Meningite, il punto sulla malattia: tipologie, sintomi e vaccini

Ieri la morte per sepsi meningococcina di un ragazzino di 13 anni ricoverato al San Gerardo. Gallera: "Profilassi a tappeto". Il punto sulla malattia

Meningite, il punto sulla malattia: tipologie, sintomi e vaccini
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Il ragazzino si è sentito male nella notte tra mercoledì e giovedì

Meningite: morto il 13enne ricoverato al San Gerardo

Dopo la morte, ieri pomeriggio, di un ragazzino di 13 anni al San Gerardo di Monza per sepsi menongococcica fulminante, la malattia torna a fare paura.

Il ragazzo, che viveva con la famiglia a Robecco sul Naviglio, si era sentito male nella notte tra mercoledì e giovedì e poco prima dell'alba i genitori l'avevano accompagnato al pronto soccorso. Poche ore dopo la situazione è precipitata e i medici dell'ospedale di Magenta hanno deciso il trasferimento del giovane all'Ospedale San gerardo di Monza. A nulla sono valsi i tentativi disperati di salvargli la vita: troppo aggressivo il ceppo contratto che in breve tempo ha colpito gli organi vitali del 13enne. Il ragazzo, da ieri pomeriggio era attaccato all'Ecmo - la macchina cuore polmoni - è spirato poco prima delle 19.

Profilassi a tappeto

L'assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera ha rassicurato: ""Esattamente come abbiamo fatto negli altri casi che si sono verificati all'interno di istituti scolastici - ha concluso Gallera - offriremo la vaccinazione a tappeto per tutti gli studenti dell'istituto coinvolto. Nei prossimi giorni verrà comunicato il programma agevolato che l'Ats di Milano sta organizzando con l'Asst Ovest Milanese". "Come anticipato – ha ribadito Gallera sono già stati sottoposti a profilassi i contatti stretti del ragazzo: 3 familiari, 19 amici, i 23 compagni di classe della 1^C dell’Itis Alessandrini di Abbiategrasso e 12 insegnanti dell’Istituto".

Quanti casi in un anno?

Nonostante la psicosi che si verifica ogni volta che viene accertato un caso di meningite, non esiste alcuna situazione epidemica. La circolazione dei germi che causano la malattia è nella norma e in linea con i numeri degli ultimi anni. Secondo gli ultimi dati forniti dall'Istituto superiore di sanità ogni anno, in Italia, si registrano tra i 1000 e i 2000 casi di meningite. Nel 2016 sono stati anche meno numerosi degli anni precedenti. Il maggior numero di casi si verifica durante il periodo invernale e in primavera.

Sintomi e diagnosi

Nella maggior parte dei casi le infezioni da meningococco - i ceppi più diffusi sono A, B, C, W135 e Y - non danno sintomi o provocano solo una leggera infiammazione delle alte vie respiratorie. In alcuni casi però il meningococco si diffonde al sistema nervoso o in tutto il corpo causando così meningite o sepsi.

I sintomi della meningite, come spiegato dettagliatamente dall'Istituto superiore di sanità,  sono indipendenti dal germe che causa la malattia. I sintomi più tipici includono:

  • irrigidimento della parte posteriore del collo (rigidità nucale)
  • febbre alta
  • mal di testa
  • vomito o nausea
  • alterazione del livello di coscienza
  • convulsioni

L’identificazione del microrganismo responsabile viene effettuata su un campione di liquido cerebrospinale o di sangueAttenzione particolare sui neonati, dove spesso questi sintomi non sono evidenti ma si può manifestare febbre, convulsioni, pianto continuo, irritabilità, sonnolenza e scarso appetito.

Il punto sui vaccini

Attualmente sono disponibili tre tipi di vaccino:

- Meningococco di gruppo C: raccomandato ed offerto gratuitamente a 13–15 mesi di vita, in co-somministrazione con il vaccino contro morbillo-parotite-rosolia; l’offerta gratuita prosegue per tutti i minori non vaccinati.

- Meningococco di gruppo B, raccomandato ed offerto gratuitamente ai bambini nati a partire dal primo gennaio 2017. Il vaccino è inoltre offerto gratuitamente ai soggetti, con età inferiore ai 50 anni, affetti da patologie che rendono più suscettibili all’infezione.

- Vaccino tetravalente “coniugato” contro i meningococchi di gruppo A–C–W135–Y, offerto gratuitamente agli adolescenti a partire dal quindicesimo anno di vita e fino al compimento dei diciotto anni.

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