa così il punto sugli impegni del Consiglio Regionale che impegna:
- la Regione Lombardia a richiedere un nuovo piano industriale, incentrato sulla tutela della forza lavoro e su investimenti strutturali;
- il Governo a convocare un tavolo nazionale entro l’estate, per affrontare in maniera trasparente e condivisa le criticità emerse;
- l’Azienda a sospendere ogni attività di trasferimento o dismissione fino alla presentazione di un nuovo progetto condiviso.
Per la prima volta, tutto il Consiglio regionale ha parlato con una sola voce. È un fatto politico rilevante, che dà forza alla mobilitazione in corso e responsabilizza tutti gli attori coinvolti.
"Ora, però, non bastano le mozioni - fa sapere la Cgil -. Servono scelte industriali vere. Servono risorse. Serve che l’azienda cambi direzione e apra un confronto vero con le rappresentanze sindacali e le istituzioni.
La Fiom Cgil Brianza continuerà a lottare e vigilare. Questa approvazione è un primo passo, ma il percorso per difendere il sito, i lavoratori e il futuro industriale del territorio è ancora tutto da costruire.