Parco di Monza: i due cigni non ci sono più
Erano diventati una sorta di icona per il Parco di Monza. Ora non ci sono più anche se per motivi diversi
Parco di Monza: i due cigni non ci sono più. Erano stati acquistati e messi nel laghetto dei giardini reali un anno fa
Parco di Monza: i cigni del lago non si trovano
Erano diventati una sorta di icona per il Parco di Monza «Giuletta e Romeo», i due cigni che il Consorzio aveva acquistato (poco più di mille euro la spesa) e messo nel laghetto dei Giardini reali circa un annetto fa. Ora non ci sono più. Entrambi. Anche se per motivi diversi.
Entrambi scomparsi
Uno è sparito del tutto, la femmina. Protagonista di quello che sui social network nelle ultime settimane era stato vissuto come un vero e proprio giallo, con tanti frequentatori del Parco e animalisti (l’associazione Leida in prima fila) preoccupati, in pratica il volatile, malato, era stato trasferito fuori Monza in un’area protetta dalla quale s’è poi allontanato volontariamente.
Poi, nei giorni scorsi, s’è ammalato anche il maschio, ma almeno di lui sappiamo che sta bene e si trova in cura in un centro specializzato e presumibilmente farà presto ritorno a "casa".
Il giallo della femmina
Ma dicevamo, un giallo, quello di «Gulietta», che aveva tenuto banco per giorni, su Facebook. Più che altro, perché nessuno sembrava sapere dove fosse finita. A risolvere il mistero, il comandante della Polizia provinciale, al quale abbiamo chiesto una ricostruzione dell’accaduto: "Tutto è cominciato il 24 luglio scorso - ha spiegato Flavio Zanardo - E’ stato segnalato uno stato di prostrazione dell’animale, che non si muoveva. Siamo intervenuti con le Gev Valle Lambro, che hanno prelevato la femmina e l’hanno affidata alle cure di un veterinario: non riusciva più a mangiare, forse aveva assunto cibo sbagliato offerto da qualche frequentatore occasionale dei Giardini".
Portata ad Agrate e scomparsa
"Per permetterle di ristabilirsi - prosegue Flavio Zanardo - è stata portata nel laghetto di un’oasi protetta nella zona di Agrate, ma dopo due giorni è sparita, probabilmente s’è allontanata volontariamente. Fra l’altro, le Gev avevano accertato che non portava alle zampe anelli d’identificazione o microchip, per cui l’animale era stato schedato come “selvatico” (e il Consorzio che l’aveva acquistato riceverà una sanzione per questo)".
Il maschio ammalato
"Due settimane dopo - ha continuato il comandante Zanardo - s’è ammalato anche il maschio: perdeva sangue, ci è stato segnalato, e non è stato facile riuscire a prenderlo, ma alla fine le Gev ce l’hanno fatta. In questo caso l’anello c’era e l’animale era regolarmente registrato, così lo abbiamo portato in un centro specializzato a Vanzago per le cure del caso. Non è chiaro cosa possa aver ferito l’animale, se l’aggressione da parte di un cane, oppure l’assurdo gioco di qualche stupido armato di fionda".
Resta il fatto che, quando tornerà, il Consorzio dovrà probabilmente attrezzarsi meglio per garantirgli una permanenza più "protetta".