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Studi Mezzena, sorriso e funzionalità della bocca in sole 48 ore

Implantologia a carico immediato, il dottor Cavellini spiega come funziona

Studi Mezzena, sorriso e funzionalità della bocca in sole 48 ore
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Anche negli Studi Mezzena della Lombardia è iniziato il conto alla rovescia. Ancora pochi giorni e ci lasceremo alle spalle questo pessimo 2020. L’augurio per tutti è che il 2021 possa cominciare con un sorriso e che il vaccino, ormai prossimo a essere distribuito, aiuti a sconfiggere la pandemia da Covid-19, fino a oggi inarrestabile.

Studi Mezzena, pazienti accolti in sicurezza

"Nonostante il coronavirus - spiega il dottor Paolantonio Cavellini, Direttore degli Studi Mezzena- sono stati comunque numerosi i pazienti che si sono affidati a noi per la riabilitazione della loro bocca. Accolti in tutta sicurezza, nel pieno rispetto delle linee guida per il contenimento del contagio, ci hanno chiesto di poter ritrovare il sorriso o di riaverne uno più naturale. Non solo, cosa ancora più importante, ritrovare anche la piena funzionalità della bocca. Abbiamo così studiato e realizzato percorsi terapeutici personalizzati restituendo gioia di vivere ed entusiasmo a persone che pensavano di aver perduto per sempre i propri denti, perdendo con loro anche il sorriso e la gioia di vivere".

Partiamo dall’inizio, la ricerca delle cause

Quando un paziente con compromissione grave di una o di entrambe le arcate si presenta agli studi Mezzena, il dottor Cavellini e il suo team vanno alla ricerca delle cause che hanno scatenato le patologie. "Sono quasi sempre cause di origine batterica", spiega il dottor Cavellini. "I batteri, infatti, hanno la possibilità di proliferare più velocemente, trovando un ambiente ospitale all’interno del cavo orale grazie all’umidità costante di quest’ultimo e alla temperatura corporea di circa 37 gradi. Inoltre ciò è spesso favorito da predisposizioni genetiche verso la carie e/o la parodontite cronica (famigliarità) in grado di contribuire a innescare le problematiche".

I danni dei batteri 

"I batteri causano solitamente danni di due tipi differenti. Possono colpire i denti, inducendo le lesioni cariose (danni alla struttura dentale: Carie), e/o il parodonto (tutto ciò che circonda il dente, gengiva, legamento ed osso: Parodonto) provocandone un’infiammazione cronica. Questa infiammazione si definisce Gengivite, qualora l’infiammazione sia superficiale. Parodontite, invece, quando la compromissione è più profonda e intacca l’osso. Detto ciò, come accennato in precedenza esistono persone placca-ricettive, ossia più predisposte geneticamente a sviluppare tali malattie poiché possiedono una carenza di difese immunitarie (anticorpi) che stanno nella saliva verso uno, l’altro o entrambi ceppi batterici ".

La terapia causale

"Serve a comprendere e trattare la causa batterica comune allo sviluppo di entrambe le malattie danneggiano  denti e/o parodonto.", spiega il dottor Cavellini."Va portata a termine prima di ogni altro trattamento. Ha il duplice scopo di rimuovere placca batterica e tartaro sopra e sotto-gengivale (ci pensa l’odontoiatra/igienista durante le sedute in studio). Durante la seduta il paziente apprende le tecniche di igiene orale (spazzolamento e uso del filo interdentale o scovolini) per la rimozione quotidiana della placca. La terapia si svolge in un numero di sedute che varia da un minimo di 2 fino a un massimo di 5, di solito con frequenza settimanale. In seguito a tale terapia, che si esegue una volta nella vita, il paziente entra in un programma di mantenimento. Si programmano infatti richiami di igiene orale personalizzati in base alla problematica che affligge il paziente, prima mensili e poi ogni 3-6 mesi in base alla gravità della compromissione".

Eseguita la terapia causale, cosa accade?

"Il paziente viene rivisitato a bocca igienizzata prendendo in esame i supporti diagnostici radiografici (status RX, T.A.C. Cone Beam, Digital Smile Design) e i modelli studio del caso. Si mette a punto quindi un piano di trattamento, che può comprendere varie terapie per curare ripristinare i denti esistenti mantenibili o sostituirli con impianti dentali. La riabilitazione protesica può essere su impianti e/o su denti naturali. Essa rappresenta la conclusione delle terapie odontoiatriche. Nel panorama odontoiatrico molte sono le alternative tra cui scegliere per tornare a masticare e sorridere, l’importante è trovare la soluzione migliore che garantisca soprattutto un risultato nel tempo con il minor costo biologico".

Nel caso di riabilitazioni totali, è vero che il sorriso può tornare in 48 ore?

"Nei nostri centri di riabilitazione odontoiatrica è possibile risolvere dai casi più semplici a quelli più complessi. Tutto questo in tempi contenuti entro le 48 ore dalla chirurgia implantologica a carico immediato post-estrattiva flapless", afferma il medico. "Il successo è legato alla metodica che sta nella perfetta valutazione della forza impressa dall’apposito strumento nell’avvitamento dell’impianto in titanio nell’osso. Questa valutazione della forza impressa (calcolata in Newton-Centimetri) è la chiave della terapia. Grazie a essa, infatti, si effettua la protesizzazione immediata dell’impianto con possibilità per il paziente di poter masticare normalmente non appena uscito dallo studio, 48 ore dopo la chirurgia implantare".

La finestra di stabilità primaria

L’implantologia a carico immediato che nei nostri studi adottiamo da più di dieci anni con migliaia di successi terapeutici, può essere attuata con successo perché sfrutta la finestra temporale di stabilità primaria che va da 0 a 72 ore. E' un periodo di tempo durante il quale è possibile finalizzare l’impianto senza interferire nella guarigione. Quest' ultima infatti, per quanto riguarda l’osso, ha inizio dopo 72 ore dall’intervento. Questa straordinaria scoperta permette di agire con un efficace atto chirurgico unico, anche in caso di estrazioni dentarie multiple o totali. Il vantaggio di eseguire tutte le fasi della riabilitazione orale complessa in un solo intervento è notevole. Si ha una limitazione dell’assunzione di farmaci e si riducono le complicanze post-operatorie che, con le precedenti tecniche, erano da moltiplicare per il numero degli interventi chirurgici".

Cos’è la tecnica flapless?

"L’implantologia flapless (detta anche trans-mucosa) è una tecnica odontoiatrica innovativa, che ha come obiettivo quello di ridurre i traumi e le tempistiche di riabilitazione del paziente. La tecnica flapless riduce enormemente i disagi e i rischi di complicanze chirurgiche, l’impianto viene inserito senza sollevare il lembo gengivale. Per questo motivo  risulta molto meno invasiva di altre procedure implantologiche. Nessun taglio o punto di sutura, minori tempi di recupero, denti fissi in poche ore".

È possibile che l’impianto dentale venga rigettato?

"Gli impianti sono realizzati in titanio, un materiale altamente biocompatibile, che si integra perfettamente nell’osso, senza provocare reazioni o rigetti. Un’infezione batterica, un errore di posizionamento dell’impianto o, nel caso di carico immediato, un sovraccarico masticatorio durante la guarigione, possono, raramente, determinare l'insuccesso. In caso di fastidi anche minimi, bisogna consultare il dentista di fiducia".

Studi Mezzena: quanto dura un impianto?

"L’impianto dentale, così come i denti naturali, dovrebbe durare tutta la vita. Talvolta però questo non avviene a causa dei batteri che possono provocare la Perimplantite, patologia molto simile alla parodontite di cui abbiamo già parlato. Per fare durare il più a lungo possibile la riabilitazione è indispensabile effettuare sedute periodiche di controllo e igiene dal dentista che intercetterà così sul nascere ogni eventuale segno della  malattia".

Quali sono i costi?

"I costi sono direttamente proporzionali alla qualità della riabilitazione e devono essere corretti per poter utilizzare materiali, attrezzature e tecniche di alta qualità e per usufruire di professionisti di consolidata preparazione ed esperienza. Questo, per il paziente che si sottopone all’intervento è l’unico vero risparmio: ovvero sottoporsi al trattamento che duri tutta la vita".

Studi Mezzena: un caso di riabilitazione Estetico-Funzionale trattato dal team del dottor Cavellini

1. foto iniziale
Foto 1 di 2

Prima dell'intervento

2. foto finale a 48h
Foto 2 di 2

48 ore dopo l'intervento

Paziente maschio di anni 53 soggetto a una parodontite cronica giovanile aggressiva (piorrea). Risulta avere il 100% degli elementi di entrambe le arcate dentarie compromessi da un severo riassorbimento osseo orizzontale che ne ha compromesso l'estetica. Si verifica anche la perdita dei denti con movimento degli elementi frontali e funzione (masticatoria e posturale) con la irrimediabile compromissione dei molari.

Prima dell'intervento

Dopo essere stato sottoposto al protocollo di terapia causale, visionato e studiato lo status radiografico, la Tac Cone Beam e i modelli studio. Effettuata un’analisi fotografica digitale (Digital Smile Design). Confrontate le foto storiche e preoperatorie del paziente e raccolti tutti i dati dentofacciali e funzionali, si pianifica un trattamento che risolva a lungo termine tutte le problematiche. Il paziente, quindi, viene sottoposto alla riabilitazione chirurgica implanto-protesica.

L'intervento

In un’unica mattina si estraggono i denti ormai irrimediabilmente compromessi di entrambe le arcate. Entro 48 ore della chirurgia il paziente torna per la consegna delle protesi totali che vengono avvitate sugli impianti. Per concludere ha luogo la programmazione degli appuntamenti periodici di controllo e gestione della causa batterica per mantenere la riabilitazione a lungo nel tempo.

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