Villasanta

A Villasanta la Lega è contro la maternità surrogata: "No al traffico commerciale di bambini"

Una mozione dei consiglieri comunali leghisti Antonio Cambiaghi e Federico Cilfone esprime "condanna nei confronti di coloro che si affidano alla pratica dell’utero in affitto incentivando lo sfruttamento del grembo di una donna per fini economici". La mozione verrà discussa durante il Consiglio comunale di lunedì 29 maggio

A Villasanta la Lega è contro la maternità surrogata: "No al traffico commerciale di bambini"
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Gli esponenti del Carroccio del Comune di Villasanta dicono no alla maternità surrogata e presentano una mozione che verrà discussa durante il Consiglio comunale in programma lunedì prossimo 29 maggio 2023.

L'obiettivo della mozione

Oggi, giovedì 25 maggio 2023, Antonio Cambiaghi e Federico Cilfone, consiglieri comunali della Lega, hanno depositato una mozione consiliare per far sì che il Consiglio Comunale, esprima "ferma condanna nei confronti di coloro che si affidano alla pratica dell’utero in affitto incentivando lo sfruttamento del grembo di una donna per fini economici e la mercificazione di bambini“.

In particolare, la mozione mira a far impegnare il sindaco Luca Ornago e la Giunta “a sostenere e sollecitare, per tramite del Presidente della Camera dei deputati, la più celere calendarizzazione di tre proposte di legge (AC. 342/2022, AC. 887/2023 e AC. 1026/2023), affinché sia al più presto introdotto nella legge della Repubblica Italiana un esplicito divieto universale di accesso alla pratica della maternità surrogata anche in Paesi stranieri".

Il testo della mozione

"La maternità surrogata è una pratica riproduttiva attraverso la quale una donna porta avanti una gravidanza per conto di una coppia committente, definita “genitori intenzionali” - si legge nel testo della mozione -  In altri termini, è la pratica attraverso la quale gli adulti ottengono prole delegando la gravidanza e il parto a una donna esterna alla coppia che si impegna a consegnare loro il nascituro. Nella pratica sono dunque coinvolti più soggetti: gli adulti committenti, la madre surrogata, il nascituro e, in alcuni casi, anche una donna donatrice di ovuli o un uomo che fornisce i propri gameti. In relazione a questa pratica si è creata una vera e propria industria. Gameti, embrioni, madri surrogate e committenti sono trasportati da un Paese o da un continente a un altro e le diverse fasi del processo (fornitura di gameti, impianto di embrioni, gravidanza e nascita) sono organizzate per eludere restrizioni e per usufruire di buone condizioni infrastrutturali. Le stesse agenzie che operano in uno Stato lavorano anche in altri, contemporaneamente, o si spostano in conseguenza dell'introduzione di nuove leggi restrittive".

"La mercificazione del bambino"

"Nella maternità surrogata - prosegue la mozione firmata dai due consiglieri della Lega -  la mercificazione del bambino e della donna è evidente. Non sembra una esagerazione accostare la maternità surrogata a vere e proprie nuove forme di schiavitù. I facoltosi committenti sono in una posizione di forza, tale da poter sovrastare la dignità della donna, le caratteristiche proprie della maternità, il legame oggettivo che si stabilisce fra la madre e il figlio, e le esigenze oggettive del figlio stesso, se questi elementi non risultano funzionali all'ottenimento del “desiderio” ad avere un figlio".

 

 

 

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