I nostri consigli: attenzione al freddo e all’acqua, ricordatevi il tutore e la potatura
Vi presentiamo la prima semente della nostra iniziativa “Facciamo l’orto in casa”.
Cari lettori, ecco la prima semente della nostra iniziativa “Facciamo l’orto in casa”. Vediamo insieme, passo passo, cosa fare. Nella bustina trovate semi a sufficienza per un’ottima produzione, tenendo conto che da ogni seme nascerà una pianta che potrò darvi molti pomodori.
La semina
Partiamo dal vaso. Ci serve un contenitore largo almeno 40 cm, misura abbastanza standard, e alto minimo 40-50 cm, poiché il pomodoro è un ortaggio con radici abbastanza profonde. Per ogni vaso possiamo mettere un seme o al massimo due, posizionati alle estremità del vaso. Come terriccio si possono usare quelli in commercio, facendovi consigliare per scegliere quello più adatto.
Il seme va posto abbastanza in superficie: la regola vuole che il seme venga messo a una profondità pari a due/tre volte il suo diametro, nel nostro caso a mezzo centimetro. Per questo, il primo consiglio è di prestare attenzione non tanto alla temperatura esterna ma a quella della terra, tenendola al sole nelle ore più calde, mentre nelle ore notturne spostare il vaso in un luogo più riparato e caldo. Possiamo seminare già in questo periodo, tenendo però il vaso protetto, anche all’interno per i primi tempi. Altrimenti possiamo aspettare marzo. Per chi si vuole anche affidare alla luna, meglio seminare con luna crescente.
La crescita
I pomodori sono di due tipologie. Determinati, che si sviluppano a terra, e indeterminati, ed è il nostro caso, che si sviluppano in altezza e che quindi necessitano di un sostegno, detto tutore, solitamente in bambù, così da accompagnare mano a mano la crescita della pianta. L’importante è legare la pianta al tutore non troppo stretto, evitando strozzature.
Un’altra pratica essenziale è l’eliminazione dei getti ascellari (detta anche sfemminellatura, ma spesso assume altri nomi in base alla località): consiste nella potatura delle foglie che crescono nell’inserzione tra il tralcio e i rami principali, così da eliminare una parte della pianta che sarebbe improduttiva e privilegiare i rami che invece portano frutto.
Passiamo all’innaffiatura: l’acqua va data in modo omogeneo e costante, non esagerare poiché potremmo causare danni e i nostri pomodori potrebbero marcire. Conviene dare poca acqua, nelle ore meno calde, e in modo costante. Inoltre, non bisogna bagnare le foglie ma il terriccio, piuttosto usare un nebulizzatore per non danneggiare la pianta: le micro lesioni causate dal getto d’acqua possono favorire l’ingresso di organismi nocivi. La stessa indicazione vale per i concimi: si consiglia l’utilizzo di concimi direttamente nel vaso o piuttosto fogliari.
La raccolta
Questo tipo di pomodoro dà frutti che possono essere raccolti singolarmente mano a mano che maturano. Quando il pomodoro è pronto? Lo capiamo dal colore rosso e dalla consistenza, soda. Ma questo dipende anche dai vostri gusti, se lo preferite più verde e croccante o più rosso e morbido. Solitamente i primi frutti si potranno cogliere dopo 60-80 giorni dalla semina, tenendo sempre conto del clima.
La produzione si prolunga nel tempo, potendo cogliere i frutti singolarmente mano mano che maturano. Certamente la pianta non sarà eterna, se protetta e curata potrò dare pomodori fino a settembre-ottobre. Non ci resta che augurare a tutti buona semina e buon raccolto, ma soprattutto buon divertimento con questo utile e sano passatempo.
I benefici: diuretico e antiossidante
Il pomodoro è uno dei cibi che dovrebbe sempre stare sulla nostra tavola, ovviamente meglio nella stagione estiva.
E’ molto ricco di acqua, circa il 94% di tutto l’ortaggio, e questo gli conferisce importanti proprietà diuretiche: è in grado di stimolare la diuresi che, a sua volta, aiuta a depurare le scorie in eccesso accumulate nel corpo. Per la presenza di acidi organici, il pomodoro aiuta la digestione gastrica e grazie alla abbondanza di fibre, contenute soprattutto nella buccia, può favorire una corretta attività intestinale. Inoltre, il pomodoro è un cibo con un bassissimo contenuto di calorie e di grassi.
Per l’abbondanza di diverse vitamine, di sali minerali e del licopene, il carotenoide responsabile del colore rosso, il pomodoro è riconosciuto come un alimento antiossidante: agisce quindi contro l’invecchiamento delle cellule del nostro corpo.
Il pomodoro è un’ottima fonte di vitamina C, che è fondamentale per garantire un funzionamento efficiente al nostro sistema immunitario, e di vitamina A, importante per la salute di pelle e mucose, della vista e anche del sistema immunitario.
Il pomodoro è anche un’importate fonte di minerali: il potassio aiuta a ridurre la pressione arteriosa, il funzionamento dei nervi e svolge anche un’azione regolatrice della contrazione muscolare; il fosforo contribuisce ai processi di riparazione cellulare e, insieme al calcio, è importante per la salute di ossa e denti.
La ricetta della settimana
Un delizioso e fresco gazpacho andaluso! Un bel pomodoro rosso e fresco può essere utilizzato per preparare una infinità di piatti. In particolare, quello che vi regaliamo è adatto consumato crudo. Quindi possiamo andare da numerosi varianti dell’insalata alla caprese, dalle varie versioni del pomodoro ripieno fino a ricette più particolari. Ne proponiamo una straniera e ottima in estate: il gazpacho.
E’ una zuppa fredda e senza cottura a base di pomodoro, verdure e pane raffermo, tipica della cucina spagnola, originaria dell’Andalusia. Ottima come antipasto o primo piatto. La preparazione è facilissima e veloce, bastano 20 minuti, poi bisogna lasciare raffreddare in frigorifero per un paio d’ore.
Quantità per 4 persone: 600 gr di pomodori tondi ramati + 1 pomodoro da tagliare a pezzettini per servire; 100 gr di peperoni rossi + 1/2 peperone da tagliare a pezzettini per servire; 50 gr di peperoni verdi + 1/2 peperone da tagliare a pezzettini per servire; 60 gr di cetrioli + 1/2 cetriolo da tagliare a pezzettini per servire; 60 gr di cipolla rossa; 150 gr di mollica di pane raffermo; 2 cucchiai di aceto; 3 cucchiai di olio extravergine; 1 spicchio d’aglio; sale e pepe; 1 fetta di pane + 1 filo d’olio extravergine per ricavare i crostini; 2 uova sode (facoltative per servire).
Si mettono tutte le verdure con sale, pepe, olio e aglio in un mixer e si frulla, fino a ottenere una purea cremosa. Il segreto per un gazpacho perfetto è filtrare bene il succo, al fine di ottenere consistenza morbida, priva di pellicine degli ortaggi.
Il pane viene ammorbidito con 1 bicchiere d’acqua circa e l’aceto, strizzato bene e frullato poi insieme alla purea di verdure. Dopo averla passato al setaccio, riporre la purea in frigo per almeno 2 ore. Nel frattempo tagliate il pane a pezzettini, saltatelo in padella con un filo d’olio, 1 minuto per parte, fino ad ottenere dei crostini dorati. Tagliate infine tutte le verdure e le uova sode per accompagnare. Servite il vostro gazpacho freddo di frigo, anche con un paio di cubetti di ghiaccio, aggiungendo verdurine e crostini e una spolverata di pepe se gradita.
Si conserva perfettamente per 4-5 giorni in frigo e si può eventualmente anche congelare.