Mobilitazione a Lissone

Afghanistan, il sindaco dalla parte dei profughi in fuga

Il primo cittadino Concetta Monguzzi ha già attivato la macchina comunale in previsione dell'accoglienza dei civili che scappano dal Paese

Afghanistan, il sindaco dalla parte dei profughi in fuga
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La crisi umanitaria e diplomatica in Afghanistan sta tenendo banco anche in Brianza. Il sindaco di Lissone ha confermato la disponibilità del Comune a fare la propria parte nell'accoglienza dei profughi in fuga dal Paese asiatico.

Afghanistan, Lissone c'è

Il sindaco Concetta Monguzzi, nel definire la posizione del Comune in merito alla disponibilità nell’attivazione di interventi di solidarietà in favore del popolo afghano, dando seguito alla lettera sottoscritta da altri 23 sindaci della Brianza e trasmessa al presidente del Consiglio Mario Draghi.

Come Amministrazione seguiamo con profonda apprensione la drammatica situazione che sta interessando l’Afghanistan. Di fronte alle richieste di aiuto manifestate da donne e uomini, bambine e bambini, Lissone non può restare indifferente. Non possiamo volgere lo sguardo dall’altra parte dopo aver visto persone che, in un Paese privo della tutela dei più elementari diritti umani, hanno un destino già segnato e un futuro compromesso. Se non agiremo, se ci limiteremo a osservare senza far nulla, tradiremo i nostri valori di democrazia su cui abbiamo fondato la nostra storia recente. La crisi sociale che sta progressivamente rimuovendo ogni pilastro democratico impone di affrontare il tema dell’accoglienza senza pregiudizi, ma con forte senso di responsabilità.

Questo il commento del primo cittadino che si è attivata per cercare di fronteggiare l'imminente crisi umanitaria che potrebbe travolgere l'Europa.

Servono spazi e alloggi

Il sindaco Monguzzi ha quindi sottolineato la necessità di attivare i cosiddetti corridoi umanitari per permettere ai civili afgani di raggiungere in sicurezza l'Italia e gli altri 27 Paesi dell'Unione europea.

Per questo motivo, in accordo con la nota di Anci regionale, anche la Città di Lissone è pronta a dare il proprio fattivo contributo per promuovere forme di accoglienza che vadano oltre l’individuazione di spazi d’alloggio ma che possano attivare percorsi di integrazione sociale per donne e uomini che hanno lavorato con le delegazioni italiane e che ora sono in serio pericolo. Al contempo, auspico la celere attivazione di corridoi umanitari per il popolo afghano: la macchina comunale saprà trovarsi pronta per l’eventuale individuazione di luoghi in cui ospitare donne e uomini in fuga.

La strada condivisa è quella già anticipata dal presidente di Anci Lombardia Mauro Guerra che in una nota ufficiale ha ribadito che “i Comuni lombardi sono pronti a fare la loro parte per accogliere e inserire le famiglie che rientrano e rientreranno nei programmi di protezione del Governo, concordati con l’UE e con la comunità internazionale”.

Il tema delle donne e dei diritti

Monguzzi ha sottolineato che servono anche azioni da costruire in rete potranno essere attivate grazie all’esperienza e alle capacità organizzative maturate nel corso degli anni a livello sovracomunale nella gestione dei profughi.

Occorre al più presto intervenire per rispondere ad una tragedia che interessa i civili, per non lasciare sole le tante donne afghane, interpreti, funzionarie e lavoratrici che hanno collaborato con i Paesi occidentali.  E’ una tematica su cui occorre il lavoro diplomatico nazionale ed internazionale per evitare una tragedia umanitaria catastrofica, a fronte della quale i Comuni non possono restare indifferenti. Siamo pronti a fare la nostra parte, ma sappiamo di non essere soli. Tanti privati cittadini lissonesi ci hanno già manifestato la disponibilità ad accogliere in spazi privati cittadine e cittadini in fuga dall’Afghanistan.

L'attenzione è quindi massima e anche gli operatori del terzo settore si sono già messi in moto per non farsi trovare impreparati e per cercare di prevenire un potenziale esodo.

La stessa disponibilità l’ho ricevuta anche da una associazione che opera sul territorio brianzolo e che già ha collaborato con il Comune per iniziative a favore delle pari opportunità. Come Amministrazione Comunale, abbiamo spazi che possiamo destinare a progetti di accoglienza da costruire in rete, sulla base delle indicazioni che ci verranno fornite dagli enti coordinatori. Lissone c’è con i propri spazi e con la disponibilità ad attivare percorsi di integrazione per continuare a garantire un futuro a persone a cui è stato sottratto ogni diritto.

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