Salute e benessere

Artrosi, come difendere le nostre articolazioni

Il dottor Claudio Manzini, responsabile dell’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia 1 degli Istituti Clinici Zucchi di Monza, ci spiega le cause, la prevenzione e la cura di questa malattia

Artrosi, come difendere le nostre articolazioni
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Le artropatie, cioè le malattie delle articolazioni, sono la prima causa di disabilità, e il 47% dei ricoveri mondiali è dovuto proprio a queste patologie e ai problemi alla schiena. Tra le artropatie, l’artrosi, la malattia degenerativa che colpisce appunto le articolazioni, è quella più comune. 

Artrosi, come difendere le nostre articolazioni

Fondamentali sono la prevenzione e l’assistenza di specialisti. Ne abbiamo parlato con il dottor Claudio Manzini, chirurgo ortopedico e responsabile dell’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia 1 degli Istituti Clinici Zucchi di Monza

Claudio Manzini

“Il ginocchio è l’articolazione più colpita da artrosi - ci spiega il dottor Manzini - Una malattia che interessa tutti i componenti dell’articolazione: ossa, legamenti, muscoli… Si comincia con una degenerazione della cartilagine, che si fessura e poi pian piano si usura”.

A cosa è dovuta l’artrosi?

“Le cause sono molteplici: tra i fattori di rischio ci sono età, ereditarietà, patologie e difetti congeniti, malattie metaboliche endocrine, obesità, tipo di lavoro, sport. Il lavoro oggi è diventato meno usurante del passato, quindi abbiamo più casi legati all’attività sportiva”. 

Si può prevenire?

“Si può prevenire l’artrosi modificando il proprio stile di vita. Ad esempio, l’obesità: bastano 5 chili in meno e si riduce il rischio e si migliora la qualità vita; inoltre il grasso in eccesso è un fattore infiammatorio. Il fumo favorisce l’artrosi perché provoca un danno metabolico. Un’attività motoria corretta previene l’artrosi: camminata, stretching, recupero muscolare. Mentre gli sforzi eccessivi sono pericolosi”.

Quindi lo sport fa bene?

“La tonificazione muscolare è importantissima, e lo è ancora di più in età avanzata, anche per prevenire la sarcopenia, cioè l’indebolimento della fibra muscolare: quando il tessuto è degenerato ci sono conseguenze sulle ossa e quindi può arrivare l’artrosi. La prevenzione va fatta subito, anche nei bambini con una attività sportiva corretta, per uno sviluppo armonico generale del corpo. Bisogna evitare l’attività sportiva eccessiva, ovviamente se agonistica è diverso. Si deve fare sport adatto alla propria condizione, e non esagerare nello sforzo”. 

Quali sono i campanelli d’allarme?

“Per prima cosa il dolore, che va rispettato, e il gonfiore. Magari il gonfiore non si vede, ma il dolore c’è sempre e non va sottovalutato, anche in età avanzata. Ovviamente non bisogna allarmarsi al minimo dolore, ma quando è duraturo e persistente, che limita nella quotidianità. Quindi bisogna farsi controllare”.

Edina Begic, pallavolista della Saugella Monza, con il dottor Claudio Manzini

E cosa bisogna fare?

“Serve una valutazione ortopedica o fisiatrica, oppure anche solo del medico di base. Non sono necessari subito esami superspecialistici, si parte con una lastra e poi si somministrano cure farmacologiche per affrontare la fase acuta. L’attività riabilitativa è fondamentale: la vera prevenzione è il recupero del movimento e del tono muscolare, per questo è importante affidarsi a un buon fisioterapista, a uno specialista che aiuti a cambiare gli stili di vita sbagliati, dal movimento e la postura al peso”. 

Ci sono differenze tra uomini e donne?

“Sì, nelle donne si verificano un po’ più di casi, il rischio cresce con l’avanzare dell’età ma dipende anche da altri fattori”. 

Quindi colpisce soprattutto gli anziani?

“L’artrosi non è solo l’usura dell’articolazione ma una malattia vera e propria: ci sono alterazioni metaboliche delle cellule della cartilagine. L’evoluzione può essere lenta o rapida, non è prevedibile. In Italia 4 milioni di persone soffrono di artrosi, l’80% degli anziani e il 18% delle persone in età lavorativa. Poi esiste l’artrosi post traumatica, che si può verificare anche nei più giovani: certe fratture portano all’artrosi del ginocchio. Anche l’asportazione dei menischi totale, come si faceva una volta, porta all’artrosi: il 20% di menisco in meno aumenta del 360% il carico con tutte le conseguenze sul ginocchio”. 

Si possono assumere anche farmaci?

“Certamente, antinfiammatori per il dolore, poi integratori e antiossidanti vari, che riducono il problema e il dolore. Si possono fare anche infiltrazioni di acido ialuronico, soprattutto al ginocchio. Ci sono, poi, le cellule mesenchimali ma ne facciamo un uso limitato”.

Filippo Federici, del Vero Volley Monza, durante una seduta di fisioterapia con il D-Wall presso la Zucchi Wellness Clinic

Che cosa sono le cellule mesenchimali?

“Si prende del tessuto adiposo, che viene trattato e si tiene la parte di tessuto ricco di cellule staminali. Vengono usate per la rigenerazione tessutale, moltissimo ad esempio per le vulnologie, cioè le lesioni cutanee. In ambito ortopedico sono efficaci se associate a interventi sul ginocchio. Possono essere usate anche come infiltrazioni,  ma l’efficacia è ridotta e per un periodo breve, uno o due anni”.

Quando si interviene chirurgicamente?

“La prevenzione e la cura si fanno, dove si può, con la fisioterapia. E’ bene evitare interventi che portino a un sovraccarico funzionale. Negli atleti è diverso: è necessario intervenire se ad esempio il ginocchio è bloccato, poi se giovani il recupero è più facile, mentre con l’avanzare dell’età il recupero è più difficile”. 

La fisioterapia conta molto?

“La collaborazione col fisioterapista, anche nel pre e post operatorio, è fondamentale. Con la riabilitazione e la ginnastica pre operatoria, gli interventi vanno meglio, anche e soprattutto negli anziani. E a volte grazie alla fisioterapia eviti gli interventi. Nelle patologie meniscali, il 60% dei casi guarisce con la fisioterapia. Nelle patologie legamentose un buon recupero funzionale e un buon tono muscolare possono sopperire a un problema ai legamenti. Non sempre ciò che si rompe va operato. Inoltre, se operi la fisioterapia prima e dopo serve per avere meno dolore e recuperare più velocemente”.

E l’utilizzo delle protesi?

“Le protesi è considerata l’ultima spiaggia. La tipica domanda agli studenti di medicina è: Quando si fanno le protesi? Quando c’è un’invalidità. E’ indifferente l’età, si tiene conto se esiste una limitazione importante, l’incapacità a camminare o a fare le attività della vita quotidiana. Si tende a utilizzare protesi sopra i 60-65 anni, ma si fa anche nei più giovani se ci sono patologie congenite. Questo perché le protesi hanno un termine, soprattutto quelle alle ginocchia. Si fanno protesi anche a 90 anni, se il dolore è insopportabile e si può vivere bene ancora alcuni anni. Il buon senso del chirurgo è fondamentale, bisogna valutare caso per caso in base alle necessità specifiche del paziente”. 

Alla Zucchi Wellness Clinic un Centro di riabilitazione con medicina sportiva all’avanguardia

Filippo Federici del Vero Volley Monza con Roberto Volpi, Claudio Manzini e Marco Pungitore dello staff del Centro di riabilitazione con medicina sportiva della Zucchi Wellness Clinic di Monza

Il Centro di riabilitazione con medicina sportiva della Zucchi Wellness Clinic si avvale di specialisti in fisiatria e ortopedia e di attrezzature di ultima generazione, per offrire trattamenti e pacchetti personalizzati mirati al potenziamento delle performance sportive, alla prevenzione in ambito motorio e al recupero rapido in caso di infortunio.

Il Centro consente inoltre, nei casi di necessità, di accedere a un percorso integrato in piena continuità assistenziale all’interno delle Unità chirurgiche degli Istituti Clinici Zucchi di Monza.

Posizionato al piano terra di Zucchi Wellness Clinic, il Centro di riabilitazione si estende su una superficie di oltre 900 mq ed è dotato di:

  • una palestra attrezzata per attività post-chirurgica e post-traumatica, ma anche per ginnastica di mantenimento, potenziamento muscolare e riatletizzazione;
  • una criocamera utilizzata per la crioterapia sistemica che prevede l’ingresso in una cabina con pareti raffreddate da azoto liquido, con temperature variabili tra -110° C e -130 °C, impiegata a livello muscolare per potenziamento, per recupero fisico post-allenamento e post-infortunio, per riduzione del dolore e processi infiammatori, per contrastare gli effetti sulla muscolatura di alcune malattie croniche come la fibromialgia, la malattia di Parkinson e la sclerosi multipla (supporto alla riabilitazione) per il controllo del peso e ritenzione idrica;
  • una vasca idroterapica di 65 mq con percorso vascolare, utilizzata per la riabilitazione in acqua.

All’interno del centro è presente anche:

  • un ambulatorio per il rilascio del certificato d'idoneità sportiva non agonistica tenuto da medici iscritti alla Federazione Medico Sportiva Italiana;
  • un servizio di diagnostica dove sono presente le più moderne attrezzature ecografiche per diagnosi precoci.

Sportelli Poliambulatorio

Orari: da lunedì a venerdì dalle 8 alle 20

Per informazioni: cp.privati.zucchi@grupposandonato.it

Per prenotazioni: chiamare il call center 0392312521 tasto 1

Sportelli Fisioterapia

Orari: da lunedì a venerdì dalle 7 alle 20 - sabato dalle 8 alle 13

Per informazioni: fkt.esterni.zucchi@grupposandonato.it

Per prenotazioni: chiamare il numero 0398383660

A Monza tanti i servizi innovativi per il benessere di tutta la famiglia

Edina Begic e Giulia Carraro, giocatrici della Saugella Monza, con Roberto Volpi, Claudio Manzini e Marco Pungitore davanti all’ingresso della Zucchi Wellness Clinic di Monza

Ambulatori polispecialistici con servizi dedicati a tutta la famiglia, apparecchiature di ultima generazione, centro riabilitativo specializzato dedicato anche al benessere e un asilo nido e spazio gioco. Tutto questo si trova alla Zucchi Wellness Clinic, nel nuovo palazzo in via Andrea Appiani 17 degli Istituti Clinici Zucchi di Monza.

Una struttura importante nel centro città che vede rinascere uno storico palazzo di tre piani e di oltre 3.000 mq interamente ristrutturato. 

La nuova sede ospita una vera e propria esperienza di salute che interessa il corpo e la mente, la diagnosi e la cura, la prevenzione e il benessere. Il tutto attraverso le competenze mediche specialistiche dei professionisti degli Istituti Clinici Zucchi e del Gruppo San Donato.

Alla Zucchi Wellness Clinic sono presenti:

  • il Centro di riabilitazione con medicina sportiva al cui interno è presente la palestra attrezzata con apparecchiature di ultima generazione come il D-Wall, la Criocamera e la vasca idroterapica di 65 mq impiegata per la riabilitazione in acqua sia in ambito sanitario per patologie ortopediche e vascolari, che in ambito wellness;
  • l’area di Ginecologia che comprende un ambulatorio per la menopaussa, Procreazione medicalmente Assistita e di Urologia e Andrologia con tutti i percorsi diagnostico-terapeutici integrati sia nell’ambito della sterilità di coppia, sia delle problematiche di uroginecologia e della statica pelvica;
  • l’ambulatorio di Psicologia Clinica e Psichiatria, dove un approccio multidisciplinare mette il paziente al centro per affrontare specifiche patologie, come i disturbi da trauma, dell’umore e i disturbi d’ansia;
  • gli ambulatori di ortopedia e traumatologia con anche il centro della mano sportiva che cura le patologie specifiche del polso e della mano degli sportivi e degli amatoriali;
  • l’ambulatorio di chirurgia vascolare;
  • il NeuroSmart Center, un centro dedicato ai disturbi cognitivi e della memoria.

Inoltre, all’interno della clinica di via Appiani 17 si trova “La Zucca Felice”, asilo nido privato e spazio gioco 0-6 anni.

Per maggiori informazioni: tel. 03983831 - www.grupposandonato.it.

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